Governo condiviso o elezioni anticipate. Lettera aperta al Presidente Mattarella sulla crisi del governo Conte 2

(Pubblicato su questo sito il 26 gennaio 2021 – uscito con altro titolo su “Alto Adige”, 30.1.2021; e con altro titolo e in versione aggiornata su “l’Adige”, 2.2.2021) – Non illudiamoci. Il Covid non sarà facilmente domabile. Il Recovery plan per ottenere i finanziamenti Ue è in alto mare e Bruxelles l’ha già più volte rimandato indietro a Roma; le risorse disponibili potrebbero essere ingenti, e i soldi van spesi con intelligenza, lungimiranza e senso di giustizia, e invece scatenano appetiti belluini e guerre per chi deve gestirli, fino a travolgere il Conte 2. La società è sfibrata, la tensione sociale è latente e può esplodere da un giorno all’altro. Il discorso pubblico è avvelenato da censure praticate su internet, mentre altri media conducono campagne manipolative dell’opinione pubblica: solo superficialità induce molti a liquidare tutto come “caso Trump” e a ritenere la questione lontana o marginale per il nostro Paese.…

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Taglio dei parlamentari. Il referendum che imbarazza e la democrazia “oltre i partiti”

(Pubblicato su questo sito il 15 settembre 2020 – Uscito su “Alto Adige” del 14.9.2020, su “L’Adige” del 19.9.2020) – Tra molti tentennamenti e tensioni interne, i partiti hanno via via indicato le loro posizioni ufficiali sul referendum del 20-21 settembre, dove si chiede al cittadino di approvare o no la riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari da 945 a 600. Qualcuno, il Pd, lo ha fatto solo a due settimane dal voto, di un voto che Zingaretti, il segretario dem, pur considera un momento cruciale per «la tenuta della Nazione nei prossimi anni», benché escluda ripercussioni sulla sopravvivenza del governo M5s-Pd. Il modo in cui i partiti hanno affrontato il referendum che modifica la Costituzione è però molto reprensibile quanto al lavoro che ci si aspetterebbe da loro di fronte a un cambiamento costituzionale: divisioni interne, scarso interesse a orientare l’opinione del cittadino comune, argomentazioni incerte o…

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Democrazia e paura di esprimere le proprie idee

(Pubblicato su questo sito il 6 settembre 2020 – Uscito, in versione e con titolo diversi, su “l’Adige” e “Alto Adige”, 4 settembre 2020) – Pur in affanno, le società occidentali liberaldemocratiche, anche l’Italia, non sono assimilabili alla Cina, Russia o Turchia; sono inconfrontabili con la Cina, la Turchia o i regimi sovietici di un tempo. Prendiamo ad esempio la libertà di opinione e di espressione. Dalle nostre parti, si vive nel “mondo libero”. Lo apprendiamo fin da ragazzini, a scuola; possiamo scegliere quali giornali leggere, abbiamo una stampa, con tutti i suoi limiti, libera e plurale; scegliamo i nostri programmi televisivi, radio, film, libri, musica, social e siti. Anche sotto le limitazioni-da-pandemia, troviamo modo di riunirci, di discutere insieme, partecipare a manifestazioni o a mobilitazioni di protesta, e bene o male andiamo pure a votare. Abbiamo talmente acquisito questi aspetti del nostro vivere sociale e politico, che ricordarli pare…

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Democrazia, rompicapo senza fine. A margine del conflitto ispano-catalano, silenziato e rimosso

(Uscito, con altro titolo e in versione leggermente diversa, su “Alto Adige” e “Trentino”, 8 novembre 2017 – Pubblicato su questo sito il 4 maggio 2020) – Novembre 2017. Da Bruxelles, dove da alcuni giorni si è rifugiato, Carles Puigdemont, presidente della Catalogna destituito dallo Stato spagnolo, si è dichiarato di fatto perseguitato politico, rigettando l’accusa per reati costituzionali o del codice penale spagnoli. A suo modo, in maniera indiretta e ancora contraddittoria, alla fine, Puigdemont è arrivato al cuore della crisi ispanico-catalana. Intervistato da una televisione belga lo scorso 3 novembre, ha dichiarato: «Siamo incriminati per aver adempito al mandato per il quale siamo stati legittimamente e legalmente eletti». Ossia, le autorità catalane intendono realizzare quanto proclamato nella campagna elettorale da cui sono usciti vincitori i partiti indipendentisti e mantenere le promesse fatte da partiti costituzionalmente riconosciuti, legali e legittimi, agli elettori e dagli elettori premiati alle urne, ossia:…

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La “politica della sedazione” come gestione dell’epidemia. Il piano segreto del governo e la fiducia dei cittadini

(Pubblicato su questo sito il 24 aprile 2020) – «Nessun vuoto decisionale. Già dal 20 gennaio avevamo pronto un piano secretato e lo abbiamo seguito. La linea è stata di non spaventare la popolazione e contenere il contagio». Così un alto dirigente del ministero della Salute, come si legge sul Corriere della Sera di qualche giorno fa. Bene. Anzi, perplessi. Ma ritorneremo più avanti su questa “politica della sedazione”. Ora in Italia la crescita del contagio pare in calo. Non in altre parti del mondo, lo si ricordi. Avremmo potuto evitare o limitare stress collettivo, confusione, morti, impreparazione del sistema sanitario e produttivo, intervenendo subito con misure emergenziali di massima precauzione anziché rincorrere il precipitare della crisi secondo l’equivoco principio della “proporzionalità”. Notizie e immagini da Wuhan, sconcertanti, inondavano i nostri media. La percezione di uno scenario di contagio senza confini faceva capolino, ma pochi hanno avuto il coraggio di…

