(Uscito, in versione e con titolo leggermente diversi, su “L’Adige” e “Alto Adige del 19 ottobre 2020 – Pubblicato su questo sito il 20 ottobre 2020) – Al di là dei sondaggi, pieni di incognite, sono le tornate elettorali più recenti, quelle regionali, a dirci qualcosa sul quadro politico italiano di oggi. Senza essere oracolari, mostrano tendenze “reali”. Come ho scritto il 14 settembre (Un nuovo bipolarismo che avanza), la sfida sul consenso elettorale pare proprio tra Pd e Lega, alla guida di coalizioni di centro-sinistra (CSx) e centro-destra (CDx). Il quadro non è scolpito sul marmo, peserà il tipo di legge elettorale con cui si andrà al voto per il Parlamento. Ma l’acuta crisi del M5s, la sua metamorfosi politica e il suo aggrapparsi al rassicurante Pd di governo (peraltro anch’esso in affanno), da un lato, e la tenuta del patto tra Lega, FdI e FI e il riorientamento…
Continua a leggere La sfida tra Lega e Pd. Le linee bipolari della struttura del voto oggiTag: Salvini
Le ferite del referendum
(Pubblicato su questo sito il 26 settembre 2020; Uscito su “Alto Adige” del 26.9.2020, su “L’Adige” del 27.9.2020) – In questi giorni post-elettorali il Presidente Mattarella dovrà tenere le fila di un broglio politico fitto di nodi, visibili e non. I risvolti della vittoria del Sì al referendum e dei risultati del voto amministrativo hanno innescato dinamiche inter e intra partitiche poco rassicuranti per il Colle, specie nelle forze di maggioranza, per la tenuta e per la capacità di azione del governo Conte 2, mentre si avvicinano scadenze importanti (invio all’Ue del piano per avere per avere i fondi anti-crisi, legge di bilancio). È improbabile una crisi di governo traumatica e non “vigilata”, tanto più uno scioglimento anticipato delle Camere. Ma il clima politico è più teso di quanto sembri. E paralizzante, dati i timori e le debolezze dei partiti. Eppure, la “spallata” non c’è stata, a sentire le dichiarazioni…
Continua a leggere Le ferite del referendumTaglio dei parlamentari. Il referendum che imbarazza e la democrazia “oltre i partiti”
(Pubblicato su questo sito il 15 settembre 2020 – Uscito su “Alto Adige” del 14.9.2020, su “L’Adige” del 19.9.2020) – Tra molti tentennamenti e tensioni interne, i partiti hanno via via indicato le loro posizioni ufficiali sul referendum del 20-21 settembre, dove si chiede al cittadino di approvare o no la riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari da 945 a 600. Qualcuno, il Pd, lo ha fatto solo a due settimane dal voto, di un voto che Zingaretti, il segretario dem, pur considera un momento cruciale per «la tenuta della Nazione nei prossimi anni», benché escluda ripercussioni sulla sopravvivenza del governo M5s-Pd. Il modo in cui i partiti hanno affrontato il referendum che modifica la Costituzione è però molto reprensibile quanto al lavoro che ci si aspetterebbe da loro di fronte a un cambiamento costituzionale: divisioni interne, scarso interesse a orientare l’opinione del cittadino comune, argomentazioni incerte o…
Continua a leggere Taglio dei parlamentari. Il referendum che imbarazza e la democrazia “oltre i partiti”Sul mercato, nostro Vangelo. Angelina blues: impotenza della politica o colpevolezza?
