La modernità e la comunità

(Uscito su “Trentino”, 20 marzo 2016; “Alto Adige”, 21 marzo 2016 – Pubblicato su questo sito l’11 giugno 2020) – Di tanto in tanto, l’opinione pubblica è sollecitata a riflettere sui limiti di coesione sociale della nostra società, sul decadimento dell’idea di “bene comune” e dell’impegno a suo favore. Ci si interroga sull’individualismo che permea le società occidentali. Si levano voci che lamentano un ripiegamento individualistico su noi stessi individualisticamente, che denunciano lo sfaldamento del tessuto connettivo delle nostre società dove regna l’individualismo. C’è qualcosa di psicologico, forse di antropologico, in questo individualismo che dà le coordinate di significato alla nostra vita privata e pubblica. Ma dietro il modo in cui viviamo, dietro le scelte collettive e la maniera con cui ci governiamo c’è anche una questione di cultura politica, o ideologica. A ciò è utile risalire per comprendere il nostro mondo, per meditare su cosa seminiamo e cosa raccogliamo.…

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La “politica della sedazione” come gestione dell’epidemia. Il piano segreto del governo e la fiducia dei cittadini

(Pubblicato su questo sito il 24 aprile 2020) – «Nessun vuoto decisionale. Già dal 20 gennaio avevamo pronto un piano secretato e lo abbiamo seguito. La linea è stata di non spaventare la popolazione e contenere il contagio». Così un alto dirigente del ministero della Salute, come si legge sul Corriere della Sera di qualche giorno fa. Bene. Anzi, perplessi. Ma ritorneremo più avanti su questa “politica della sedazione”. Ora in Italia la crescita del contagio pare in calo. Non in altre parti del mondo, lo si ricordi. Avremmo potuto evitare o limitare stress collettivo, confusione, morti, impreparazione del sistema sanitario e produttivo, intervenendo subito con misure emergenziali di massima precauzione anziché rincorrere il precipitare della crisi secondo l’equivoco principio della “proporzionalità”. Notizie e immagini da Wuhan, sconcertanti, inondavano i nostri media. La percezione di uno scenario di contagio senza confini faceva capolino, ma pochi hanno avuto il coraggio di…

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Conte tra Gismondo e Burioni. Scienza, miti e scelte pubbliche, a proposito del coronavirus

(Pubblicato su questo sito il 24 marzo 2020) – Una premessa, caro lettore. Va detto, con schiettezza e pacatezza. Per troppe settimane, mentre notizie e immagini da Wuhan, sconcertanti, inondavano i nostri media, mentre faceva capolino la percezione di uno scenario di contagio senza confini, pochi hanno avuto il coraggio di dire a voce alta che uno più uno, almeno a volte, fa proprio due: dato che viviamo nel “mondo della globalizzazione”, con milioni e milioni di persone che si muovono per mille motivi da un angolo all’altro del pianeta era prevedibile anche una globalizzazione del contagio. Invece, in troppi (semplici cittadini, politici, media, autorità pubbliche e scientifiche) han reagito con un mix di superficialità e supponenza. È del 27 febbraio l’hashtag #Milanononsiferma di Sala, sindaco di Milano capitale economica d’Italia; negli stessi giorni Sala si faceva riprendere con lo stesso slogan sulla t-shirt o a mangiare nei ristoranti cinesi…

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Berlino 1989-2019: “Noi siamo il Popolo”. Cosa nasconde il crollo del Muro

(Uscito, in versione leggermente diversa, su “l’Adige”, 18 novembre 2019 – Pubblicato su questo sito il 21 novembre 2019) – Caduta del Muro di Berlino: evento simbolico della nostra età, catalizzatore di trasformazioni del mondo contemporaneo. Ha portato a società e culture della politica che, dopo l’”attimo fuggente”, sono diventate difficili da trattare con gli schemi del “secolo breve”: oggi una politica in movimento disorienta osservatori, esperti e cittadini. Con la caduta del Muro, nella politica erompono mutamenti profondi: tramontano il mondo e le ideologie bipolari novecentesche (“mondo libero” vs. “mondo sovietico”) e si affermano nuovi orientamenti contrapposti (globalismo e fine dei territori vs. comunitarismo e ritorno dei territori); lo Stato come fonte prima di autorità e di diritto, come regolatore dell’economia e del welfare, cede il passo al mercato-potere; s’accelerano l’integrazione e l’allargamento dell’unione Europea, tornano a lievitare sentimenti nazionali; esplodono i flussi migratori verso e dentro l’Europa e…

