(Pubblicato su questo sito l’8 dicembre 2020) – VIDEO Roll on, John (Bob Dylan) Il paese delle meraviglie A le volte un viaggio finisce. A le volte?! La barca che si arena. Il marinaio è colpito alla schiena. Un’imboscata? Un errore di manovra. È il Dottore che pensa. Rispunta e scambia qualche parola con Dylan il poeta, a rimestare ricordi tra polvere e scartoffie. A cercare una luce che brilla. Al Dottore si chiede l’ora e il giorno, sempre. Perché il Dottore sa. Ma sa pure quando la bottiglia è vuota. E allora vuole che sia il poeta a cantare Shine your light, move on. È una notizia di quaranta anni fa. Niente più che un improvviso ricordo di una barca che si è arenata. Di un marinaio colpito alla schiena? Un’imboscata? Un errore di manovra? Un viaggio che improvvisamente finisce, out the blue avrebbe detto John… “Shine your light,…
Continua a leggere Roll on. John Lennon (9 ottobre 1940-8 dicembre 1980)Autore: Gaspare Nevola
(E)Lezioni americane. Il voto e la fede democratica (ai tempi di Trump & Biden, i nostri)
(Pubblicato su questo sito il 21 novembre 2020 – uscito, con latri titoli, su “Alto Adige del 23 novembre 2020; su “l’Adige” del 28 novembre 2020) – Per stabilire chi è il 46° presidente degli Stati Uniti si andrà a finire davanti alla Corte Suprema? O lo decideranno i rappresentanti degli Stati al Congresso, cosa mai avvenuta dopo il 1875, come ricorda Caroline Fredrickson, docente di diritto alla Georgetown University? Brutta faccenda, quella delle presidenziali americane. Anche se ci si fermerà a un metro dalle porte della Corte Suprema. Come ha ben colto il ministro della Difesa tedesco, Heiko Maas, <<La situazione è esplosiva>>, può portare a una crisi costituzionale degli Stati Uniti. Ma è già una crisi politica, sociale e della cultura democratica, che colpisce al cuore idea, istituzioni e valori della democrazia, e non solo in America. Biden, e chi lo sostiene, anche in Europa, ha ben poco…
Continua a leggere (E)Lezioni americane. Il voto e la fede democratica (ai tempi di Trump & Biden, i nostri)Art. 21. Democrazia, elezioni e diritti, universali ma sulla Carta
(Pubblicato su questo sito il 18.11.2020 – In corso di pubblicazione in AA.VV., 30 voci per 30 diritti. Commenti liberi agli Articoli della Dichiarazione Universale dei diritti dell’umanità (a cura di Ferrandi e Marcantoni),Trento, Fondazione Museo Storico del Trentino, 2020) – Ogni individuo ha diritto di partecipare al governo del proprio paese direttamente o attraverso rappresentanti liberamente scelti. Ogni individuo ha diritto di accedere, in condizioni di eguaglianza, ai pubblici impieghi del proprio paese. La volontà popolare è il fondamento dell’autorità del governo e dev’essere espressa attraverso periodiche e veritiere elezioni. (Dichiarazione universale dei diritti umani, art. 21, 1948) *** Con l’art. 21, la Dichiarazione Universale dei diritti dell’uomo (1948) proclama l’estensione all’intera comunità umana del principio di democrazia che sta alla base delle costituzioni moderne. Libertà, partecipazione e inclusione nella sfera delle decisioni politiche sono diritti dell’uomo che vanno riconosciuti e protetti, e stanno a fondamento di ogni convivenza democratica. Il…
Continua a leggere Art. 21. Democrazia, elezioni e diritti, universali ma sulla CartaE’ crisi di fiducia. Il virus e perché la democrazia non deve “banalizzare” i tumulti di Napoli e Roma
