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Abigail e la bolla. Ma prima fiato alle trombe

Il paese delle meraviglie Abigail e la bolla. Ma prima fiato alle trombe Questa è una storia di uomini e di donne, e di bambini. Di comunità e di singoli. Di dignità e di orgoglio. Di menti ristrette e nasi larghi. Di presenti amari e di domani dorati. Storia di vita e di morte. E allora si prende carta e penna, e si va all’inseguimento… Di cosa? Questo spetta a ciascuno stabilirlo, miei cari. Ciascuno affronti la sua bolla. La storia che fa da sfondo è storia di ingratitudine, di mancata reciprocità, e di preparativi di vendetta, di spargimento di sangue e di sofferenze a causa di un governante potente, stolto e piccolo-piccolo. E di una donna. Apparentemente umile e succube, che assurge a “eroina” di saggezza, accolta in un sogno. Un sogno infantile di struggente felicità perduta-e-ripescata? Forse. Un sogno che è solo camiciola di rimpianti? Forse. Sia come…

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La gente parla parla parla…

Il paese delle meraviglie La gente parla parla parla…   Qualcuno dice che i dadi sono truccati Qualcuno dice che è meglio rotolare incrociando le dita Qualcuno dice che la guerra è finita Qualcuno aggiunge che i bravi ragazzi hanno perso E qualcun altro lo corregge: No, hanno vinto Qualcuno precisa che il combattimento ha dato il suo verdetto Qualcuno aggiunge che i poveri restano poveri e che i ricchi diventano più ricchi Qualcuno dice “Happy Birthday to you!” Qualcuno cerca la risposta nel vento che la sta soffiando E’ così che va, è così che si dice E questo lo sanno tutti Qualcuno dice che la barca imbarca acqua.  Qualcuno dice che i capitani hanno mentito Qualcuno parla di sentimenti strozzati, come se il padre o il cane fossero morti in quel momento E tutti parlano con le tasche E tutti vogliono la loro scatola di cioccolatini E una rosa…

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Tergicristalli e libertà

Il paese delle meraviglie Tergicristalli e libertà      “I tergicristalli del parabrezza schiaffeggiano il tempo… La libertà è solo una parola come le altre, se non è gratis…”. Così la canzone di Kris Kristefferson, così la cantava Janis Joplin. Forse non avevano torto… Erano altri tempi, e io ero troppo piccolo e giocavo agli indiani e cowboys… Ma poi, negli anni, qualcosa forse ho capito persino io… Ho capito che non si trattava (e non si tratta) solo di canzoni e fumetti, o, meglio, che di politica si tratta anche quando un ragazzino si perde nelle canzoni e nei fumetti, e semplicemente gioca con la “realtà” che lo circonda senza accorgersi che è pervasa da quella cosa che chiamiamo politica, che è poi è quella strambissima arte delle persone che con-vivono insieme tra diversi, ai piani alti, in quelli bassi o in quelli di mezzo, quelli dei tavoli con…

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La chiave è perduta. Musicista, suona!

Il paese delle meraviglie LA E’ CHIAVE PERDUTA – MUSICISTA, SUONA! Musicista ascolta… la chiave è perduta… Che Dio salvi la ragazza! E’ una ragazza istruita. Se ispirata scrive, sa scrivere. E sa anche leggere, legge. Ora se ne sta vicino a un fiume, musica nelle orecchie. Qualcuno dice che sia in vacanza,  vorrebbe scrivere una lettera o un romanzo, improvvisando la punteggiatura, le frasi e gli a capo,  ma gli sbadigli e il compleanno la distraggono. E’ stata sulla luna. Ora prende a calci la luna. Musicista ascolta… la chiave è perduta.. Gli episodi di un tempo non bastano più. Né i fiori, né la palestra. Da qualche parte deve pur esserci dell’altro… un po’ d’aria, una pastasciutta, un cacciavite, un jet per volare, una fotografia nuova in bianco-e-nero, cioè a colori… E’ una ragazza istruita. Sa scrivere. E anche leggere. Le parole sono la sua guardia del corpo,…

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Roll on. John Lennon (9 ottobre 1940-8 dicembre 1980)

(Pubblicato su questo sito l’8 dicembre 2020) – VIDEO Roll on, John (Bob Dylan) Il paese delle meraviglie A le volte un viaggio finisce. A le volte?! La barca che si arena. Il marinaio è colpito alla schiena. Un’imboscata? Un errore di manovra. È il Dottore che pensa. Rispunta e scambia qualche parola con Dylan il poeta, a rimestare ricordi tra polvere e scartoffie. A cercare una luce che brilla. Al Dottore si chiede l’ora e il giorno, sempre. Perché il Dottore sa. Ma sa pure quando la bottiglia è vuota. E allora vuole che sia il poeta a cantare Shine your light, move on. È una notizia di quaranta anni fa. Niente più che un improvviso ricordo di una barca che si è arenata. Di un marinaio colpito alla schiena? Un’imboscata? Un errore di manovra? Un viaggio che improvvisamente finisce, out the blue avrebbe detto John… “Shine your light,…

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La prima rosa di primavera. In memoria di… (O del saluto del Dottore)

