rivoluzione Archivi - Gaspare Nevola

Sempreverdi

Due facce della democrazia. Il caso del conflitto indipendentista catalano

Gaspare Nevola 30/04/2020 1 Comment "chi comanda""chia siamo"autonomia regionale Carl Schmitt Carles Puigdemont Catalogna comunità politica conflitto politico conflitto Spagna-Catalogna costituzione democrazia democrazia costituente democrazia costituita democrazia procedurale El Pais grammatica democratica guerra civile Hans Kelsen indipendentismo inerzia culturali legalità e legittimità liberaldemocrazia Mariano Rajoy ordinamento politico costituente ordinamento politico costituito politica ordinaria politica radicale politica straordinaria principio di autorità principio di sovranità radici della politica ragion democratica ragion di Stato referendum catalano 1° ottobre rivoluzione secessione separatismo Spagna stato di eccezione

(Uscito, in versione leggermente diversa e con altro titolo, su “Alto Adige” e “Trentino”, 26 ottobre 2017 – Pubblicato su questo sito il 30 aprile 2020) – Non lasciamoci confondere dal tono delle dichiarazioni che il premier spagnolo Mariano Rajoy e il presidente del governo catalano Carles Puigdemont si sono scambiati per giorni, dall’indomani del referendum indipendentista catalano del 1° ottobre (2017). Ossia dal fatto che entrambi, come altri esponenti del mondo politico e culturale, facciano ossessivo ricorso a parole come dialogo, negoziato, legalità, o alla parola democrazia, quasi che quest’ultima convogliasse un lessico che tutto spiega e regola in politica. Anche nel caso catalano-spagnolo, nonostante gli sforzi politici per ancorarla alla democrazia e nonostante le inerzie culturali e le analisi correnti, sfida indipendentista e risposta unionista fuoriescono dal perimetro della democrazia. O meglio dal perimetro liberaldemocratico e costituzionale, dal “perimetro costituito”. Gli sviluppi della crisi catalana di queste ultime…

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Saggi

Ripensare la democrazia. Con un occhio ad Aldo Capitini

Gaspare Nevola 18/10/2019 1 Comment alternative Althusius antagonismo antifascismo Berlin Bobbio capacità Capitini centri sociali Centro per la Pace Ciampi CNLAI compresenza crisi contemporanee cultura politica democrazia democrazia costituzionale democrazia partecipativa democrazie reali diritti dissenso cattolico educazione eguaglianza Einsenstadt Fabbrica del Tempo funzione critica Gandhi giustizia Guido Calogero inattualità informazione intellettuali irenismo Ivan Dughera John Stuart Mill liberaldemocrazia liberalismo liberalsocialismo libertà da libertà di libertà negativa libertà positiva Locke Luigi Russo Madison Marcia per la pace Marcuse mercato multi-level governance neoliberalismo nonviolenza omnicrazia One dimensional man opinione pubblica opposizione parlamento e assemblee Partito d'Azione Patrick Rina PCI politica anti-sistema politica visionaria popolo populismo potere potere di tutti Religione aperta riformismo rivoluzione Rousseau San Francesco scienza politica Sen Sessantotto socialismo società borghese società capitalistica società dei consumi società industriale sussidiarietà teoria critica della società Ugo La Malfa utopia Vaticano Walter Binni Werner Wintersteiner

Uscito, in versione ridotta e con altro titolo, su “l’Adige” del 20 ottobre 2019 e “Alto Adige” del 21 ottobre 2019 – Pubblicato su questo sito il 18 ottobre 2019 – Le democrazie, ancora una volta nella loro storia, mostrano i segni dei loro limiti. Il tema della democrazia e delle sue promesse non mantenute, sollevato oltre 30 anni fa da Norberto Bobbio, andrebbe seriamente rispolverato, per mettere in ordine le idee e gli ideali sulla democrazia, sul destino all’incompiutezza intrinseca del sogno democratico, sul fatto che il funzionamento delle “democrazie reali” frustra le aspettative popolari, ma anche di parte dell’opinione di élite, sullo scollamento tra i proclami e i comportamenti effettivi delle istituzioni democratiche, del ceto politico e delle classi dirigenti (a livello nazionale, europeo, internazionale). Emblematica è l’incapacità a gestire le crisi contemporanee: quelle economico-sociali, finanziarie e di indebitamento degli Stati, quelle delle diseguaglianze intra-nazionali e inter-nazionali e…

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Primo piano

Il “governo delle novità” tra M5S e PD. E la politica anti-sistema vs. politica pro-sistema?

