Due facce della democrazia. Il caso del conflitto indipendentista catalano

(Uscito, in versione leggermente diversa e con altro titolo, su “Alto Adige” e “Trentino”, 26 ottobre 2017 – Pubblicato su questo sito il 30 aprile 2020) – Non lasciamoci confondere dal tono delle dichiarazioni che il premier spagnolo Mariano Rajoy e il presidente del governo catalano Carles Puigdemont si sono scambiati per giorni, dall’indomani del referendum indipendentista catalano del 1° ottobre (2017). Ossia dal fatto che entrambi, come altri esponenti del mondo politico e culturale, facciano ossessivo ricorso a parole come dialogo, negoziato, legalità, o alla parola democrazia, quasi che quest’ultima convogliasse un lessico che tutto spiega e regola in politica. Anche nel caso catalano-spagnolo, nonostante gli sforzi politici per ancorarla alla democrazia e nonostante le inerzie culturali e le analisi correnti, sfida indipendentista e risposta unionista fuoriescono dal perimetro della democrazia. O meglio dal perimetro liberaldemocratico e costituzionale, dal “perimetro costituito”. Gli sviluppi della crisi catalana di queste ultime…

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Emmenez-moi. Gli occhi portano lontano

(Pubblicato su questo sito il 25 aprile 2020) – Il paese delle meraviglie Emmenez-moi. Gli occhi portano lontano  Gli occhi sono lenti, che portino gli occhiali oppure no. Chi non è rimasto sorpreso e perplesso nello scoprire che occhi diversi vedono o non vedono certe figure, oppure vedono figure, colori, forme diverse, e che capita persino al medesimo occhio? Guazzabugli enigmatici dell’ottica. Inganni? Incanti? Questioni di prospettiva? Questioni “rilevanza” o di sensibilità. Leggi fisiche, o chimiche, che so io… questioni di “visione”. D’accordo. Ma… “lenti”? in che senso? E poi… Gli occhi portano… Verso le banchine, dove il peso e la noia piegano la schiena, là dove arrivano, pance piene di sabbia, le barche. Vengono, dall’inizio del mondo. D’estate e d’autunno, d’inverno o in primavera; ma, poi, suvvia, cosa sono mai le stagioni? Ehi, ehi di là… (no, non dico a voi, dico a quegli altri!) … possibile che siete…

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La “politica della sedazione” come gestione dell’epidemia. Il piano segreto del governo e la fiducia dei cittadini

(Pubblicato su questo sito il 24 aprile 2020) – «Nessun vuoto decisionale. Già dal 20 gennaio avevamo pronto un piano secretato e lo abbiamo seguito. La linea è stata di non spaventare la popolazione e contenere il contagio». Così un alto dirigente del ministero della Salute, come si legge sul Corriere della Sera di qualche giorno fa. Bene. Anzi, perplessi. Ma ritorneremo più avanti su questa “politica della sedazione”. Ora in Italia la crescita del contagio pare in calo. Non in altre parti del mondo, lo si ricordi. Avremmo potuto evitare o limitare stress collettivo, confusione, morti, impreparazione del sistema sanitario e produttivo, intervenendo subito con misure emergenziali di massima precauzione anziché rincorrere il precipitare della crisi secondo l’equivoco principio della “proporzionalità”. Notizie e immagini da Wuhan, sconcertanti, inondavano i nostri media. La percezione di uno scenario di contagio senza confini faceva capolino, ma pochi hanno avuto il coraggio di…

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Penny Lane, e il barbiere

(Pubblicato su questo sito il 18 aprile 2020) – Il paese delle meraviglie Penny Lane, e il barbiere Ora mi siedo. Su il sipario. Si torna indietro. A Penny Lane c’era un barbiere, in vetrina tutte le foto delle teste che aveva conosciuto e rapato con piacere. Quante persone andavano e venivano! E quanti ciao alle foto, alle teste… Ma davvero? All’angolo, un’auto che sfrecciava, e impolverava un insolito banchiere sempre in impermeabile e papillon. E i bambini ridevano. La pioggia di Penny Lane riempiva, battente, orecchie e occhi straniti sotto il cielo blu di periferia. C’era un pompiere fissato con la clessidra, in ritardo sull’incendio. Si diceva che avesse in tasca, sempre con sé, un ritratto della regina, ma forse era la mamma. L’autopompa sempre lucida. Gli occhi spalancati di sera, di giorno le orecchie affollate di parole. Ma chi ci crede? Sul cartellone, all’incrocio, un vasetto di pesciolini…

