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Inseguendo gli arcobaleni, sotto lo sguardo di Dostoevskij

Il paese delle meraviglie Inseguendo gli arcobaleni, sotto lo sguardo di Dostoevskij Inseguendo gli arcobaleni, canta John Mellencamp, Alcune persone faranno di tuttoper catturare un sogno superficialein questo mondo di finzioneche crediamo sia veroQuando arrivi lì, non c’è nessun posto dove andareSolo un sacco di “te l’avevo detto”, alla fine dell’arcobaleno. Quindi porta questo amore con te quando vaifino alla fine dell’arcobaleno”. Sotto lo sguardo di Dostoevskjj, uno sguardo che è una ferita che ferisce. Alla fine, “nella maggioranza dei casi, gli uomini, e sia pure i farabutti, sono molto più ingenui e semplici di come li giudichiamo. E noi per primi siamo così” (F. Dostoevskij, I fratelli Karamazov). Ma capirlo è per niente cosa semplice. E così si inseguono gli arcobaleni, credendo di saper distinguere tra una pentola d’oro e un secchio di spazzatura. C’è chi vince e c’è chi perde, non lo si può negare. E c’è chi…

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La gente parla parla parla…

Il paese delle meraviglie La gente parla parla parla…   Qualcuno dice che i dadi sono truccati Qualcuno dice che è meglio rotolare incrociando le dita Qualcuno dice che la guerra è finita Qualcuno aggiunge che i bravi ragazzi hanno perso E qualcun altro lo corregge: No, hanno vinto Qualcuno precisa che il combattimento ha dato il suo verdetto Qualcuno aggiunge che i poveri restano poveri e che i ricchi diventano più ricchi Qualcuno dice “Happy Birthday to you!” Qualcuno cerca la risposta nel vento che la sta soffiando E’ così che va, è così che si dice E questo lo sanno tutti Qualcuno dice che la barca imbarca acqua.  Qualcuno dice che i capitani hanno mentito Qualcuno parla di sentimenti strozzati, come se il padre o il cane fossero morti in quel momento E tutti parlano con le tasche E tutti vogliono la loro scatola di cioccolatini E una rosa…

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Tergicristalli e libertà

Il paese delle meraviglie Tergicristalli e libertà      “I tergicristalli del parabrezza schiaffeggiano il tempo… La libertà è solo una parola come le altre, se non è gratis…”. Così la canzone di Kris Kristefferson, così la cantava Janis Joplin. Forse non avevano torto… Erano altri tempi, e io ero troppo piccolo e giocavo agli indiani e cowboys… Ma poi, negli anni, qualcosa forse ho capito persino io… Ho capito che non si trattava (e non si tratta) solo di canzoni e fumetti, o, meglio, che di politica si tratta anche quando un ragazzino si perde nelle canzoni e nei fumetti, e semplicemente gioca con la “realtà” che lo circonda senza accorgersi che è pervasa da quella cosa che chiamiamo politica, che è poi è quella strambissima arte delle persone che con-vivono insieme tra diversi, ai piani alti, in quelli bassi o in quelli di mezzo, quelli dei tavoli con…

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Ai principianti assoluti, esclusivamente

Il paese delle meraviglie   Ai principianti assoluti, esclusivamente  E una mattina d’estate, ecco che un bimbo sotto il sole, tra le ondine del bagnasciuga, fisso, guarda una conchiglia verdastro striata, rilucente di mare, che gli sta innanzi. Dolce. “Ma quanto poteva essere dolce dopo… dopo cent’anni di cammino vai e vieni dal porto, quel bimbo immobile incantato e culetto a terra?” – fu il pensiero di un uomo finito lì per caso, sotto le larghe tese di un cappello che lo faceva stanco cowboy senza prateria. “Ma diavolo d’un bambino, che ci fai con sto sguardo smarrito e tentacolare su queste conchigliette perdute dal tempo?”. Il bambino con capiva, o forse le parole non gli arrivavano sommerse com’erano dai risciacqui di un mare che andava agitandosi. Ma lo smarrimento era del cowboy. Ad esempio quando gli occhi del pensiero gli cadevano su una chitarra intrespolata in un angolo, scordata…

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Formidable. Tutti formidabili

Il paese delle meraviglie Fomidable. Tutti formidabili! Tutti formidabili. Qualcuno giusto un briciolo patetico. Ma ci sta. C’è del marcio in Danimarca? Non è possibile, se qualcuno lo disse, era fuori di testa. E fuori dalla Danimarca. E dall’Europa tutta e da tutti i continenti. Era un mentecatto nato principe. Dev’essere difficile essere principe, poveretto. Se qualcuno si sente escluso dal consorzio civile, e zavorrato dalla fatiche quotidiane che pesano sull’anima e sulle braccia, è perché ha bisogno di essere curato e rimesso in piedi, raddrizzato, sì che i suoi occhi possano vedere che tutt’intorno… tutti formidabili, s’informi. L’edicola è aperta, i giornali lo dicono: tutti formidabili (tolti i dettagli). La tv tutti i giorni ci istruisce contro la disinformazione. E tra poco arriva anche Sanremo… perché “Sanremo è Sanremo”, e via… Formidabile. Tutti formidabili. Formidabili e tesserati. In digitale, s’intende. Si può andare all’università, tutti (chi lo desidera): formidabile!…

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Quale posto conosci… Sì, ma…

Il paese delle meraviglie   QUALE POSTO CONOSCI… SI’,MA… A – Quale posto conosci? B – Conosco tanti posti… […] — VIDEO Angola (Bernard Lavilliers & Bonga Kuenda)   QUALE POSTO CONOSCI… A – Quale posto conosci? B – Conosco tanti posti… A – Sì, ma quale posto conosci? B – Conosco tanti posti! A – Sì, ma non quanti, QUALE posto conosci? Io conosco solo un posto… non è un posto comune. E’ un posto dove c’è musica che si perde nella sabbia e sembra una voce che lascia orme profonde… una voce solitaria che canta una canzone di sabbia umida di sogni e ricoperta di polvere B – Ci sei mai ritornato? A – Dovevo andarci qualche tempo fa, ma poi è arrivato l’inferno e tutti i mercenari che parlavano spediti spediti di nulla. Ma questo è un segreto: non lo dire a nessuno B – No, non…

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Mr. Jones? Piacere, è proprio un altro giorno

Il paese delle meraviglie   MR. JONES? PIACERE, E’ PROPRIO UN ALTRO GIORNO   “E’ lei, Mr. Jones? Piacere di conoscerla…”. Nell’ufficio le carte […] – VIDEO Ballad of a thin man (Bob Dylan’s movie-cover)   MR. JONES? PIACERE, E’ PROPRIO UN ALTRO GIORNO “E’ lei, Mr. Jones? Piacere di conoscerla…”. Nell’ufficio le carte crescono: immobili, inseguono. E allora una pausa, un altro caffè per restare svegli. I calzini sono a posto, le scarpe sono comode: ci si può correre; l’asciugamano in testa e gli occhi aperti non danno poi fastidio. Le email vanno e vengono veloci, un rubinetto aperto che scorre notizie e curiosità; istigate dalla tastiera, nel monitor immagini e parole aprono e rimbalzano finestre sul mondo: c’è chi le fissa e chi sbadiglia, ancora in cerca di caffè. L’importante è restare svegli mentre si dorme. Solo così ci si può immergere nel mondo e collezionare informazioni, spalmare…

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