No democracy without politics. Altrimenti lo spettro orwelliano, in abito democratico, s’intende. Ben pochi oggi sarebbero disposti a sacrificare le loro libertà per il bene della società. Nella “società liquida” dell’individualizzazione, osserva Bauman, «non è la libertà individuale che deve legittimarsi per la sua utilità sociale, ma è la società che deve legittimarsi in termini di servizio reso alla libertà del singolo». Il “bene comune”, insomma, non va per la maggiore. Sotto il regno del Covid, questa asimmetria tra libertà individuale e bene comune pare essersi eclissata, a favore del bene comune “salute e vita”, ma in realtà ciò che mobilita il grosso della cittadinanza a favore del vaccino è la paura, il legittimo, sano e naturale istinto “particulare” a difendere se stessi e i propri cari dalla minaccia virale: la paura fa 90, ma il bene comune non vive di solo di paura. Se allarghiamo lo sguardo, l’individualismo libertario…
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Long and winding road. Il cammino e le stagioni controverse del 68 italiano
(Uscito, in versione diversa e con altro titolo, su “UniTrentoMag”, 3.12.2018 – Pubblicato su questo sito il 20 gennaio 2020) – Nella primavera di cinquant’anni fa usciva l’ultimo singolo dei Beatles. Sul lato A era incisa The Long and Winding Road: una melodia struggente, che il produttore Phil Spector aveva appesantito con archi sinfonici, sbagliando arrangiamento, snaturando il brano (una ballata pianistica) e facendo infuriare Paul McCartney, autore del brano. I Beatles si erano appena sciolti: siamo ai titoli di coda, postumi. Era (e resta) una malinconica canzone, ma anche una preghiera, dice di un cammino di dolori e di speranze che porta a una porta: qualcuno si è perso e improvvisamente pare ritrovarsi, nel bussare a quella porta, chiedere di poter entrare. È la canzone di una strada lunga e tortuosa, sotto il vento e la pioggia, si allude ad errori, a dolori e a speranze. The Long and…
Continua a leggere Long and winding road. Il cammino e le stagioni controverse del 68 italianoFrammenti di un discorso politico-culturale. Il 68 nel 2018, tra democrazia di qualità e politica anti-sistema
(Uscito su “Società Mutamento Politica. Rivista Italiana di Sociologia”, vol. 9, n. 18, 2018 – Pubblicato su questo sito il 25 agosto 2019) – Il 1968 è una data simbolica che si riferisce a uno specifico anno ma anche, e soprattutto, ad un intero periodo storico. I caratteri identitari di questa stagione storica cambiano a seconda degli aspetti o dei contesti nazionali, politici e culturali che decidiamo di ricostruire o di ricordare. La fenomenologia del “lungo 68” si disloca su una sorprendente molteplicità di livelli: generazionale e valoriale, della mentalità e dei costumi, dell’economia, della politica e dell’ideologia. Ma dell’ultimo mezzo secolo osserviamo anche cambiamenti nella cultura politica che ha “processato” la «memoria pubblica del 68». La storiografia, la scienza politica e la sociologia non sono riuscite ad offrire letture stabili del 68. Perché? Per cercare di rispondere, in questo saggio riteniamo necessario storicizzare e periodizzare, occupandoci in particolare del…
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