(Pubblicato su questo sito il 31 ottobre 2020) – Non sottovalutiamo i disordini “guerriglieschi” che da Napoli e Roma si sono irradiati in tutta Italia. Richiedono riflessioni e reazioni calibrate. Non sfiguriamoli con etichette di comodo e generalizzazioni scorrette, guidate da uno strabismo che porta in prima pagina negazionisti, estremisti di destra o sinistra, “antagonisti”, centri sociali, manovalanza della malavita più o meno organizzata, regia camorristica. Non confondiamo la parte con il tutto. Oltre la superficie visibile e subito codificabile della violenza che distrugge le vetrine del centro ma conquista la vetrina dell’attenzione collettiva, c’è altro. I gesti di vandalismo urbano, la rabbia infiammata, i locali frantumati e i negozi del centro saccheggiati sono la punta dell’iceberg: sotto c’è una società afflitta da un malessere diffuso, che è pericoloso e ingiusto governare solo a colpi di divieti, leggi emergenziali e polizia di Stato, e con una maggioranza parlamentare che non…
Continua a leggere E’ crisi di fiducia. Il virus e perché la democrazia non deve “banalizzare” i tumulti di Napoli e RomaPomponio, scolaro di Aberlardo. A proposito di coprifuoco, virus e dissenso
A proposito di virus, coprifuoco e dissenso. Si può dissentire contro l’utilità e il diritto del coprifuoco anti-virus? È legittimo aspettarsi che tale dissenso si manifesti e sia affrontato in una pubblica discussione “ragionevole” e “critica” anziché essere tacciato di negazionismo, ignoranza o di attentato al bene comune della salute? Libertà di pensiero: cosa può dirci uno studente di 4 secoli fa, che si era laureato a Padova il 24 ottobre del 1552, sulla nostra cultura politica, sulla paura di dire come la si pensa e sul conformismo che ne discende? Roma, 19 agosto 1556. A piazza Navona fa molto caldo, ma è accesa una catasta: sopra, un calderone di olio, pece e trementina bollenti, vi si immerge un condannato che muore invocando Dio, senza lamenti, dopo indicibili sofferenze. I romani assistono commossi, la piazza è stupita, meravigliata dal fiero e sereno coraggio del condannato; molti ne conoscono la vicenda,…
Continua a leggere Pomponio, scolaro di Aberlardo. A proposito di coprifuoco, virus e dissensoLa sfida tra Lega e Pd. Le linee bipolari della struttura del voto oggi
(Uscito, in versione e con titolo leggermente diversi, su “L’Adige” e “Alto Adige del 19 ottobre 2020 – Pubblicato su questo sito il 20 ottobre 2020) – Al di là dei sondaggi, pieni di incognite, sono le tornate elettorali più recenti, quelle regionali, a dirci qualcosa sul quadro politico italiano di oggi. Senza essere oracolari, mostrano tendenze “reali”. Come ho scritto il 14 settembre (Un nuovo bipolarismo che avanza), la sfida sul consenso elettorale pare proprio tra Pd e Lega, alla guida di coalizioni di centro-sinistra (CSx) e centro-destra (CDx). Il quadro non è scolpito sul marmo, peserà il tipo di legge elettorale con cui si andrà al voto per il Parlamento. Ma l’acuta crisi del M5s, la sua metamorfosi politica e il suo aggrapparsi al rassicurante Pd di governo (peraltro anch’esso in affanno), da un lato, e la tenuta del patto tra Lega, FdI e FI e il riorientamento…
Continua a leggere La sfida tra Lega e Pd. Le linee bipolari della struttura del voto oggiUn nuovo bipolarismo che avanza. Voto regionale e maggioranza/opposizione in Parlamento
(Uscito, in versione e con titolo leggermente diversi, su “l’Adige” e l’Alto Adige”, 14 ottobre 2020 – Pubblicato su questo sito il 14 ottobre 2020) – Dopo il bipolarismo di marca Forza Italia e Pd (già Pds), dopo i governi “tecnici” e/o di “larga intesa”, dopo il tripolarismo M5s, Pd, Lega che ha dato vita a maggioranze prima echeggianti una politica “anti-sistema” (M5s-Lega) e poi di natura “pro-sistema” (M5s-Pd), sta ritornando un nuovo bipolarismo? Siamo alla sfida tra un nuovo centro-sinistra (CSx) e un nuovo centro-destra (CDx), guidati da Pd (che cerca di incapsulare un declinante M5s) e da Lega (che cerca stabile appoggio in un FdI in ascesa)? Sembra così, seppur il quadro nazionale è in movimento. Molto dipenderà dalla legge elettorale e dalle alleanze con cui si andrà al voto per il Parlamento, come dalle contingenze e sorprese sempre nascoste nella politica. E da quale sarà il futuro…