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Trappole del coronavirus. Le scelte pubbliche tra sicurezza e libertà

(Pubblicato su questo sito il 15 aprile 2020 – La Scena Prima è uscita, in versione parziale e diversa, sul “Corriere del Veneto” e sul “Corriere di Verona” il 15 aprile 2020) – Convivere con il virus. Questo sembra il quid che dovrà caratterizzare la tanto attesa “fase 2”, con una data d’inizio ancora mobile e una durata indefinita. Ogni singola persona e la società nel suo insieme dovranno imparare cosa significa convivere con il coronavirus, come conviverci nella vita di tutti i giorni, tra lavoro e famiglia, tra svago e relazioni umane, sociali. Avremo nuove regole di condotta e norme per orientarci. Definirle non è cosa semplice, e vede all’opera una varietà di soggetti, con le loro domande e le loro risposte. A ciascuno è richiesto un impegno secondo “scienza e coscienza”. Dovremo mobilitare i saperi, i poteri, i diritti e doveri; scienza, politica ed etica diranno “perché sì”…

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Dov’è finita l’Europa? La lezione (dimenticata) della crisi greca, ai tempi del coronavirus

(Uscito, in versione ridotta e con altro titolo, su “Trentino” e “Alto Adige”, 14 luglio 2015 – Pubblicato in versione aggiornata su questo sito il 28 marzo 2020) – Scrivevo nel 2015, e ci rifletto ancora oggi. Di fronte all’emergenza del coronavisus. Che è anche crisi dell’Unione Europea, per ragioni che vengono da lontano, politiche e “strutturali”. Oggi in molti s’affaccendano ad “argomentare” che l’Ue va ripensata, che così com’è non funziona. Bene. Ma dove hanno vissuto in questi anni, quale film hanno visto e hanno raccontato, spiegato, raccomandato? La storia è sempre la stessa: è importante cosa si dice. Ma anche chi lo dice. Con buona pace anche della star del momento: l’intelligente Mario Draghi, che arriva un po’ in ritardo, ma sempre 5 minuti prima di altri, e sempre per gestire ed ottimizzare un modello di società e di Europa dove si cambia di tutto e di più…

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Il coronavirus avanza. Il Principio di Precauzione come scudo

(Uscito, con altro titolo e in versione diversa, su “Alto Adige”, 22.2.2020 e “l’Adige”, 23.2.2020 – Pubblicato su questo sito il 22 febbraio 2020) – Immunologo noto al grande pubblico per la sua difesa dei vaccini, sul suo “Medical Facts” Roberto Burioni scrive: «Circa 2500 persone stanno tornando dalla Cina in Toscana». Parla di “persone” in quanto la nazionalità è irrilevante. E aggiunge: «Non riesco a capire perché la Regione Toscana si intestardisca ad affermare che la quarantena non è necessaria». Intanto, notizie delle ultime ore dicono di diversi casi di contagio, anche gravi, e di due morti in Italia. Ragioniamoci. Si chiama Principio di Precauzione (PdP). Vivere secondo questo principio non è facile. Ci proietta nella condizione di un Sisifo spogliato di sacralità. Sisifo, uomo di grande sagacia, ma “uomo”, aveva sfidato gli dei. Per punizione Zeus lo condanna a spingere un macigno dai piedi alla sommità di un…

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L’altra faccia del coronavirus: curare l’infodemia, tra scienza, politica e media

(Uscito, con altri titoli, su “l’Adige”, 10 febbraio 2020; “Alto Adige”, 11 febbraio 2020 – Pubblicato su questo sito l’11 febbraio 2020) – La crisi innescata dal coronavirus ha una doppia faccia: quella di un virus che colpisce l’equilibrio biologico del corpo umano; e quella che riguarda l’equilibrio socio-culturale della vita collettiva. Da scienziato socio-politico la mia attenzione si concentra sulla seconda. E trovo conforto nell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che ha messo in circolazione un neologismo che fa riflettere sulla “società dell’informazione”: “infodemia”, abbondanza di informazioni che rende difficile al cittadino distinguere quelle accurate e quelle no. L’OMS coglie un aspetto del problema, e pone l’accento sull’informazione, sul mondo dei media. Trascura però il mondo della scienza e quello della politica. Invece è da tutti e tre questi mondi interdipendenti che arriva in-accuratezza, e pure confusione e incertezza. Tre esempi dalla cronaca di questi giorni per meditare su: 1)…

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La polis e l’ecologia. Natura madre e matrigna tra scienza, politica e opinione pubblica

(Uscito, in versione leggermente diversa e con altro titolo, su “l’Adige”, 4 novembre 2019 – Pubblicato su questo sito il 6 novembre 2019) – Di cosa parliamo quando parliamo di catastrofi naturali e di cambiamenti climatici? Di molte cose diverse. Ostracizzare i dubbi e gli interrogativi non aiuta il cittadino a capire la portata dei problemi, a diventare più consapevole e responsabile. Di più: l’ecologia è una questione della polis che deve fare i conti con la natura – madre e matrigna, direbbe il poeta di Recanati. E noi?    Un anno fa, Vaia. Una tempesta di vento flagella mezza Europa, colpisce il nord-est d’Italia, a partire dal Trentino e dall’Alto Adige. Abbiamo assistito ai doverosi riti comunitari del dolore e del ringraziamento destinato agli operatori dei soccorsi. Non è mancata l’attenzione pubblica e mediatica, che ha allargato il discorso alla questione del cambiamento climatico, forte di un rilancio di…

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