Trump, Springsteen e l’uomo in nero

(Uscito su “Trentino”, 31 gennaio 2017; “Alto Adige”, 31 gennaio 2017 – Pubblicato su questo sito il 28 maggio 2019) – Anche Bruce Springsteen. Ad attaccare apertamente il neo-presidente americano Trump è sceso in campo anche lui. Il cantautore-rock americano, stella dello star-system mediatico internazionale. In occasione dell’insediamento di Trump alla Casa Bianca abbiamo assistito, come già nei mesi di campagna presidenziale e dopo la vittoria di Trump su Hilary Clinton, a una vistosa e pubblicizzata mobilitazione di piazza “contro”: a Washington, qua e là negli Stati Uniti e anche in Europa. Tra gli slogan più gettonati: “È l’ora di una nuova resistenza!”. E, così, pure il cantore di “Burn to run” e di “Working on a dream” non ha esitato: “I nostri cuori e il nostro spirito sono con i milioni di persone che ieri hanno marciato: siamo parte di una nuova resistenza!”. Qui non mi interessa soffermarmi su…

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Un voto per l’Europa

(Uscito su “l’Adige”, 23 marzo 2019 – Pubblicato su questo sito il 24 maggio 2019) I Capi di Stato di 21 Paesi membri dell’Ue, compreso Mattarella, han lanciato un appello in vista del voto europeo. La politica è da tempo in movimento, e uno dei temi che la scalda è l’Europa. Per quale Europa vale la pena impegnarsi e battersi? La contrapposizione tra europeisti e populisti o sovranisti, che tanta eco trova, può essere retoricamente efficace, ma è fuorviante. La frattura che spiega i termini della lotta politica vede, piuttosto, da una parte chi continua a difendere l’Europa neoliberale disegnata a Maastricht e affidata alla regia “germanocentrica” di Bruxellese, dall’altra chi la mette in discussione e intercetta il diffuso disagio popolare. I critici riscuotono consensi nel nome di un’Europa che affronti i problemi in modo più solidale e rispondente alle frustrazioni del ceto medio, al senso di insicurezza economica o…

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Alla ricerca di democrazie migliori

(Uscito su “l’Adige”, 28 marzo 2019 – Pubblicato su questo sito il 20 maggio 2019) Abbiamo un problema politico serio: la ricerca di democrazie migliori si è spenta. Dovrebbe preoccupare tutti. Anche il Pd di Zingaretti. Ma vediamo di cosa si tratta. Per una lunga stagione la democrazia occidentale ha interpretato il “consenso neoliberale”. Politica, economia e politiche pubbliche “ortodosse”, dominanti dagli anni ’70 e vaticinate in Europa da Bruxelles, hanno guidato non solo governi di centro-destra ma pure di centro-sinistra. Si è così consolidata la “politica pro-sistema” caratterizzata dall’obiettivo di difendere e diffondere il sistema di vita neoliberale: i suoi modelli di produzione e distribuzione della ricchezza, di uso delle risorse materiali e immateriali, la sua cultura, i suoi valori. In coincidenza con la crisi economica iniziata nel 2007, con l’emergere di problemi migratori epocali e l’incapacità a porvi rimedio, il consenso popolare al sistema neoliberale oggi è calante…

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Democrazia sottosopra. 4 marzo 2018: un anno dopo

(Uscito su “Trentino”, 3 maggio 2019 – Pubblicato su questo sito il 20 maggio 2019) 4 marzo, un anno fa. I cittadini italiani, con il voto e il non-voto, hanno scelto l’attuale rappresentanza parlamentare, decretato vincitori e vinti, definito le basi dei rapporti di forza tra gli schieramenti. Hanno perso i partiti di centro-sinistra e centro-destra (Pd e FI-Pdl), nell’ultimo quarto di secolo maggioritari e alternative di governo; hanno vinto una forza politica di recente origine, alla sua seconda competizione per il voto nazionale (M5S), e un partito veterano del sistema politico, con un passato di governo, ma significativamente ridisegnato quanto a offerta politica, presenza territoriale, posizionamento ideologico (Lega). Il voto del 4 marzo 2018 è stato un terremoto elettorale: l’abbiamo detto tutti. Ma cosa ci ha detto sulla politica italiana? Dalle analisi politologiche (Cise, Sise, Istituto Cattaneo, Ipsos, Itanes, Demos-LaPolis) ricaviamo che il tramonto della tradizionale frattura politico-ideologica destra/sinistra…

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Voto europeo: Greta e la vera posta in gioco

(Uscito su “l’Adige”, 20 marzo 2019; “Alto Adige”, 18 marzo 2019 – Pubblicato su questo sito il 18 maggio 2019) – La partita in vista del voto europeo sarà tra populisti, nazionalisti e sovranisti, da una parte, e liberali-democratici, europeisti e globalisti, dall’altra. Chi vincerà tra questi opposti schieramenti è diventata la questione essenziale, e semplificatrice, che circola nelle culture politiche di tutti i Paesi europei, amplificata dai grandi media. Ma è davvero la vera posta in gioco delle elezioni europee di maggio? Se riusciamo a scuoterci dai pregiudizi, conformismi e inerzie mentali che attraversano le nostre teste e i canali di elaborazione e circolazione delle idee possiamo cercare di cogliere l’occasione del voto europeo per un confronto aperto tra la politica pro-sistema e quella anti-sistema, per discutere pubblicamente di quella che credo debba essere la posta in gioco importante nei nostri tempi, e perciò anche del voto europeo: la…

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Democrazia e fascismo oggi

(Uscito su “l’Adige”, 15 maggio 2019; “Alto Adige”, 15 maggio 2019   –  Pubblicato su questo sito il 17 maggio 2019) – Democrazia, fascismo e antifascismo oggi. Riflettiamo. Dopo polemiche e muri alzati da esponenti della cultura antifascista, il Salone del Libro di Torino, su richiesta dei suoi soci fondatori (Comune e Regione), ha revocato alla casa editrice Altaforte lo stand espositivo. Giorni prima, Comune e Regione avevano denunciato alla procura l’editore per apologia di fascismo. Nulla da obiettare sulla denuncia: 1) chiunque ha facoltà di esporre denuncia se ritiene ci sia motivo; 2) Costituzione, leggi dello Stato e codice penale prevedono reati ascrivibili all’apologia di fascismo. L’iter giudiziario avrà il suo corso e la sua sentenza: siamo sul piano della legalità. Restano però aperti i problemi politici e culturali. L’espulsione di un editore da una manifestazione dedicata ai libri non scioglie i nodi, obbliga a riflettere sulla nostra cultura democratica.…

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