(Pubblicato su questo sito il 14 agosto 2020 – Uscito, con altro titolo e in versione leggermente diversa, su “Alto Adige” e “Trentino” del 3 febbraio 2018) – Venite gente, accorrete! Vi voglio raccontare una storia. La storia di un tempo lontano, di un paese lontano, diversi dal mondo in cui viviamo, dalla nostra città. Me l’ha raccontata un tale, tanti anni fa: l’aveva sentita in una piazza o in un’osteria (non ricordava bene), quando era ragazzo (non ricordava più da chi). Venite gente, raccoglietevi! È la storia di una donna e di una vita, di giovinezza e vecchiaia. È la storia di una famiglia, di un sobborgo, è la storia di un’epoca andata. Ci si potrebbe fare anche un film, ma è meglio con quattro accordi di un cantastorie. E allora? Venite gente, e mettetevi in cerchio, tutti davanti alla ruota dei cartelloni. Ma lasciate la prima fila a…
Continua a leggere Sul mercato, nostro Vangelo. Angelina blues: impotenza della politica o colpevolezza?Pescara, 8 agosto 2019: crisi di governo allo “Stadio del mare”. Ma quale è stato il grave errore di Salvini?
(Pubblicato su questo sito il 10 agosto 2020 – Uscito, in versione ridotta e con altro titolo, su “l’Adige”, 10 agosto 2020; “Alto Adige”, 10 agosto 2020) – Un anno fa, la sera dell’8 agosto si apre la crisi di governo M5s-Lega guidato da Conte: una crisi surreale, anche per la sua dinamica e il suo esito. In un comizio affollato di leghisti e di turisti al mare, sulla spiaggia di Pescara, da un palco allestito in quello che i locali chiamano “lo stadio del mare”, non lontano dal porto e dalla Nave di Cascella, Salvini dice: “Nel governo qualcosa si è rotto. Basta!”; scendendo tra i suoi pare che abbia detto: “Mi candido a premier”. È scontro aperto con Di Maio, alleato di governo, e con il premier di allora, sempre Conte. Salvini chiede elezioni anticipate. Si ritroverà con un governo Pd-M5s che lo manda all’opposizione e lo mette…
Continua a leggere Pescara, 8 agosto 2019: crisi di governo allo “Stadio del mare”. Ma quale è stato il grave errore di Salvini?Il velo sull’Unione europea e il governo Conte 2
(Pubblicato su questo sito il 3 agosto 2020 – Uscito, in versione leggermente diversa, su “Alto Adige” il 3 agosto 2020; e, con altro titolo, su “l’Adige” del 4 agosto 2020) – Dopo il Consiglio Ue: un velo quieto e soddisfatto dopo la tempesta. O prima della tempesta? Il 22 luglio il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito in Parlamento sugli esiti del Consiglio europeo del 17-22 luglio. L’intervento ha condensato e istituzionalizzato i giudizi circolati in tutta Europa, a bocca tanto di capi di governo e di autorità Ue, giudizi a cui i grandi organi di informazione/opinione avevano già preparato un terreno ben concimato, pur con differenze nei toni e nei contenuti dell’euroentusiasmo che nei vari contesti nazionali ha benedetto l’accordo di Bruxelles. Conte ha parlato di «decisioni di portata storica», di «passaggio fondamentale» per l’Europa mostratasi «all’altezza della sua storia, della sua missione, del suo destino»; di…
Continua a leggere Il velo sull’Unione europea e il governo Conte 2La “politica della sedazione” come gestione dell’epidemia. Il piano segreto del governo e la fiducia dei cittadini
(Pubblicato su questo sito il 24 aprile 2020) – «Nessun vuoto decisionale. Già dal 20 gennaio avevamo pronto un piano secretato e lo abbiamo seguito. La linea è stata di non spaventare la popolazione e contenere il contagio». Così un alto dirigente del ministero della Salute, come si legge sul Corriere della Sera di qualche giorno fa. Bene. Anzi, perplessi. Ma ritorneremo più avanti su questa “politica della sedazione”. Ora in Italia la crescita del contagio pare in calo. Non in altre parti del mondo, lo si ricordi. Avremmo potuto evitare o limitare stress collettivo, confusione, morti, impreparazione del sistema sanitario e produttivo, intervenendo subito con misure emergenziali di massima precauzione anziché rincorrere il precipitare della crisi secondo l’equivoco principio della “proporzionalità”. Notizie e immagini da Wuhan, sconcertanti, inondavano i nostri media. La percezione di uno scenario di contagio senza confini faceva capolino, ma pochi hanno avuto il coraggio di…
