Democrazia oggi? Riprendere il discorso sui mezzi e sui fini

Democrazia oggi? Riprendere il discorso sui mezzi e sui fini  I. Mezzi e fini L’Unione Europea è un mezzo, non un fine. Così come sono mezzi il mercato o le istituzioni della democrazia. E poi ci sono i fini: le mete per cercare di raggiungere le quali una comunità politica predispone e maneggia i mezzi “del caso”: “del caso” nel senso che ritiene adatti e coerenti per muoversi verso i fini; “del caso” nel senso che talora l’individuazione e l’approntamento di tali mezzi procedono un po’ a tentoni, non guidati da una ferrea e univoca legge della storia, da leggi della meccanica umana e sociale, da alcuna provvidenza o “spirito assoluto”, da alcuna legge del progresso o della politica, bensì emergono dal “caos” degli eventi, dalla serendipity del cerca-trova-scopri-inventa, attraverso il mescolarsi di spinte e contro-spinte in una direzione o l’altra, in discesa o in salita, dove per alcuni il…

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Corruzione nei palazzi di Bruxelles e nell’establishment di sinistra. Questione di legalità e questione morale

Né Spinelli, né Berlinguer. Non c’è santo per i ceri dei devoti ipocriti  «Centomila euro per le vacanze di Natale? ‘Troppi, non possiamo fare come l’anno scorso’, si lamenta al telefono con il marito la signora Panzeri» (Libero). Già solo questa frase dice molto sulla corruzione “ai piani alti” di Bruxelles. Ma anche su come ragionano e si comportano in tema di corruzione coloro che sono stati colpiti dallo scandalo venuto alla luce in questi giorni: calcolano e giocano a nascondere il loro malaffare dietro un uso scaltro e spregiudicato della legalità. Da giorni i quotidiani italiani, chi più chi meno, aprono con titoli a caratteri cubitali sulla corruzione scoperta dai magistrati belgi in seno al Parlamento europeo e nel gruppo socialista. Gli accenti e commenti delle varie testate sono anche differenti, ma la sostanza sullo scandalo è la stessa e condivisa. È utile documentarli con una breve rassegna. Prendiamo…

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Governo condiviso o elezioni anticipate. Lettera aperta al Presidente Mattarella sulla crisi del governo Conte 2

(Pubblicato su questo sito il 26 gennaio 2021 – uscito con altro titolo su “Alto Adige”, 30.1.2021; e con altro titolo e in versione aggiornata su “l’Adige”, 2.2.2021) – Non illudiamoci. Il Covid non sarà facilmente domabile. Il Recovery plan per ottenere i finanziamenti Ue è in alto mare e Bruxelles l’ha già più volte rimandato indietro a Roma; le risorse disponibili potrebbero essere ingenti, e i soldi van spesi con intelligenza, lungimiranza e senso di giustizia, e invece scatenano appetiti belluini e guerre per chi deve gestirli, fino a travolgere il Conte 2. La società è sfibrata, la tensione sociale è latente e può esplodere da un giorno all’altro. Il discorso pubblico è avvelenato da censure praticate su internet, mentre altri media conducono campagne manipolative dell’opinione pubblica: solo superficialità induce molti a liquidare tutto come “caso Trump” e a ritenere la questione lontana o marginale per il nostro Paese.…

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Capitol Hill, i social e Trump: è medioevo

(Pubblicato su questo sito il 17 gennaio 2021 – uscito su “l’Adige” e “Alto Adige” del 19 gennaio 2021) – Noi, cittadini di democrazie liberali e costituzionali (così sono definite quelle in cui viviamo), possiamo accettare che Trump, presidente uscente degli Stati Uniti, mentre è legittimamente in carica sia espulso o sospeso dai social media a causa di sue dichiarazioni e giudizi politici? Che a deciderlo siano i proprietari delle Big Technologies e magnati della comunicazione mentre nessuna autorità pubblica l’ha dichiarato illegittimo? Se l’intento è di spegnere un incendio, lo si sta facendo con la benzina o con colate di cemento: si rischia di generare effetti perversi nella società. Così l’ordine democratico va a rotoli, e la cultura democratica fuori di testa. Internet, dove agiscono social e siti web, ha una storia. Ricordiamone qualche passaggio, a sfondo della contrapposizione tra chi critica le decisioni dei social nel nome di…

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Le ferite del referendum

(Pubblicato su questo sito il 26 settembre 2020; Uscito su “Alto Adige” del 26.9.2020, su “L’Adige” del 27.9.2020) – In questi giorni post-elettorali il Presidente Mattarella dovrà tenere le fila di un broglio politico fitto di nodi, visibili e non. I risvolti della vittoria del Sì al referendum e dei risultati del voto amministrativo hanno innescato dinamiche inter e intra partitiche poco rassicuranti per il Colle, specie nelle forze di maggioranza, per la tenuta e per la capacità di azione del governo Conte 2, mentre si avvicinano scadenze importanti (invio all’Ue del piano per avere per avere i fondi anti-crisi, legge di bilancio). È improbabile una crisi di governo traumatica e non “vigilata”, tanto più uno scioglimento anticipato delle Camere. Ma il clima politico è più teso di quanto sembri. E paralizzante, dati i timori e le debolezze dei partiti. Eppure, la “spallata” non c’è stata, a sentire le dichiarazioni…

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Democrazia e paura di esprimere le proprie idee

