Tra jihadismo e islam: la scelta di Salem

(Uscito su “Alto Adige”, 7 aprile 2016; “Trentino”, 9 aprile 2016 – Pubblicato su questo sito il 14 maggio 2020) – Davvero “drammatico e illuminante”, il memoriale di Salem reso pubblico quattro anni fa sui quotidiani “Trentino” e “Alto Adige”. La testimonianza di un giovane tunisino ora in carcere a Trento, e che era arrivato ad un nulla dal diventare l’ennesima tragica “bomba umana” del terrorismo jihadista. Dà conto di una vita che raddoppia la sua drammaticità nel momento in cui il protagonista ne prende coscienza e ci fa i conti: quando Salem si guarda allo specchio e con auto-riflessione si riappropria del suo vissuto. Una vita che si dimena e incespica, che cerca appigli di senso e decenza, che ruzzola giù e cerca di rialzarsi: una vita di marginalità sociale ed esistenziale che ci evoca lo “scandalo” di una vita sprecata, che inquieta e disturba per la sottile linea…

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Un governo bello e senz’anima? Sulla fine delle ideologie

(Uscito, in versione leggermente diversa e con altro titolo, su “l’Adige” dell’8 dicembre 2019 e “Alto Adige” del 14 dicembre 2019 – Pubblicato su questo sito l’11 dicembre 2019) – Il premier Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti capo del Pd si sono scambiati alcune considerazioni sulla politica e l’anima. Non parlano di religione o teologia. Ma di politica. La questione sollevata è se il governo giallo-rosé ha o no “un’anima”, riguarda il bisogno di “un’anima politica”, ossia che la politica di un governo e dei partiti che lo formano non sia solo immediatezza e difesa di interessi a breve termine, ma pure capacità di dare un senso alle scelte che si compiono, alla vita in comune. Il tema può sembrare retorico, e strumentale o frivolo in un’epoca di disincanto e pragmatismo. Ma io condivido simili preoccupazioni, e le prendo sul serio. Perché non abbiamo bisogno di un governo bello ma…

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