Babbo Natale non vive a Bruxelles

(Uscito su “Alto Adige”, 19 dicembre 2020; “l’Adige” del 20 dicembre 2020 – Pubblicato su questo sito il 19 dicembre 2020) – Aprire o chiudere gli impianti di sci nel Natale del virus pandemico? La scelta <<deve avvenire a livello europeo>>, dice Fugatti, Presidente della Provincia Autonoma di Trento: <<altrimenti si creerebbe uno squilibrio a livello europeo>>. Uno studio dell’Università di Cambridge (“Crisis, austerity measures and beyond”, 2018) riferisce dei danni al patrimonio archeologico della Grecia (e dell’umanità, aggiunge l’Unesco), talora permanenti, provocati dalla gestione del debito nazionale greco e dalle politiche di austerità di Ue, Bce e Fmi. Fugatti fa bene a reclamare misure a livello europeo sugli impianti sciistici per meglio gestire la crisi virale e i suoi effetti su salute, lavoro e socialità dei cittadini. Ma le sue preoccupazioni sui monti innevati sanno di strabismo di fronte alle montagne di divisioni, egoismi e concorrenza nelle politiche di…

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Fondi Ue, ma quale Europa? Ossigeno, condizioni e tossine per la “ricostruzione”

(Pubblicato su questo sito il 26 agosto 2020 – Uscito, con altro titolo, su “Alto Adige” e “L’Adige”, il 24 agosto 2020) – Immagino l’agosto di Conte e del suo governo. Impegnato a definire i programmi di spesa dei fondi europei stanziati al vertice di luglio, la loro tempistica e una cabina di regia che se ne occupi: in ottobre dovranno essere inviati alla Commissione Ue, e magari già prima in bozza, per l’approvazione o per discuterne eventuali problemi. Immagino il governo al lavoro, lontano dai riflettori mediatici: un lavoro delicato, poiché l’erogazione dei fondi è sottoposta a condizioni complesse e stringenti. I piani di spesa rafforzerebbero l’Italia nei negoziati europei se fossero condivisi tra governo e opposizione, se esprimessero progetti e volontà convergenti tra le forze politiche e un Paese unito: è così che funziona nei rapporti internazionali e pure in ambito europeo; così dovrebbe accadere nei “tempi di…

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Il velo sull’Unione europea e il governo Conte 2

(Pubblicato su questo sito il 3 agosto 2020 – Uscito, in versione leggermente diversa, su “Alto Adige” il 3 agosto 2020; e, con altro titolo, su “l’Adige” del 4 agosto 2020) – Dopo il Consiglio Ue: un velo quieto e soddisfatto dopo la tempesta. O prima della tempesta? Il 22 luglio il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito in Parlamento sugli esiti del Consiglio europeo del 17-22 luglio. L’intervento ha condensato e istituzionalizzato i giudizi circolati in tutta Europa, a bocca tanto di capi di governo e di autorità Ue, giudizi a cui i grandi organi di informazione/opinione avevano già preparato un terreno ben concimato, pur con differenze nei toni e nei contenuti dell’euroentusiasmo che nei vari contesti nazionali ha benedetto l’accordo di Bruxelles. Conte ha parlato di «decisioni di portata storica», di «passaggio fondamentale» per l’Europa mostratasi «all’altezza della sua storia, della sua missione, del suo destino»; di…

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Dov’è finita l’Europa? La lezione (dimenticata) della crisi greca, ai tempi del coronavirus

(Uscito, in versione ridotta e con altro titolo, su “Trentino” e “Alto Adige”, 14 luglio 2015 – Pubblicato in versione aggiornata su questo sito il 28 marzo 2020) – Scrivevo nel 2015, e ci rifletto ancora oggi. Di fronte all’emergenza del coronavisus. Che è anche crisi dell’Unione Europea, per ragioni che vengono da lontano, politiche e “strutturali”. Oggi in molti s’affaccendano ad “argomentare” che l’Ue va ripensata, che così com’è non funziona. Bene. Ma dove hanno vissuto in questi anni, quale film hanno visto e hanno raccontato, spiegato, raccomandato? La storia è sempre la stessa: è importante cosa si dice. Ma anche chi lo dice. Con buona pace anche della star del momento: l’intelligente Mario Draghi, che arriva un po’ in ritardo, ma sempre 5 minuti prima di altri, e sempre per gestire ed ottimizzare un modello di società e di Europa dove si cambia di tutto e di più…

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