Gaspare Nevola 13/09/2019 1 Comment Beppe Grillo Berlinguer Bruxelles cambiamento centro-sinistra storico compromesso post-neoliberale compromesso storico conservazione costituzione DC Di Maio gattopardismo governo anti-sistema governo Conte II governo delle migrazioni governo giallo-rosé governo pro-sosyema Juan Linz Kelsen Lega di Salvini Locke M5S Machiavelli Marx Mattarella Max Weber migrazione Montesquieu Moro nuovo regime oligarchie del potere PCI PD popolo e corpi intermedi popolo sovrano poteri di sistema poteri forti principe di Salina Quirinale regime neoliberale Renzi riformismo riformismo anti-sistema riformismo pro-sistema rivoluzione Schmitt Terzo Mondo Thatcher Tocqueville transizione pactada vecchio regime Viminale zero-sum game Zingaretti

(Uscito, in versione diversa e con altro titolo, su “Alto Adige del 13 settembre 2019, “l’Adige” del 14 settembre 2019 – Pubblicato su questo sito il 13 settembre 2019) – Il Conte II è nato. Formato da M5S e PD, nemici giurati che fino all’altro ieri proclamavano “mai un governo insieme”. Un tempo, per fare una cosa del genere, occorrevano anni di elaborazione politico-ideologica e programmatica: si pensi alla nascita del centro-sinistra negli anni ’60 o al tentativo (abortito) del “compromesso storico” tra la DC di Moro e il PCI di Berlinguer. Sarà perché oggi è tutto più veloce, superficiale, liquido? Possono bastare pochi tweet e sbarellare il nemico politico, fare nuove alleanze, con l’occhio vigile sull’uomo del Quirinale, l’attuale e il prossimo. Con la benedizione di Bruxelles, l’accordo di governo tra Pd e M5S sembra riportare la politica sul tradizionale asse centrodestra vs. centrosinistra. Ma è prematuro parlare di…

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Saggi

Frammenti di un discorso politico-culturale. Il 68 nel 2018, tra democrazia di qualità e politica anti-sistema

Gaspare Nevola 25/08/2019 1 Comment '68 1968 aborto Adriano Sofri american way of life anni di piombo anni sessanta anti-autoritarismo anti-imperialismo antifascismo Augusto del Noce autorità autunno caldo beat generation Beatles Berkeley boom economico Brigate Rosse Camus capitalismo cattolici Che Guevara Chiesa civismo adattivo commissario Calabresi comunità Concilio Vaticano II conflitto sociale contestazione contro-cultura cristiani per il socialismo cultura politica DC De André democrazia democrazia disincantata diritti diritti civili diritti sociali divorzio don Mazzi Doors droghe Dylan estremismo fascismo femminismo figli dei fiori figli di papà freaks generazione '68 generazioni George Kennan giovani Giuseppe Pinelli guerra del Vietnam guerra fredda Hannah Arendt hippies ideali idealismo attivo identità identità collettive Imagine immaginazione sociologica intellettuali Italia anni '60 John Lennon Kennedy leninismo liberaldemocrazia Lotta Continua lotta politica malessere democratico Marcuse Martin Luther King marxismo mass media materialismo Mauro Rostagno movimenti sociali movimento operaio movimento studentesco musica e poesia mutamento culturale mutamento politico mutamento sociale neo-populismo democratico Norbert Elias nuova destra nuova sinistra Ordine Nuovo oriente pacifismo paranoia partecipazione PCI piazza della Loggia Piazza Fontana politica anti-sistema populismo post-materialismo potere Praga protesta protofaascisti psichedelia pubblico e privato qualità democratica Renato Curcio ribellione giovanile rivoluzione rivoluzione sessuale Rolling Stones Scuola di Francoforte sessantotto italiano società tecnocratica spiritualismo Stato stragismo teologia della liberazione teoria critica terrorismo Theodore Roszak Un ottico università Università di Pisa Università di Trento Valle Giulia valori violenza Wright Mills

(Uscito su “Società Mutamento Politica. Rivista Italiana di Sociologia”, vol. 9, n. 18, 2018 – Pubblicato su questo sito il 25 agosto 2019) – Il 1968 è una data simbolica che si riferisce a uno specifico anno ma anche, e soprattutto, ad un intero periodo storico. I caratteri identitari di questa stagione storica cambiano a seconda degli aspetti o dei contesti nazionali, politici e culturali che decidiamo di ricostruire o di ricordare. La fenomenologia del “lungo 68” si disloca su una sorprendente molteplicità di livelli: generazionale e valoriale, della mentalità e dei costumi, dell’economia, della politica e dell’ideologia. Ma dell’ultimo mezzo secolo osserviamo anche cambiamenti nella cultura politica che ha “processato” la «memoria pubblica del 68». La storiografia, la scienza politica e la sociologia non sono riuscite ad offrire letture stabili del 68. Perché? Per cercare di rispondere, in questo saggio riteniamo necessario storicizzare e periodizzare, occupandoci in particolare del…

