Sfiducia e protesta nelle democrazie sotto-sopra

Sfiducia e protesta nelle democrazie sotto-sopra   In Italia la sfiducia deborda. In Francia esplode la protesta. Scontro sociale sotto la cenere? Ah i sondaggi… Valgono quel che valgono, pochi dubbi. Ma (per quel che valgono, se valgono) valgono tanto nei giorni dispari, quanto in quelli pari: al di là del colore delle lenti con le quali ciascuno guarda il mondo. Un recentissimo sondaggio d’opinione dell’IPSOS-Italia[1] dedicato alla (s)fiducia nelle banche in Italia all’indomani del crack prima della Valley Silicon Bank, poi del Credit Suisse, mostra una forte mancanza di fiducia dei cittadini, sfiducia via via alimentata negli ultimi anni dalla pandemia da Covid e dalla sua gestione, dalla guerra russo-ucraina e dal coinvolgimento dell’Occidente, dell’Europa e dell’Italia, dal caro energetico, dall’aumento dell’inflazione e del costo del denaro, dalla lievitazione dei mutui. Nel presentare pubblicamente i risultati dell’indagine[2], il direttore scientifico dell’IPSOS-Italia, Enzo Risso[3], ha sottolineato che la forte e…

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Si discute il Mes, si tace sull’Europa. La democrazia oleografica

(Pubblicato su questo sito il 9 dicembre 2020 – Uscito su “l’Adige”, 9 dicembre 2020; aggiornato e con altro titolo, su “Alto Adige, 12.12.2020) – Il 9 dicembre il Parlamento voterà sulla riforma del Mes approvata dall’Ecofin/Ue. Già da giorni la riforma ha messo in fibrillazione la politica italiana, accendendo non solo contrapposizioni tra maggioranza e opposizione, ma soprattutto divisioni nel governo Conte 1 e all’interno dello stesso M5s, dove un nutrito gruppo di parlamentari dichiara che non la voterà. Difficile prevedere come questi contrasti politici si tradurranno in Parlamento. Ma l’esito del voto aprirà o chiuderà una serie di scenari politici di cui si sta discutendo a Roma: crisi di governo, “rimpasto” del Conte 1, nuova maggioranza (Pd, Iv, Fi, parte dei 5s; un Conte 3?), scioglimento anticipato delle Camere, magari con un governo “tecnico” o del presidente (Mattarella), di transizione o di decantazione. Per due anni e mezzo,…

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E’ crisi di fiducia. Il virus e perché la democrazia non deve “banalizzare” i tumulti di Napoli e Roma

(Pubblicato su questo sito il 31 ottobre 2020) – Non sottovalutiamo i disordini “guerriglieschi” che da Napoli e Roma si sono irradiati in tutta Italia. Richiedono riflessioni e reazioni calibrate. Non sfiguriamoli con etichette di comodo e generalizzazioni scorrette, guidate da uno strabismo che porta in prima pagina negazionisti, estremisti di destra o sinistra, “antagonisti”, centri sociali, manovalanza della malavita più o meno organizzata, regia camorristica. Non confondiamo la parte con il tutto. Oltre la superficie visibile e subito codificabile della violenza che distrugge le vetrine del centro ma conquista la vetrina dell’attenzione collettiva, c’è altro. I gesti di vandalismo urbano, la rabbia infiammata, i locali frantumati e i negozi del centro saccheggiati sono la punta dell’iceberg: sotto c’è una società afflitta da un malessere diffuso, che è pericoloso e ingiusto governare solo a colpi di divieti, leggi emergenziali e polizia di Stato, e con una maggioranza parlamentare che non…

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