(Pubblicato su questo sito il 6 settembre 2020 – Uscito, in versione e con titolo diversi, su “l’Adige” e “Alto Adige”, 4 settembre 2020) – Pur in affanno, le società occidentali liberaldemocratiche, anche l’Italia, non sono assimilabili alla Cina, Russia o Turchia; sono inconfrontabili con la Cina, la Turchia o i regimi sovietici di un tempo. Prendiamo ad esempio la libertà di opinione e di espressione. Dalle nostre parti, si vive nel “mondo libero”. Lo apprendiamo fin da ragazzini, a scuola; possiamo scegliere quali giornali leggere, abbiamo una stampa, con tutti i suoi limiti, libera e plurale; scegliamo i nostri programmi televisivi, radio, film, libri, musica, social e siti. Anche sotto le limitazioni-da-pandemia, troviamo modo di riunirci, di discutere insieme, partecipare a manifestazioni o a mobilitazioni di protesta, e bene o male andiamo pure a votare. Abbiamo talmente acquisito questi aspetti del nostro vivere sociale e politico, che ricordarli pare…

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Pescara, 8 agosto 2019: crisi di governo allo “Stadio del mare”. Ma quale è stato il grave errore di Salvini?

(Pubblicato su questo sito il 10 agosto 2020 – Uscito, in versione ridotta e con altro titolo, su “l’Adige”, 10 agosto 2020; “Alto Adige”, 10 agosto 2020) – Un anno fa, la sera dell’8 agosto si apre la crisi di governo M5s-Lega guidato da Conte: una crisi surreale, anche per la sua dinamica e il suo esito. In un comizio affollato di leghisti e di turisti al mare, sulla spiaggia di Pescara, da un palco allestito in quello che i locali chiamano “lo stadio del mare”, non lontano dal porto e dalla Nave di Cascella, Salvini dice: “Nel governo qualcosa si è rotto. Basta!”; scendendo tra i suoi pare che abbia detto: “Mi candido a premier”. È scontro aperto con Di Maio, alleato di governo, e con il premier di allora, sempre Conte. Salvini chiede elezioni anticipate. Si ritroverà con un governo Pd-M5s che lo manda all’opposizione e lo mette…

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Il velo sull’Unione europea e il governo Conte 2

(Pubblicato su questo sito il 3 agosto 2020 – Uscito, in versione leggermente diversa, su “Alto Adige” il 3 agosto 2020; e, con altro titolo, su “l’Adige” del 4 agosto 2020) – Dopo il Consiglio Ue: un velo quieto e soddisfatto dopo la tempesta. O prima della tempesta? Il 22 luglio il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha riferito in Parlamento sugli esiti del Consiglio europeo del 17-22 luglio. L’intervento ha condensato e istituzionalizzato i giudizi circolati in tutta Europa, a bocca tanto di capi di governo e di autorità Ue, giudizi a cui i grandi organi di informazione/opinione avevano già preparato un terreno ben concimato, pur con differenze nei toni e nei contenuti dell’euroentusiasmo che nei vari contesti nazionali ha benedetto l’accordo di Bruxelles. Conte ha parlato di «decisioni di portata storica», di «passaggio fondamentale» per l’Europa mostratasi «all’altezza della sua storia, della sua missione, del suo destino»; di…

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Democrazia, rompicapo senza fine. A margine del conflitto ispano-catalano, silenziato e rimosso

(Uscito, con altro titolo e in versione leggermente diversa, su “Alto Adige” e “Trentino”, 8 novembre 2017 – Pubblicato su questo sito il 4 maggio 2020) – Novembre 2017. Da Bruxelles, dove da alcuni giorni si è rifugiato, Carles Puigdemont, presidente della Catalogna destituito dallo Stato spagnolo, si è dichiarato di fatto perseguitato politico, rigettando l’accusa per reati costituzionali o del codice penale spagnoli. A suo modo, in maniera indiretta e ancora contraddittoria, alla fine, Puigdemont è arrivato al cuore della crisi ispanico-catalana. Intervistato da una televisione belga lo scorso 3 novembre, ha dichiarato: «Siamo incriminati per aver adempito al mandato per il quale siamo stati legittimamente e legalmente eletti». Ossia, le autorità catalane intendono realizzare quanto proclamato nella campagna elettorale da cui sono usciti vincitori i partiti indipendentisti e mantenere le promesse fatte da partiti costituzionalmente riconosciuti, legali e legittimi, agli elettori e dagli elettori premiati alle urne, ossia:…

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Il decreto “Io sto a casa”, i “polli” e i veri stupidi. L’ora dei doveri verso la comunità

(Uscito, in versione diversa e con altro titolo, su “L’Adige” e “Alto Adige” del 17 marzo 2020 – Pubblicato su questo sito il 12 marzo 2020) – Italia inquieta, siamo al coprifuoco. È l’ora dei doveri morali e della responsabilità collettiva. Per proteggersi l’un l’altro, per proteggere gli altri oltre se stessi. Contro il diffondersi epidemico del virus, invisibile e minaccioso. Il buon senso cerca di accordarsi con la scienza sobria, onesta e forte della sua modestia, che nel riconosce i suoi limiti si rafforza. Il buon senso, seppur tardivamente, arriva pure alla politica. Guai tradire il buon senso, come troppi hanno fatto in ogni dove, esprimendo una cultura presuntuosa che schernisce la semplice ma legittima paura di qualcosa che non si conosce: la paura di un virus sfuggente, che non si lascia ingabbiare. Guai a tradire il buon senso quando si tratta di fare scelte difficilissime, costose su molti…

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