C’è vita oltre la legalità? Senso civico, senso critico, disobbedienza nella “democrazia rigida”

C’è vita oltre la legalità? Senso civico, senso critico, disobbedienza nella “democrazia rigida”   Introduzione Secondo la teoria della scelta pubblica[1] gli uomini politici tendono a usare strategie manipolatorie nei confronti dei cittadini-elettori: li corrompono durante le campagne elettorali facendo le promesse più seducenti[2]; è prassi consueta che nel loro lavoro i politici siano generosi nell’appoggiare gli uni gli intrighi degli altri, con la conseguenza di favorire interessi particolari a danno dei cittadini che non giocano a questo tavolo. Un messaggio importante della teoria della scelta pubblica dice, sostanzialmente, che politici, burocrati e lobbisti vari si comportano in maniere opportunistica e/o particolaristico-utilitaristica, perseguendo i propri interessi e quelli dei gruppi di coloro con cui fanno “i loro affari”. Si tratta di un’immagine talmente cinica della politica, che invero non caratterizza nemmeno il pensiero del realista Machiavelli, bensì quello del machiavellismo dominante, di maniera e spicciolo a cui si rifanno coloro…

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La “politica della sedazione” come gestione dell’epidemia. Il piano segreto del governo e la fiducia dei cittadini

(Pubblicato su questo sito il 24 aprile 2020) – «Nessun vuoto decisionale. Già dal 20 gennaio avevamo pronto un piano secretato e lo abbiamo seguito. La linea è stata di non spaventare la popolazione e contenere il contagio». Così un alto dirigente del ministero della Salute, come si legge sul Corriere della Sera di qualche giorno fa. Bene. Anzi, perplessi. Ma ritorneremo più avanti su questa “politica della sedazione”. Ora in Italia la crescita del contagio pare in calo. Non in altre parti del mondo, lo si ricordi. Avremmo potuto evitare o limitare stress collettivo, confusione, morti, impreparazione del sistema sanitario e produttivo, intervenendo subito con misure emergenziali di massima precauzione anziché rincorrere il precipitare della crisi secondo l’equivoco principio della “proporzionalità”. Notizie e immagini da Wuhan, sconcertanti, inondavano i nostri media. La percezione di uno scenario di contagio senza confini faceva capolino, ma pochi hanno avuto il coraggio di…

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Conte tra Gismondo e Burioni. Scienza, miti e scelte pubbliche, a proposito del coronavirus

(Pubblicato su questo sito il 24 marzo 2020) – Una premessa, caro lettore. Va detto, con schiettezza e pacatezza. Per troppe settimane, mentre notizie e immagini da Wuhan, sconcertanti, inondavano i nostri media, mentre faceva capolino la percezione di uno scenario di contagio senza confini, pochi hanno avuto il coraggio di dire a voce alta che uno più uno, almeno a volte, fa proprio due: dato che viviamo nel “mondo della globalizzazione”, con milioni e milioni di persone che si muovono per mille motivi da un angolo all’altro del pianeta era prevedibile anche una globalizzazione del contagio. Invece, in troppi (semplici cittadini, politici, media, autorità pubbliche e scientifiche) han reagito con un mix di superficialità e supponenza. È del 27 febbraio l’hashtag #Milanononsiferma di Sala, sindaco di Milano capitale economica d’Italia; negli stessi giorni Sala si faceva riprendere con lo stesso slogan sulla t-shirt o a mangiare nei ristoranti cinesi…

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