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Prendere parola è libertà? Ma io dovevo fare del cinema…

Il paese delle meraviglie Prendere parola è libertà? Ma io dovevo fare del cinema…   L’industria culturale ha perfidamente realizzato l’uomo come essere generico. Ognuno è solo ciò per cui può sostituire ogni altro: fungibile… Egli stesso, come individuo, è l’assolutamente sostituibile, il puro nulla, ed è ciò che comincia a provare quando, col tempo, finisce per perdere la somiglianza (Max Horkheimer e Theodor Adorno, Dialettica dell’illuminismo, 1944). Vale anche per l’intellettuale? Lettore, non farmi questa domanda… Che poi, io dovevo fare del cinema… Massì, dovevo fare proprio del cinema… Per favore, signori, un po’ di attenzione… Il Signor Silenzio, nostro ospite d’onore, chiede ascolto… Dopotutto è quel che si fa quando si è al cinema… – VIDEO Dovevo fare del cinema (Gian Piero Alloisio)     (Pubblicato su questo sito il 24 maggio 2023)

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Immagina… una caverna e catene (1)

Il paese delle meraviglie Immagina… una caverna e catene (1)   Immagina una dimora sotterranea, insomma una caverna. L’entrata, ampia quanto tutta la larghezza della caverna, è aperta alla luce. Immagina degli uomini che vi stanno dentro da quando sono nati: sono incatenati gambe e collo, non possono muoversi, non possono girare la testa, possono vedere solo davanti a loro. Immagina che alle spalle di questi uomini brilli, alta e lontana, la luce di un fuoco, che essi non possono vedere. E immagina che tra il fuoco e i prigionieri corra una strada rialzata. Immagina un muretto costruito su quella strada, simile a quegli schermi dietro i quali si nascondono i burattinai per mostrare agli spettatori dei burattini. Proiettate dal fuoco, i prigionieri vedono solo ombre. Hanno solo e sempre visto solo ombre. Tali ombre sono la realtà. La sola, per loro, e unica realtà esistente. Essi vivono profondamente immersi…

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Immagina… una caverna e catene

Il paese delle meraviglie Immagina… una caverna e catene   Immagina una dimora sotterranea, insomma una caverna. L’entrata, ampia quanto tutta la larghezza della caverna, è aperta alla luce. Immagina degli uomini che vi stanno dentro da quando sono nati: sono incatenati gambe e collo, non possono muoversi, non possono girare la testa, possono vedere solo davanti a loro. Immagina che alle spalle di questi uomini brilli, alta e lontana, la luce di un fuoco, che essi non possono vedere. E immagina che tra il fuoco e i prigionieri corra una strada rialzata. Immagina un muretto costruito su quella strada, simile a quegli schermi dietro i quali si nascondono i burattinai per mostrare agli spettatori dei burattini. Proiettate dal fuoco, i prigionieri vedono solo ombre. Hanno solo e sempre visto solo ombre. Tali ombre sono la realtà. La sola, per loro, e unica realtà esistente. Essi vivono profondamente immersi in…

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Il pomo della discordia

Il paese delle meraviglie Il pomo della discordia E disse: “Vivi il tuo oggi come se fosse il domani dei tuoi sogni” Una supplica E tossì Un’imprecazione Il vento lo zittì Ma soffiava luce nei suoi occhi Dimenticati. Il tempo e la luce dei bimbi (Merci, public)   – VIDEO La lumière (Pomme)   (Pubblicato su questo sito il 12 aprile 2023)

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L’isola che non c’è. Tirannidi, sofismi, ipocrisie

Il paese delle meraviglie L’isola che non c’è. Tirannidi, sofismi, ipocrisie   “Io nacqui a debellar tre mali estremi: tirannidi, sofismi, ipocrisia”[1]. O almeno a rendere faticoso il loro cammino, lasciando qua e là qualche pietra d’inciampo per i passanti che lo camminano distratti, senza prendersi il disturbo di strappare qualche velo con cui tirannidi, sofismi e ipocrisie s’adornano per rendere impensabile ciò che ha da restare impensato, spoglio di pensiero e al riparo di domande. Che il passeggiar del passante resti protetto dalla parola scomoda: questa affatica, rallenta o disordina il cammino del viandante. E pure tirannidi, sofismi e ipocrisie amano le comodità. Seconda stella a destra, questo è il cammino… NOTE [1] Tommaso Campanella.   VIDEO L’isola che non c’è (Edoardo Bennato) (Pubblicato su questo sito il 1° aprile 2023)

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Il ‘legno storto’. Versione d’autore, Kant e altre varianti

