Oxfam, Davos e i don Chisciotte

(Uscito, in versioni leggermente diverse, su “Alto Adige” del 24 gennaio 2020 e “l’Adige” del 25.gennaio 2020 – Pubblicato su questo sito il 25 gennaio 2020) – Scena 1. Il nuovo Rapporto Oxfam, appena uscito, dice che le diseguaglianze galoppano. Nel 2019, poco più di 2000 “Paperoni” possiedono un patrimonio che supera quello di 4 mld e mezzo di persone: la concentrazione della ricchezza acuisce il divario tra ricchi e poveri a livello mondiale, che è aumentato rispetto al 2018. La situazione non è diversa in Italia, dove nell’ultimo ventennio la ricchezza dei più ricchi (1% della popolazione) è cresciuta di quasi 8 punti percentuali, mentre quella del 50% dei più poveri è diminuita di oltre 35 punti. Scena 2. Dal 21 al 24 gennaio a Davos (Svizzera) si terrà la 50° edizione del World Economic Forum (WEF). I grandi della terra, della finanza e dell’economia, della politica e della…

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Moderazione e radicalità in politica

(Uscito su “l’Adige”, 8 gennaio 2020; “Alto Adige”, 2 gennaio 20120 – Pubblicato su questo sito il l’11 gennaio 2020) – Oggi la politica confonde la necessità di moderare toni e linguaggio del discorso pubblico con la moderazione dei contenuti e delle scelte della politica. La prima cosa è segno di civiltà, del confronto e della tolleranza nell’arena della libertà e legittimità democratica; la seconda, invece, è cifra di una cultura politica che tende a chiudere o annullare il campo delle soluzioni alternative ai problemi della società. Un esempio, tra tanti, preso dalla cronaca politica italiana: nelle scorse settimane si è assistito a dure polemiche sulla riforma del Mes (l’accordo europeo “salva Stati) tra maggioranza (specie Pd) e opposizioni (Lega e Fratelli d’Italia in testa). Il ministro dell’Economia Gualtieri (Pd) ha accusato la Lega e Salvini di fare <<una campagna terroristica per spaventare le persone>>. Si riferisce ai toni o…

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Questioni di autonomia. Università e politica in conflitto a Trento

(Uscito su “l’Adige”, 14 dicembre 2019 – Pubblicato su questo sito il 15 dicembre 2019) – L’obiettivo di creare una facoltà di medicina a Trento, per rispondere anche a livello locale alla mancanza di medici che affligge l’intero Paese oltre che il territorio locale, ha finito per dividere e contrapporre aspramente le istituzioni che guidano l’Ateneo trentino (il rettore Collini, senato accademico, consiglio di amministrazione e Finocchiaro, suo presidente in testa) e quelle che guidano la Provincia di Trento (giunta, presidente Fugatti, assessore Bisesti). La stampa locale ha dato ampio risalto a un conflitto tra politica e università che in terra trentina non toccava i vertici istituzionali dagli anni ’60, nemmeno negli anni in cui si decise la cosiddetta “provincializzazione dell’università”, su cui il collega Pascuzzi scrisse un preoccupato atto d’accusa sui modi e contenuti di una scelta che di fatto scavalcava ed emarginava la comunità universitaria: “Università: diario di…

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Un governo bello e senz’anima? Sulla fine delle ideologie

(Uscito, in versione leggermente diversa e con altro titolo, su “l’Adige” dell’8 dicembre 2019 e “Alto Adige” del 14 dicembre 2019 – Pubblicato su questo sito l’11 dicembre 2019) – Il premier Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti capo del Pd si sono scambiati alcune considerazioni sulla politica e l’anima. Non parlano di religione o teologia. Ma di politica. La questione sollevata è se il governo giallo-rosé ha o no “un’anima”, riguarda il bisogno di “un’anima politica”, ossia che la politica di un governo e dei partiti che lo formano non sia solo immediatezza e difesa di interessi a breve termine, ma pure capacità di dare un senso alle scelte che si compiono, alla vita in comune. Il tema può sembrare retorico, e strumentale o frivolo in un’epoca di disincanto e pragmatismo. Ma io condivido simili preoccupazioni, e le prendo sul serio. Perché non abbiamo bisogno di un governo bello ma…

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Berlino 1989-2019: “Noi siamo il Popolo”. Cosa nasconde il crollo del Muro

(Uscito, in versione leggermente diversa, su “l’Adige”, 18 novembre 2019 – Pubblicato su questo sito il 21 novembre 2019) – Caduta del Muro di Berlino: evento simbolico della nostra età, catalizzatore di trasformazioni del mondo contemporaneo. Ha portato a società e culture della politica che, dopo l’”attimo fuggente”, sono diventate difficili da trattare con gli schemi del “secolo breve”: oggi una politica in movimento disorienta osservatori, esperti e cittadini. Con la caduta del Muro, nella politica erompono mutamenti profondi: tramontano il mondo e le ideologie bipolari novecentesche (“mondo libero” vs. “mondo sovietico”) e si affermano nuovi orientamenti contrapposti (globalismo e fine dei territori vs. comunitarismo e ritorno dei territori); lo Stato come fonte prima di autorità e di diritto, come regolatore dell’economia e del welfare, cede il passo al mercato-potere; s’accelerano l’integrazione e l’allargamento dell’unione Europea, tornano a lievitare sentimenti nazionali; esplodono i flussi migratori verso e dentro l’Europa e…

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La polis e l’ecologia. Natura madre e matrigna tra scienza, politica e opinione pubblica

