egemonia Archivi - Gaspare Nevola

Primo piano Saggi

Democrazia, parola fatata. In festa tra Presa della Bastiglia e Crollo del Muro

Democrazia, parola fatata. In festa tra Presa della Bastiglia e Crollo del Muro. Polittico, con stella e convitato di pietra «Non pensate quello che io so che state pensando… Io lo so che state pensando… Se vi ho adunato qua, c’è una ragione.. Eh… la democrazia… La democrazia… Questa parola, questa parola fatata… Questa parola di luce… questa parola alluminta… Questo lampadario di parola Che il mondo dice… Uomini con tanto di barba che parlano di questa democrazia… Cos’è? Eh… Cos’è questa democrazia? Questa democrazia, dice… No… non è vero… Sì… dice… Eh, io capisco… voi adesso dite, adesso tu perché sei… e noi siamo… sai Eh no, cari amici» (Peppino de Filippo, I casi sono due. Scena: “La democrazia”. Autore: Armando Curcio. Portata in teatro da Peppino de Filippo dal 1945. Edizione televisiva del 1959) PANNELLO I Il 1989 e il “crollo” del Muro di Berlino sono simboli…

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Primo piano

Babbo Natale non vive a Bruxelles

Gaspare Nevola 19/12/2020 2 Comments Babbo Natale capitalismo cultura politica deficit democratico Delors democrazia diseguaglianze & esclusioni egemonia Fugatti ideologia Marx mercato e distruzione creativa modello Maastricht mondo di sopra e mondo di sotto Monnet neoliberalismo pandemia e politica paradigma "debito-austerità"populismo potere quale Europa?recovery fund Spinelli Unione Europa Washington Consensus

(Uscito su “Alto Adige”, 19 dicembre 2020; “l’Adige” del 20 dicembre 2020 – Pubblicato su questo sito il 19 dicembre 2020) – Aprire o chiudere gli impianti di sci nel Natale del virus pandemico? La scelta <<deve avvenire a livello europeo>>, dice Fugatti, Presidente della Provincia Autonoma di Trento: <<altrimenti si creerebbe uno squilibrio a livello europeo>>. Uno studio dell’Università di Cambridge (“Crisis, austerity measures and beyond”, 2018) riferisce dei danni al patrimonio archeologico della Grecia (e dell’umanità, aggiunge l’Unesco), talora permanenti, provocati dalla gestione del debito nazionale greco e dalle politiche di austerità di Ue, Bce e Fmi. Fugatti fa bene a reclamare misure a livello europeo sugli impianti sciistici per meglio gestire la crisi virale e i suoi effetti su salute, lavoro e socialità dei cittadini. Ma le sue preoccupazioni sui monti innevati sanno di strabismo di fronte alle montagne di divisioni, egoismi e concorrenza nelle politiche di…

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Primo piano

Il virus dell’Europa

Gaspare Nevola 04/04/2020 2 Comments BCE Belgio clausula di salvaguardia Commissione Ue comunità politica conflitti convenienze coronabond europei coronavirus crisi e virus crisi europea cultura politica debiti di guerra Democrazia Costituzione Identità Dombrovskis Draghi economia e politica egemonia Europa Europa arena di Stati nazionali Europa degli Stati Europa sogno fallito europeismo equivoco europeismo facile formiche e cicale Francia Germania governi nazionali governo Conte 2 Grecia identità politica il virus dell'Europa Italia Lagarde lettera al Consiglio europeo lobbying networks Macron meccanismi redistributivi di beni pubblici Merkel Nord e Sud Olanda parametri di Maastricht parole parole parole patto di stabilità Portogallo potere Prodi prospettive e limiti dell'integrazione europea Schengen siamo in guerra solidarietà sospensione Patto di stabilità sospensione Schengen Spagna spesa pubblica in deficit tecnostrutture test unificazione europea TINA troika Trump unione europea von der Leyen

(Uscito, con altro titolo e in versione leggermente diversa, su “l’Adige”, 4 aprile 2020 – Pubblicato su questo sito il 4 aprile 2020) – Von den Leyen chiede pubblicamente scusa all’Italia. Il premier Conte la ringrazia, ma aggiunge: «Cara Ursula, sento idee non degne dell’Europa». La cancelliera Merkel non gradisce. Rimarranno solo parole? Chi è l’Europa colpita dal virus? Negli Usa Trump fa fronte alla crisi epidemica stanziando oltre 2mila miliardi di dollari e richiama un milione di “riservisti” per la macchina anti-crisi. In Europa, la Germania arriva a mille miliardi di euro; la Francia, meno solida, si mette sulla scia; l’Italia, partita con 3.5 miliardi, ora è a 50, non potendo permettersi di più. Benché molto diverse, sono cifre imponenti e sconvolgenti per i bilanci nazionali. Specie per quelli dell’Ue, vincolati ai “parametri di Maastricht”, a regolamenti e “patti di stabilità” che limitano i margini di azione dei governi,…

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Saggi

Dov’è finita l’Europa? La lezione (dimenticata) della crisi greca, ai tempi del coronavirus

Gaspare Nevola 28/03/2020 1 Comment "costituzione" europea alternative politiche arcana imperii BCE bene comune Brexit Bruxelles cittadinanza sociale classe politica Commissione Europea coronavirus crisi greca 2015 cultura politica deficit democratico democrazia di massa economia e finanza egemonia elezioni elitismo tecnocratico euro Europa Europa dei governi euroscetticismo fallimento degli Stati fiducia nell'Europa finanza internazionale geopolitica governi nazionali Hans Kelsen Il passo e l'incanto Mario Draghi mercato mercato comune europeo migranti minoranze competenti modello Maastricht oligarchie opinione pubblica parametri di Maastricht patto di stabilità pensiero unico politica politica anti-sistema politica pro-sistema populismi potere quale Europa?referendum francese 2015 referendum olandese 2015 ribellione delle élites ribellione delle masse Robert Dahl società neo-liberale sovranismo sovranità spesa pubblica in deficit Stati e forza Stato-nazione troika Unione Europa voto e popolo