Il paese delle meraviglie Il ‘legno storto’. Versione d’autore, Kant e altre varianti   Per tutta l’estate, fino a febbraio Sono andato in giro per obitori e monasteri Alla ricerca delle parti del corpo necessarie Gambe, braccia, fegati, cervelli e cuori Darò la vita a qualcuno, è quello che voglio fare Voglio creare la mia versione di te Deve essere l’estate del mio malcontento Portala con te ovunque tu sia andata? No. Loro parlano tutta la notte e tutto il giorno Ma nemmeno per un minuto credo a quello che dicono Porterò alla vita qualcuno, qualcuno che neppure io ho mai visto Tu sai cosa intendo, sai esattamente cosa intendo Prenderò parti di Zorba-AnthonyQuinn e di MarlonBrando-il Padrino Mescolerò il tutto in un carro armato e otterrò un robot-commando Se lo faccio in posizione eretta e con la testa in su, ben dritta La creatura che creo mi salverà Prenderò…

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Sole nel tramonto di Raqqa, e un cappuccio rosso

Il paese delle meraviglie   Curva di sole nel tramonto di Raqqa, e un cappuccio rosso. Favole e dolori di libertà   Niente da aggiungere a questa canzone e a questo video. Se non che… Che la libertà è una cosa seria, che lacera. E che qui si parla di altri, di altri lontani, a noi persino estranei. Noi no. No, noi noi… Da noi la libertà abbonda. Per fortuna, che fortuna! Nel nostro pezzo di mondo la troviamo bella e servita anche nelle vetrine, e persino a pochi spiccioli. E, oltretutto, sappiamo bene come prendercene cura, come difenderla… che poi mica abbiamo il problema dei mitra che sporcano di sangue i nostri vestiti, lindi… e siamo liberi di sceglierne i colori e gli accostamenti e di cambiarli con dei nuovi, che ci bastano pochi clic su internet… senza che la strada ci terremoti sotto i piedi. E sì, la…

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Astolfo sulla luna

Il paese delle meraviglie Astolfo sulla luna    (Atto unico. Scena unica – Anonimo XXI secolo)   CARLO MAGNO: E Astolfo…? ARIOSTO: È rimasto sulla luna! CARLO MAGNO: Ma guarda un po’… Però… già che è lì potrebbe cercare Europa, cosa ne dici? ARIOSTO: Certo, Maestà… Sempre che ne abbia voglia… Sai come sono fatti i cavalieri… CARLO MAGNO: Lo farà. Il mio è un ordine, gentile, ma sempre un ordine. E tu, o mio poeta, ben sai che sotto il mio Impero, pontificato in San Pietro, agli Dei è riservato un occhio di riguardo… e, non dimentichiamolo, Europa è cara assai agli Dei… (Una voce da lontano) ASTOLFO:  Sì… potrei anche cercarla, visto che gironzolo senza missione… Ma qui ci sono tante altre cose grandi e piccole, e meritevoli… Maestà, non mi chiedi cosa facile… Ma poi, Maestà, in tutta confidenza… cercare Europa sarebbe davvero un’impresa degna delle mie…

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Abigail e la bolla. Ma prima fiato alle trombe

Il paese delle meraviglie Abigail e la bolla. Ma prima fiato alle trombe Questa è una storia di uomini e di donne, e di bambini. Di comunità e di singoli. Di dignità e di orgoglio. Di menti ristrette e nasi larghi. Di presenti amari e di domani dorati. Storia di vita e di morte. E allora si prende carta e penna, e si va all’inseguimento… Di cosa? Questo spetta a ciascuno stabilirlo, miei cari. Ciascuno affronti la sua bolla. La storia che fa da sfondo è storia di ingratitudine, di mancata reciprocità, e di preparativi di vendetta, di spargimento di sangue e di sofferenze a causa di un governante potente, stolto e piccolo-piccolo. E di una donna. Apparentemente umile e succube, che assurge a “eroina” di saggezza, accolta in un sogno. Un sogno infantile di struggente felicità perduta-e-ripescata? Forse. Un sogno che è solo camiciola di rimpianti? Forse. Sia come…

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La gente parla parla parla…

Il paese delle meraviglie La gente parla parla parla…   Qualcuno dice che i dadi sono truccati Qualcuno dice che è meglio rotolare incrociando le dita Qualcuno dice che la guerra è finita Qualcuno aggiunge che i bravi ragazzi hanno perso E qualcun altro lo corregge: No, hanno vinto Qualcuno precisa che il combattimento ha dato il suo verdetto Qualcuno aggiunge che i poveri restano poveri e che i ricchi diventano più ricchi Qualcuno dice “Happy Birthday to you!” Qualcuno cerca la risposta nel vento che la sta soffiando E’ così che va, è così che si dice E questo lo sanno tutti Qualcuno dice che la barca imbarca acqua.  Qualcuno dice che i capitani hanno mentito Qualcuno parla di sentimenti strozzati, come se il padre o il cane fossero morti in quel momento E tutti parlano con le tasche E tutti vogliono la loro scatola di cioccolatini E una rosa…

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