Continua a leggere Un nuovo bipolarismo che avanza. Voto regionale e maggioranza/opposizione in ParlamentoLe ferite del referendum
(Pubblicato su questo sito il 26 settembre 2020; Uscito su “Alto Adige” del 26.9.2020, su “L’Adige” del 27.9.2020) – In questi giorni post-elettorali il Presidente Mattarella dovrà tenere le fila di un broglio politico fitto di nodi, visibili e non. I risvolti della vittoria del Sì al referendum e dei risultati del voto amministrativo hanno innescato dinamiche inter e intra partitiche poco rassicuranti per il Colle, specie nelle forze di maggioranza, per la tenuta e per la capacità di azione del governo Conte 2, mentre si avvicinano scadenze importanti (invio all’Ue del piano per avere per avere i fondi anti-crisi, legge di bilancio). È improbabile una crisi di governo traumatica e non “vigilata”, tanto più uno scioglimento anticipato delle Camere. Ma il clima politico è più teso di quanto sembri. E paralizzante, dati i timori e le debolezze dei partiti. Eppure, la “spallata” non c’è stata, a sentire le dichiarazioni…
Continua a leggere Le ferite del referendumReferendum, democrazia e numero di parlamentari. I partiti fanno il loro lavoro?
(Pubblicato su questo sito il 19 settembre 2020) – Sì o no? Alla riforma costituzionale varata dal parlamento, che riduce il numero di deputati e di senatori da 945 a 600. Questo si chiede ai cittadini con il referendum del 20-21 settembre. Varie sono le ragioni per cui questa riforma e questo referendum non mi appassionano e anzi mi preoccupano. Sono ragioni che non riguardano tanto il numero in sé di coloro che dovrebbero rappresentare i cittadini a Montecitorio e a Palazzo Madama. Sono piuttosto ragioni inerenti: 1) il contenuto specifico della riforma (“taglio lineare”, forfettario direi, dei parlamentari); 2) le motivazioni che l’hanno ispirata (di netto, ma fortemente fuorviante, sapore “anti-politico”, anti-casta, tutte concentrate sui “costi e l’efficienza della politica, con colpevole disinteresse verso la qualità e la razionalità delle rappresentanza democratica, verso le effettive strutture e dinamiche di potere che corrodono principi e regole del potere democratico e…
Continua a leggere Referendum, democrazia e numero di parlamentari. I partiti fanno il loro lavoro?Taglio dei parlamentari. Il referendum che imbarazza e la democrazia “oltre i partiti”
(Pubblicato su questo sito il 15 settembre 2020 – Uscito su “Alto Adige” del 14.9.2020, su “L’Adige” del 19.9.2020) – Tra molti tentennamenti e tensioni interne, i partiti hanno via via indicato le loro posizioni ufficiali sul referendum del 20-21 settembre, dove si chiede al cittadino di approvare o no la riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari da 945 a 600. Qualcuno, il Pd, lo ha fatto solo a due settimane dal voto, di un voto che Zingaretti, il segretario dem, pur considera un momento cruciale per «la tenuta della Nazione nei prossimi anni», benché escluda ripercussioni sulla sopravvivenza del governo M5s-Pd. Il modo in cui i partiti hanno affrontato il referendum che modifica la Costituzione è però molto reprensibile quanto al lavoro che ci si aspetterebbe da loro di fronte a un cambiamento costituzionale: divisioni interne, scarso interesse a orientare l’opinione del cittadino comune, argomentazioni incerte o…
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