(Uscito, in versione ridotta e con altro titolo, su “Trentino” e “Alto Adige”, 14 luglio 2015 – Pubblicato in versione aggiornata su questo sito il 28 marzo 2020) – Scrivevo nel 2015, e ci rifletto ancora oggi. Di fronte all’emergenza del coronavisus. Che è anche crisi dell’Unione Europea, per ragioni che vengono da lontano, politiche e “strutturali”. Oggi in molti s’affaccendano ad “argomentare” che l’Ue va ripensata, che così com’è non funziona. Bene. Ma dove hanno vissuto in questi anni, quale film hanno visto e hanno raccontato, spiegato, raccomandato? La storia è sempre la stessa: è importante cosa si dice. Ma anche chi lo dice. Con buona pace anche della star del momento: l’intelligente Mario Draghi, che arriva un po’ in ritardo, ma sempre 5 minuti prima di altri, e sempre per gestire ed ottimizzare un modello di società e di Europa dove si cambia di tutto e di più…

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Primo piano

Moderazione e radicalità in politica

Gaspare Nevola 11/01/2020 No Comments Bourdieu campo delle alternative centrsimo politico conservatorismo politico culture politiche deep state democrazia economia e politica egemonia esperti Fabrizio Barca Fratelli d'Italia governo Conte 1 governo Conte 2 ideologie Lega linguaggio della politica M5S Mes moderatismo e radicalismo moderazione politica mondo di sopra mondo di sotto PD politica anti-sistema politica pro-sistema potere poteri forti radicalità politica Roberto Gualtieri scelte politiche sistema neo-liberale tecnocrazia teoria del campo del potere tolleranza toni del discorso pubblico unione europea valori

(Uscito su “l’Adige”, 8 gennaio 2020; “Alto Adige”, 2 gennaio 20120 – Pubblicato su questo sito il l’11 gennaio 2020) – Oggi la politica confonde la necessità di moderare toni e linguaggio del discorso pubblico con la moderazione dei contenuti e delle scelte della politica. La prima cosa è segno di civiltà, del confronto e della tolleranza nell’arena della libertà e legittimità democratica; la seconda, invece, è cifra di una cultura politica che tende a chiudere o annullare il campo delle soluzioni alternative ai problemi della società. Un esempio, tra tanti, preso dalla cronaca politica italiana: nelle scorse settimane si è assistito a dure polemiche sulla riforma del Mes (l’accordo europeo “salva Stati) tra maggioranza (specie Pd) e opposizioni (Lega e Fratelli d’Italia in testa). Il ministro dell’Economia Gualtieri (Pd) ha accusato la Lega e Salvini di fare <<una campagna terroristica per spaventare le persone>>. Si riferisce ai toni o…

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Saggi

Pd, una crisi che viene da lontano. Proprio niente da imparare da una vecchia scommessa socialdemocratica?

Gaspare Nevola 30/08/2019 1 Comment 30 gloriosi anni '30 anni '70 anni '80 astensionismo beni privati beni pubblici Bersani Beveridge Blair capacities capitalismo compromesso socialdemocratico crescita crisi del Pd crisi petrolifere crollo Wall Street cultura politica Dahrendorf DC demo-oligarchie democrazia liberale democrazia sociale democrazie elettorali diritti di cittadinanza diseguaglianze Ds economia sociale di mercato egemonia elezioni elezioni 4 marzo elezioni europee 2014 élites e masse entitlements establishment età liberale fine compromesso socialdemocratico Giddens guerra tra poveri immigrazione Internazionale Keynes Laburisti lavoro e capitale Lega di Salvini LeU liberali M5S malessere democratico mercato Mitterand New Deal Novecento partiti patto liberal-socialista PCI PD Pds politica anti-sistema politica pro-sistema politiche austerità populismo post-democrazie Reagan redistribuzione Renzi rigore finanziario rivoluzione neo-liberale Rusconi Schmitter Schroeder secondo dopoguerra Sen sinistra sinistra di governo sinistra pro-sistema socialdemocrazia socialismo socialisti Spd story-telling Thatcher Trattato di Maastricht unione europea vite di scarto welfare state

(Pubblicato, con altro titolo e in versione leggermente diversa, su “Mondoperaio”, n. 7-8, 2018 – Pubblicato su questo sito il 30 agosto 2019) – «Scendere sotto la soglia del 20% sarà la fine della sinistra». Così Gian Enrico Rusconi dichiarava alla stampa pochi giorni prima del voto del 4 marzo. Per quanto l’asticella del fallimento fissata da Rusconi fosse generosamente bassa, il Pd non ce l’ha fatta a superarla, nemmeno se ai suoi voti si sommano quelli dei neo-nati Liberi e Uguali. Il tracollo del Pd alle elezioni è fuori discussione, e a suo modo anche il risultato deludente di LeU. La diaspora piddina ha ucciso la sinistra o quel che di essa restava? Il segretario uscente del Pd ed ex presidente del Consiglio Renzi è stato in prima linea in questa débâcle. Ma tutto ciò non esaurisce la storia e le ragioni di questa acuta crisi della sinistra. La…

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