(Uscito, in versione leggermente diversa e con altro titolo, su “l’Adige”, 4 novembre 2019 – Pubblicato su questo sito il 6 novembre 2019) – Di cosa parliamo quando parliamo di catastrofi naturali e di cambiamenti climatici? Di molte cose diverse. Ostracizzare i dubbi e gli interrogativi non aiuta il cittadino a capire la portata dei problemi, a diventare più consapevole e responsabile. Di più: l’ecologia è una questione della polis che deve fare i conti con la natura – madre e matrigna, direbbe il poeta di Recanati. E noi?    Un anno fa, Vaia. Una tempesta di vento flagella mezza Europa, colpisce il nord-est d’Italia, a partire dal Trentino e dall’Alto Adige. Abbiamo assistito ai doverosi riti comunitari del dolore e del ringraziamento destinato agli operatori dei soccorsi. Non è mancata l’attenzione pubblica e mediatica, che ha allargato il discorso alla questione del cambiamento climatico, forte di un rilancio di…

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Democrazia, Stato e indipendentismo. Diritto e potere nel conflitto ispano-catalano oggi

Uscito, in versione diversa e con altro titolo, su “l’Adige” del 12 novembre 2019 e l’”Alto Adige” del 14 novembre – Pubblicato su questo sito il 3 novembre 2019, aggiornato il 13 novembre 2019 – 2019, novembre. La Spagna ha votato. Per la quarta volta in quattro anni: neanche l’Italia della Prima Repubblica era arrivata a tanto. Formare una maggioranza di governo resta un rompicapo, insolubile con lo schema centro-destra v. centro-sinistra. Sui risultati ha pesato la questione catalana, che divide e disorienta la Spagna intera: il Partito Socialista, prima forza ma in calo, a parole, sostiene il dialogo con gli indipendentisti, adombra soluzioni federaliste; Podemos, che perde seggi, non è contrario a un referendum sull’autodeterminazione della Catalogna; il Partito Popolare, in forte rimonta, minaccia la sospensione dell’autonomia catalana; l’estrema destra di Vox, che clamorosamente raddoppia e più i suoi seggi, punta a smantellare ogni autonomia regionale, a mettere fuori…

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Mondo Nuovo, Terzo Mondo, Mondo Guasto. Dov’è il nuovo umanesimo per le migrazioni di massa?

(Uscito, in versione leggermente diversa e con altro titolo, su “l’Adige” e “Alto Adige” del 23 settembre 2019 – Pubblicato su questo sito il 25 settembre 2019) – Gli Stati europei sono alla ricerca di un accordo sul ricollocamento dei migranti. Si vuole che l’Italia, dopo la “stagione salviniana”, ritorni ai porti aperti. Ma in Europa non mancano porti chiusi, frontiere chiuse o semichiuse, “respingimenti” persino tra quegli Stati che oggi si dicono disponibili all’accordo (Francia, Germania, Spagna), non solo tra quelli indisponibili (Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Slovenia). Il 23 settembre al mini-vertice di La Valletta tra Germania, Francia, Italia e Malta è stato raggiunto un compromesso. Le sue implicazioni e la sua operatività effettiva saranno da valutare di fronte ai casi che si verificheranno. Ma sappiamo già ora che si è rimasti, come era negli intenti del summit, dentro il perimetro della politica emergenziale. Intanto, al canale…

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Il “governo delle novità” tra M5S e PD. E la politica anti-sistema vs. politica pro-sistema?

(Uscito, in versione diversa e con altro titolo, su “Alto Adige del 13 settembre 2019, “l’Adige” del 14 settembre 2019 – Pubblicato su questo sito il 13 settembre 2019) – Il Conte II è nato. Formato da M5S e PD, nemici giurati che fino all’altro ieri proclamavano “mai un governo insieme”. Un tempo, per fare una cosa del genere, occorrevano anni di elaborazione politico-ideologica e programmatica: si pensi alla nascita del centro-sinistra negli anni ’60 o al tentativo (abortito) del “compromesso storico” tra la DC di Moro e il PCI di Berlinguer. Sarà perché oggi è tutto più veloce, superficiale, liquido? Possono bastare pochi tweet e sbarellare il nemico politico, fare nuove alleanze, con l’occhio vigile sull’uomo del Quirinale, l’attuale e il prossimo. Con la benedizione di Bruxelles, l’accordo di governo tra Pd e M5S sembra riportare la politica sul tradizionale asse centrodestra vs. centrosinistra. Ma è prematuro parlare di…

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Migrazioni, governi, Unione Europea. Attenzione alla democrazia guercia

(Uscito, con altro titolo e in versione leggermente diversa, su “l’Adige”, 2 settembre 2019 – Pubblicato su questo sito il 3 settembre 2019) – Traffico. Palazzo Chigi: Conte va e Conte viene. Governo: esce la Lega, entra il PD, resta il M5S. Conte II: «Un governo di discontinuità», parola di Zingaretti; «Non rinneghiamo il lavoro fatto», parola di Di Maio. Quanto valgono le parole di politici e governi in tempi di rocamboleschi, repentini e indigesti voltafaccia? Ad esempio, sulla questione migratoria. Traffico di barconi e navi. Scomparso dalle prime pagine, nel Mediterraneo è invece sempre intenso: centinaia di persone recuperate e trasportate dalle imbarcazioni Ong; decine i morti e dispersi; i ministri 5 Stelle ora firmano i divieti di sbarco voluti da Salvini; Paesi europei più disponibili ad accogliere migranti; navi Ong pronte a fare rotta su porti ieri irraggiungibili, come se oggi la Germania fosse meno distante da Lampedusa.…

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