La nostra ricca e civile società, gli inclusi e gli esclusi

La nostra ricca e civile società, gli inclusi e gli esclusi. Dove chi non serve o perde è da scartare I Personaggi che si addensano nella modernità della società del progresso, opulenta e civile. In una società liberale che ha messo al centro l’individuo e il suo legittimo utilitarismo degli interessi, affidandoli alla magica “mano invisibile” del mercato (che se poi tanto invisibile non è, pazienza). Una società globalizzata eppure frammentata. Ma non vivono lo scintillio dei rotocalchi, degli spot pubblicitari o della tv, l’iper-attivismo patinato e climbing delle professioni post-industriali, le colline splendidamente fotografate per i turisti fichi, le grazie dei cibi biologi, i salotti che paiono disegnati per essere immortalati in un museo. Sono l’ombra di un fantasma che s’aggira nei quartieri o nelle teste, o che vi si intrufola. Ma sono anche persone in carne, ossa e sentimenti, che vagano o “freneticano” quasi invisibili in molti paesaggi…

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Il decreto “Io sto a casa”, i “polli” e i veri stupidi. L’ora dei doveri verso la comunità

(Uscito, in versione diversa e con altro titolo, su “L’Adige” e “Alto Adige” del 17 marzo 2020 – Pubblicato su questo sito il 12 marzo 2020) – Italia inquieta, siamo al coprifuoco. È l’ora dei doveri morali e della responsabilità collettiva. Per proteggersi l’un l’altro, per proteggere gli altri oltre se stessi. Contro il diffondersi epidemico del virus, invisibile e minaccioso. Il buon senso cerca di accordarsi con la scienza sobria, onesta e forte della sua modestia, che nel riconosce i suoi limiti si rafforza. Il buon senso, seppur tardivamente, arriva pure alla politica. Guai tradire il buon senso, come troppi hanno fatto in ogni dove, esprimendo una cultura presuntuosa che schernisce la semplice ma legittima paura di qualcosa che non si conosce: la paura di un virus sfuggente, che non si lascia ingabbiare. Guai a tradire il buon senso quando si tratta di fare scelte difficilissime, costose su molti…

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