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Archivio

Giustizia sociale e democrazia. I rischi delle diseguaglianze di cittadinanza

Gaspare Nevola 06/07/2019 1 Comment assuefazione sociale buona politica cittadinanza coesione sociale conflitto democrazia discussione pubblica diseguaglianze di cittadinanza giustizia sociale istituzioni Marshall ordine sociale pedagogia civile pluralismo democratico protesta qualità democratica questione culturale questione sociale Rawls rivoluzione

(Uscito, con altro titolo e in versione leggermente diversa, su “l’Adige”, 3 gennaio 2015 – Pubblicato su questo sito il 6 luglio 2019) – Gli indicatori economici “oggettivi” da soli non bastano. Il rapporto dei cittadini con le diseguaglianze è più complesso, ed è influenzato dall’accettabilità socio-culturale delle diseguaglianze e dai tipi di diseguaglianza in gioco. Insomma, il giudizio sulle diseguaglianze dipende anche dal senso di giustizia che pervade una società. Qui vogliamo riflettere proprio su questo. La giustizia è un requisito costituitivo di ogni società. Per questo, in un certo senso, è sempre giustizia sociale. Riguarda la vita dei membri di una famiglia, di un gruppo di amici, di un’università, di un’azienda metalmeccanica o di un’intera società. Il suo linguaggio è teso alla ricerca della dignità di ogni persona, ma anche della pienezza della sua cittadinanza. Per questi motivi e altri ancora, la giustizia sociale è misura della qualità…

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Primo piano

La “scommessa” del premier Conte. La difficile strada di una politica anti-sistema tra rivoluzione e riformismo

Gaspare Nevola 12/06/2019 1 Comment crisi democratica discorso alla nazione governo Conte governo del cambiamento Mattarella politica anti-sistema populismo potere riforme di sistema rivoluzione rivoluzione neoliberale socialdemocrazia società neoliberale

(Uscito su “l’Adige”, 11 giugno 2019; “Alto Adige”, 11.6.2019 – Pubblicato su questo sito, in versione più ampia, il 12 giugno 2019) – Forse ci siamo un po’ rassegnati ai pensieri corti delle campagne elettorali permanenti. Cogliamo al volo la pausa di questo momento, l’attimo fuggente, e tentiamo qualche pensiero lungo. Palazzo Chigi: conferenza stampa del premier Giuseppe Conte che sa di “discorso alla nazione”. Il 3 giugno, in diretta sui televisori degli Italiani, il Presidente del Consiglio ha pronunciato un discorso con un sobrio aut-aut a MoVimento 5 Stelle e Lega, che reggono il governo: “O ci si rimette a lavorare tutti insieme, con fiducia e lealtà rinnovate, o mi farò da parte”. Un gesto pubblico singolare, quello di Conte, che denota la delicatezza politica del momento, ma che fotografa forse un premier con una personalità politica dai più finora negata. Conte ha la debolezza tipica di un capo…

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Archivio

Pluriverso 68. Un cambiamento d’epoca che ci interroga ancora

Gaspare Nevola 10/06/2019 1 Comment '68 anti-autoritarismo anti-capitalismo beat generation boom economico Camus contestazione controcultura crisi politica cultura politica diritti eredità del '68 estremismo ideologico femminismo giovani Hannah Arendt hippies e freaks Marcuse mondo migliore movimento studentesco mutamento culturale partecipazione Pasolini politica anti-sistema psichedelia rivolte rivoluzione Scuola di Scuola di Francoforte sistema terrorismo università utopia

(Uscito su “UniTrentoMag”, 12 novembre 2018 – Pubblicato su questo sito il 10 giugno 2019) – Il movimento del 68 ha segnato per tutto il mondo una fase di profondo mutamento: un rivolgimento di equilibri stabilizzatisi progressivamente a partire dal secondo dopoguerra, l’espressione di una crisi di identità epocale. Una stagione di crisi che, ad esempio in Italia, vede combinarsi fine del boom economico e lotte politiche e sindacali, tensioni internazionali e guerre (fredde e calde), battaglie culturali e per i diritti civili, attori collettivi organizzati gerarchicamente o più “fluidi” e a “legame debole”, studenti di scuola e di università, cittadini in piazza. Comunque la si pensi, è anche da questa camaleontica stagione, da questo coacervo di soggetti individuali e collettivi, dalle loro imprese riuscite o fallite, che ha preso forma un mondo nuovo. Un mondo diverso da quello di oggi, che pure a suo modo lo ha incorporato. A…

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