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Trappole del coronavirus. Le scelte pubbliche tra sicurezza e libertà

(Pubblicato su questo sito il 15 aprile 2020 – La Scena Prima è uscita, in versione parziale e diversa, sul “Corriere del Veneto” e sul “Corriere di Verona” il 15 aprile 2020) – Convivere con il virus. Questo sembra il quid che dovrà caratterizzare la tanto attesa “fase 2”, con una data d’inizio ancora mobile e una durata indefinita. Ogni singola persona e la società nel suo insieme dovranno imparare cosa significa convivere con il coronavirus, come conviverci nella vita di tutti i giorni, tra lavoro e famiglia, tra svago e relazioni umane, sociali. Avremo nuove regole di condotta e norme per orientarci. Definirle non è cosa semplice, e vede all’opera una varietà di soggetti, con le loro domande e le loro risposte. A ciascuno è richiesto un impegno secondo “scienza e coscienza”. Dovremo mobilitare i saperi, i poteri, i diritti e doveri; scienza, politica ed etica diranno “perché sì”…

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Passione, secondo Matteo

(Pubblicato su questo sito il 12 aprile 2020) – VIDEO Passione secondo Matteo (Johann Sebastian Bach) (Nikolaus Harnoncourt) –

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Hello in there

(Pubblicato su questo sito il 9 aprile 2020) – Hello in there (John Prine)

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Il virus dell’Europa

(Uscito, con altro titolo e in versione leggermente diversa, su “l’Adige”, 4 aprile 2020 – Pubblicato su questo sito il 4 aprile 2020) – Von den Leyen chiede pubblicamente scusa all’Italia. Il premier Conte la ringrazia, ma aggiunge: «Cara Ursula, sento idee non degne dell’Europa». La cancelliera Merkel non gradisce. Rimarranno solo parole? Chi è l’Europa colpita dal virus? Negli Usa Trump fa fronte alla crisi epidemica stanziando oltre 2mila miliardi di dollari e richiama un milione di “riservisti” per la macchina anti-crisi. In Europa, la Germania arriva a mille miliardi di euro; la Francia, meno solida, si mette sulla scia; l’Italia, partita con 3.5 miliardi, ora è a 50, non potendo permettersi di più. Benché molto diverse, sono cifre imponenti e sconvolgenti per i bilanci nazionali. Specie per quelli dell’Ue, vincolati ai “parametri di Maastricht”, a regolamenti e “patti di stabilità” che limitano i margini di azione dei governi,…

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Doctor Robert

(Pubblicato su questo sito il 29 marzo 2020) – Il paese delle meraviglie Doctor Robert Doctor Robert? Non saprei, non lo conosco. Mi pare però che in giro se ne parli parecchio. Mah… forse lo conosco? C’è confusione. E tu, cosa ne dici? Forse non è una sola persona, forse sono molti i Doctor Robert, e ci confondiamo in tutta questa confusione. Dicono che è in ogni angolo di strada, in ogni video, in ogni piatto di minestra, in ogni momento è sempre lì: aiuta qualcuno a contare le mele, a tirare avanti, oppure fa il burbero e ti rovescia addosso palate di fantasmi evanescenti con le tasche piene di moralismo e reprimende, critiche e accuse. Dicono che sia un uomo nuovo, e migliore. Oddio! Forse è così? Ma aiuta davvero a capire?  Dicono: ti avvicina e fa tutto il possibile per non lasciarti a terra o a vagabondare da…

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Dov’è finita l’Europa? La lezione (dimenticata) della crisi greca, ai tempi del coronavirus

(Uscito, in versione ridotta e con altro titolo, su “Trentino” e “Alto Adige”, 14 luglio 2015 – Pubblicato in versione aggiornata su questo sito il 28 marzo 2020) – Scrivevo nel 2015, e ci rifletto ancora oggi. Di fronte all’emergenza del coronavisus. Che è anche crisi dell’Unione Europea, per ragioni che vengono da lontano, politiche e “strutturali”. Oggi in molti s’affaccendano ad “argomentare” che l’Ue va ripensata, che così com’è non funziona. Bene. Ma dove hanno vissuto in questi anni, quale film hanno visto e hanno raccontato, spiegato, raccomandato? La storia è sempre la stessa: è importante cosa si dice. Ma anche chi lo dice. Con buona pace anche della star del momento: l’intelligente Mario Draghi, che arriva un po’ in ritardo, ma sempre 5 minuti prima di altri, e sempre per gestire ed ottimizzare un modello di società e di Europa dove si cambia di tutto e di più…

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