(Pubblicato su questo sito il 21 agosto 2020) – Il paese delle meraviglie LA PRIMA ROSA DI PRIMAVERA. IN MEMORIA DI… (O DEL SALUTO DEL DOTTORE) Erano giorni di fine inverno, stava arrivando la primavera. Erano giorni in cui molti vecchi furono abbandonati dalla vita e dal mondo che trattenevano tra le dita, a volte annegati in una pioggia dal cielo, invisibile, che danzava nell’aria. E chi l’avrebbe detto. Erano i giorni dei ragazzi spazientiti, sbruffoni il giusto, che si guardavano l’ombelico più di quanto fosse ragionevole a farsi a quella età e in quel momento: “Cazzo, io sono giovane! Mi devo divertire!”  Taciamo dei politici e degli esperti mediatici. Taciamo dei “ristoranti cinesi” di un razzismo che non c’era, almeno lì. Taciamo. Ne abbiamo da tacere… E ora? Ora non si capisce bene. Sembrava tutto sotto controllo, tutto più calmo… via con l’aperitivo e anche con i ristoranti cinesi……

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Estate al mare. Il tempo, le conchiglie e i bambini

(Pubblicato su questo sito il 22 luglio 2020) – Il paese delle meraviglie ESTATE AL MARE. IL TEMPO, LE CONCHIGLIE E I BAMBINI Tutti al mare! Tutti al mare! Frugali e spendaccioni di tutta Europa unita, unitevi!. Sarà la politica del dopo lockdown, poi pagheremo all’Europa, all’UE con il recovery fund. Sereni… Tutti al mare! Beh tutti… non proprio tutti. Si fa per dire. C’è chi va in montagna e chi in campagna, chi a visitar città d’arte o storiche, o dove si mangia bene (perché non è che si mangi bene dappertutto, cari miei). Ma insomma, finalmente vacanza! Poi, però, ci sono anche quelli, che per una ragione o l’altra, in vacanza non ci vanno: né mare né montagna, né città d’arte né campagna. Stanno tra le pareti di casa. Ci sono, ci sono. E poi ci sono i bambini, che fanno storia a sé. I fanciulli, per meglio…

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Il capitano, un uomo e il poeta. Per chi vuole, per gli altri il recovery fund

(Pubblicato su questo sito il 18 luglio 2020) – Il paese delle meraviglie IL CAPITANO, UN UOMO E IL POETA. PER CHI VUOLE, PER GLI ALTRI IL RECOVERY FUND Sono venuto a trovarti, capitano; voglio svegliarti, capitano. E mettiamo da parte il tuo valore, che se la veda con le onde del mare, che se la rida delle seppie e dei calamari, che forzi le correnti a fissare il naufragio a un’ora prima che la nave affondi, sempre a un’ora prima… mentre gli dèi si confondono, non si capisce se offesi o ammirati. Raccontami la tua canzone marina, quella che solca la tua testa e il tuo cuore, che sembra una ballerina che ti guarda, stella su di un cubo, muta, dai confini della terra, dalla pubblicità del mondo, mentre il mondo continua a giocare con le carte. E’ il capitano che si mostra ma che è ben nascosto nella…

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“Chiamatemi Ismaele”. Intorno a Moby Dick

(Pubblicato su questo sito il 27 giugno 2020) – Il paese delle meraviglie  «Chiamatemi Ismaele”, dice. E la testa a Moby Dick Dice: «Chiamatemi Ismaele». E chiamiamolo Ismaele, allora. È il nome che gli ha dato il padre?  (e la madre non conta? Beh, questa è un’altra storia). O forse il nome se l’è dato lui? Può essere. Chiamiamolo comunque con il “suo” nome. Lo faccia anche chi dissente, o chi gli disconosce il nome e gliene dà un altro, un nome che vede in lui un eroe oppure che lo disprezzi come “mala erba”, che gli susciti infinito smarrimento, sentimenti di compassionevole o, perché no?, colpevole perdizione. Un disadattato? Un fallito? Il destino, più o meno “cinico e baro” ma tremendo quando ci si mette? Scegliamone pure noi il nome, se è ciò che vogliamo, ma questo sarà il “nostro” nome. Non il “suo”. Ma ascoltiamolo… Dice della terra,…

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Hanno cambiato la mia canzone

(Pubblicato su questo sito il 13 giugno 2020) – Il paese delle meraviglie Hanno cambiato la mia canzone Hanno cambiato la mia canzone?! Sì, hanno cambiato la mia canzone. Una giornalaia perbene e piena di sentimenti che vanno a ruba, eccome. Un parolaio che costruisce giardini e cammini, con tanta serenità di sguardo positivo, assolutamente corretto. E quanti altri. Cervelli fini e sentire profondo, tecnica e umanità. Varia. Ma la mia canzone! Perché? Perché la cambiano? Ma l’hanno cambiata, il testo e la musica; hanno cambiato il tempo, il mio. Hanno cambiato tutto, senza neanche accorgersene, e così dicono: “Ma cosa c’entra la tua canzone? E poi quale? Ma chi le conosce le tue canzoni!?”. Ma l’hanno cambiata, e non l’hanno nemmeno capita. Forse era sbagliata? Ok, ok. Ma era la mia canzone. Mica per vincere qualche music award o a Sanremo. Non era che una canzone, mia. Ma questi…

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