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La “scommessa” del premier Conte. La difficile strada di una politica anti-sistema tra rivoluzione e riformismo

(Uscito su “l’Adige”, 11 giugno 2019; “Alto Adige”, 11.6.2019 – Pubblicato su questo sito, in versione più ampia, il 12 giugno 2019) – Forse ci siamo un po’ rassegnati ai pensieri corti delle campagne elettorali permanenti. Cogliamo al volo la pausa di questo momento, l’attimo fuggente, e tentiamo qualche pensiero lungo. Palazzo Chigi: conferenza stampa del premier Giuseppe Conte che sa di “discorso alla nazione”. Il 3 giugno, in diretta sui televisori degli Italiani, il Presidente del Consiglio ha pronunciato un discorso con un sobrio aut-aut a MoVimento 5 Stelle e Lega, che reggono il governo: “O ci si rimette a lavorare tutti insieme, con fiducia e lealtà rinnovate, o mi farò da parte”. Un gesto pubblico singolare, quello di Conte, che denota la delicatezza politica del momento, ma che fotografa forse un premier con una personalità politica dai più finora negata. Conte ha la debolezza tipica di un capo…

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L’autunno del consenso neoliberale

(Uscito su “Trentino”, 6 settembre 2018; “Alto Adige”, 6 settembre 2018 – Pubblicato su questo sito il 4 giugno 2019) – Dal secondo dopoguerra le democrazie europee sono state per lo più governate da partiti di centrodestra o centrosinistra che avevano una visione convergente della società e dell’economia. Nonostante le differenze in talune scelte di policy, queste forze hanno incarnato un consenso ideologico condiviso, i cui pilastri sono stati (dove più, dove meno) un’economia basata sul mercato (liberalizzazioni, privatizzazioni, concentrazioni economiche); uno schiacciante prevalere della logica dei beni privati e una mortificazione dei beni pubblici e comuni; un arretramento dello Stato nella fornitura di beni e diritti di cittadinanza (sanità, istruzione, assistenza sociale, pensioni, risorse energetiche). Altri pilastri di questa ideologia condivisa sono stati l’apertura dei “mercati nazionali”, con la libera circolazione di capitali, beni, servizi e persone (globalizzazione); la creazione in Europa di un “mercato unico”, che si è…

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La piramide sociale, la democrazia e la politica anti-sistema

(Uscito su “Trentino”, 29 novembre 2018; “Alto Adige”, 30 novembre 2018 – Pubblicato su questo sito il 29 maggio 2019) Le società sono società di diseguali. Sono piramidi sociali. Sempre. La distribuzione di ricchezza e redditi, di prestigio e potere disegna paesaggi di diseguaglianze. Perciò il problema della legittimità delle diseguaglianze investe la storia dell’uomo, riflessione critica e sensibilità comune: entro quali condizioni e limiti, secondo quali principi, le diseguaglianze sono accettabili? Imperativi morali e pratici tengono vivi gli obblighi di giustizia sociale. Ma ciò che Pareto osservava un secolo fa vale ancora: «Piaccia o non piaccia a certi teorici, sta di fatto che la società umana non è omogenea, che gli uomini sono diversi fisicamente, moralmente, intellettualmente». Per Pareto la società è una piramide: i vari gruppi, ceti o classi sociali vivono in un sistema gerarchico, dove risaltano uno strato superiore e uno inferiore. Il primo comprende una minoranza,…

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Voto europeo: Greta e la vera posta in gioco

(Uscito su “l’Adige”, 20 marzo 2019; “Alto Adige”, 18 marzo 2019 – Pubblicato su questo sito il 18 maggio 2019) – La partita in vista del voto europeo sarà tra populisti, nazionalisti e sovranisti, da una parte, e liberali-democratici, europeisti e globalisti, dall’altra. Chi vincerà tra questi opposti schieramenti è diventata la questione essenziale, e semplificatrice, che circola nelle culture politiche di tutti i Paesi europei, amplificata dai grandi media. Ma è davvero la vera posta in gioco delle elezioni europee di maggio? Se riusciamo a scuoterci dai pregiudizi, conformismi e inerzie mentali che attraversano le nostre teste e i canali di elaborazione e circolazione delle idee possiamo cercare di cogliere l’occasione del voto europeo per un confronto aperto tra la politica pro-sistema e quella anti-sistema, per discutere pubblicamente di quella che credo debba essere la posta in gioco importante nei nostri tempi, e perciò anche del voto europeo: la…

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