Continua a leggere La “politica della sedazione” come gestione dell’epidemia. Il piano segreto del governo e la fiducia dei cittadiniUn governo bello e senz’anima? Sulla fine delle ideologie
(Uscito, in versione leggermente diversa e con altro titolo, su “l’Adige” dell’8 dicembre 2019 e “Alto Adige” del 14 dicembre 2019 – Pubblicato su questo sito l’11 dicembre 2019) – Il premier Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti capo del Pd si sono scambiati alcune considerazioni sulla politica e l’anima. Non parlano di religione o teologia. Ma di politica. La questione sollevata è se il governo giallo-rosé ha o no “un’anima”, riguarda il bisogno di “un’anima politica”, ossia che la politica di un governo e dei partiti che lo formano non sia solo immediatezza e difesa di interessi a breve termine, ma pure capacità di dare un senso alle scelte che si compiono, alla vita in comune. Il tema può sembrare retorico, e strumentale o frivolo in un’epoca di disincanto e pragmatismo. Ma io condivido simili preoccupazioni, e le prendo sul serio. Perché non abbiamo bisogno di un governo bello ma…
Continua a leggere Un governo bello e senz’anima? Sulla fine delle ideologieMigrazioni, governi, Unione Europea. Attenzione alla democrazia guercia
(Uscito, con altro titolo e in versione leggermente diversa, su “l’Adige”, 2 settembre 2019 – Pubblicato su questo sito il 3 settembre 2019) – Traffico. Palazzo Chigi: Conte va e Conte viene. Governo: esce la Lega, entra il PD, resta il M5S. Conte II: «Un governo di discontinuità», parola di Zingaretti; «Non rinneghiamo il lavoro fatto», parola di Di Maio. Quanto valgono le parole di politici e governi in tempi di rocamboleschi, repentini e indigesti voltafaccia? Ad esempio, sulla questione migratoria. Traffico di barconi e navi. Scomparso dalle prime pagine, nel Mediterraneo è invece sempre intenso: centinaia di persone recuperate e trasportate dalle imbarcazioni Ong; decine i morti e dispersi; i ministri 5 Stelle ora firmano i divieti di sbarco voluti da Salvini; Paesi europei più disponibili ad accogliere migranti; navi Ong pronte a fare rotta su porti ieri irraggiungibili, come se oggi la Germania fosse meno distante da Lampedusa.…
Continua a leggere Migrazioni, governi, Unione Europea. Attenzione alla democrazia guerciaCrisi di governo di mezz’estate e potere. Una partita a scacchi con tanti errori, dall’inizio alla fine
(Uscito, con titolo e in versione leggermente diversa, su “l’Adige” e “Alto Adige”, 26 agosto 2019 – Pubblicato su questo sito il 26 agosto 2019) – Cominciata all’indomani del voto europeo di maggio, la crisi del governo Conte esplode l’8 agosto. Durante il suo tour vacanziero elettoralistico per le spiagge d’Italia, Salvini, il vice-premier leghista, chiede con impeto elezioni anticipate a ottobre; la sua motivazione è l’impossibilità per la Lega di continuare con un “governo dei noi” alimentato dal M5S e avallato del premier Conte. La richiesta, piaccia o meno, è politicamente legittima, anche secondo le regole di una democrazia parlamentare come la nostra: se pure incongrua con il dettato costituzionale, non sfugga quante volte la Costituzione è stata rimodellata dalla vita politica e dalle interpretazioni, a destra e a manca, giocando la “lettera” contro lo spirito della Costituzione e viceversa. La motivazione salviniana, invece, è grossolana nella forma e…
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