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Democrazia, parola fatata. In festa tra Presa della Bastiglia e Crollo del Muro

Democrazia, parola fatata. In festa tra Presa della Bastiglia e Crollo del Muro. Polittico, con stella e convitato di pietra   «Non pensate quello che io so che state pensando… Io lo so che state pensando… Se vi ho adunato qua, c’è una ragione.. Eh… la democrazia… La democrazia… Questa parola, questa parola fatata… Questa parola di luce… questa parola alluminta… Questo lampadario di parola Che il mondo dice… Uomini con tanto di barba che parlano di questa democrazia… Cos’è? Eh… Cos’è questa democrazia? Questa democrazia, dice… No… non è vero… Sì… dice… Eh, io capisco… voi adesso dite, adesso tu perché sei… e noi siamo… sai Eh no, cari amici» (Peppino de Filippo, I casi sono due. Scena: “La democrazia”. Autore: Armando Curcio. Portata in teatro da Peppino de Filippo dal 1945. Edizione televisiva del 1959) PANNELLO I Il 1989 e il “crollo” del Muro di Berlino sono simboli…

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Giocattoli rotti e colori sbiaditi. I ricordi non possono essere comprati

Il paese delle meraviglie Giocattoli rotti, colori sbiaditi. I ricordi non possono essere comprati Giocattoli rotti e colori sbiaditi I ricordi non possono essere comprati e nemmeno essere scambiati con un caffè I ricordi ti fanno lo sgambetto mentre gironzoli per le vie, mentre il sole ti spoglia del maglione e ti arrotoli l’ennesima drumina, mentre l’occhio cade su manifestanti inghiottiti dal silenzio I ricordi si nascondono in un peluche o tra le righe di qualche libro regalato per un Natale a primavera. Ma non sono in vendita. E non li puoi vincere al tiro-a-segno di un lunapark, Un aperitivo con gli amici… e ne sei derubato, senza appello E un fiume di parole e di statistiche sull’attualità e sul mondo intero (quello afflitto o quello che gioisce o che si perde dietro al post fresco di giornata) non basta a impedire che corrano alla stazione e che un treno…

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La nostra ricca e civile società, gli inclusi e gli esclusi

La nostra ricca e civile società, gli inclusi e gli esclusi. Dove chi non serve o perde è da scartare I Personaggi che si addensano nella modernità della società del progresso, opulenta e civile. In una società liberale che ha messo al centro l’individuo e il suo legittimo utilitarismo degli interessi, affidandoli alla magica “mano invisibile” del mercato (che se poi tanto invisibile non è, pazienza). Una società globalizzata eppure frammentata. Ma non vivono lo scintillio dei rotocalchi, degli spot pubblicitari o della tv, l’iper-attivismo patinato e climbing delle professioni post-industriali, le colline splendidamente fotografate per i turisti fichi, le grazie dei cibi biologi, i salotti che paiono disegnati per essere immortalati in un museo. Sono l’ombra di un fantasma che s’aggira nei quartieri o nelle teste, o che vi si intrufola. Ma sono anche persone in carne, ossa e sentimenti, che vagano o “freneticano” quasi invisibili in molti paesaggi…

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El silencio de Beethoven

Il paese delle meraviglie   El silencio de Beethoven (Ernesto Cortazar, pianoforte) – (Pubblicato su questo sito il 9 marzo 2023)

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Astolfo sulla luna

Il paese delle meraviglie Astolfo sulla luna    (Atto unico. Scena unica – Anonimo XXI secolo)   CARLO MAGNO: E Astolfo…? ARIOSTO: È rimasto sulla luna! CARLO MAGNO: Ma guarda un po’… Però… già che è lì potrebbe cercare Europa, cosa ne dici? ARIOSTO: Certo, Maestà… Sempre che ne abbia voglia… Sai come sono fatti i cavalieri… CARLO MAGNO: Lo farà. Il mio è un ordine, gentile, ma sempre un ordine. E tu, o mio poeta, ben sai che sotto il mio Impero, pontificato in San Pietro, agli Dei è riservato un occhio di riguardo… e, non dimentichiamolo, Europa è cara assai agli Dei… (Una voce da lontano) ASTOLFO:  Sì… potrei anche cercarla, visto che gironzolo senza missione… Ma qui ci sono tante altre cose grandi e piccole, e meritevoli… Maestà, non mi chiedi cosa facile… Ma poi, Maestà, in tutta confidenza… cercare Europa sarebbe davvero un’impresa degna delle mie…

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Abigail e la bolla. Ma prima fiato alle trombe

Il paese delle meraviglie Abigail e la bolla. Ma prima fiato alle trombe Questa è una storia di uomini e di donne, e di bambini. Di comunità e di singoli. Di dignità e di orgoglio. Di menti ristrette e nasi larghi. Di presenti amari e di domani dorati. Storia di vita e di morte. E allora si prende carta e penna, e si va all’inseguimento… Di cosa? Questo spetta a ciascuno stabilirlo, miei cari. Ciascuno affronti la sua bolla. La storia che fa da sfondo è storia di ingratitudine, di mancata reciprocità, e di preparativi di vendetta, di spargimento di sangue e di sofferenze a causa di un governante potente, stolto e piccolo-piccolo. E di una donna. Apparentemente umile e succube, che assurge a “eroina” di saggezza, accolta in un sogno. Un sogno infantile di struggente felicità perduta-e-ripescata? Forse. Un sogno che è solo camiciola di rimpianti? Forse. Sia come…

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L’Ultimo Spettacolo

Il paese delle meraviglie L’Ultimo Spettacolo    Grazie alla beneficenza del Dottor Chi questa sera ci sarà uno spettacolo sui trampolini Ci saranno tutti i suoi colleghi oni e ini e tanta umanità varia Che scena vederli alla fine tutti in Fiera! Tra uomini a cavallo, cerchi e giarrettiere vederli passare tutti insieme attraverso una botte senza fondo e tra le fiamme In questo modo il Dottore sfiderà gli Universi tutti e l’Immensità! Il celebre Dottore si esibirà sabato sera a Piazza Vittorio dove I Triangoli intratterranno con acrobazie il vasto pubblico. A seguire il Dottore darà spettacolo, simultaneamente, a Campo de’ Fiori e a Porta Vescovi dove I Rotondi e I Quadrati balleranno e canteranno per la gioia di tutti. Non fate tardi, è la sera del Tardis! Lo spettacolo non sarà secondo a nessuno E naturalmente il Dottore ballerà il valzer La banda inizierà a suonare alle sei…

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La gente parla parla parla…

Il paese delle meraviglie La gente parla parla parla…   Qualcuno dice che i dadi sono truccati Qualcuno dice che è meglio rotolare incrociando le dita Qualcuno dice che la guerra è finita Qualcuno aggiunge che i bravi ragazzi hanno perso E qualcun altro lo corregge: No, hanno vinto Qualcuno precisa che il combattimento ha dato il suo verdetto Qualcuno aggiunge che i poveri restano poveri e che i ricchi diventano più ricchi Qualcuno dice “Happy Birthday to you!” Qualcuno cerca la risposta nel vento che la sta soffiando E’ così che va, è così che si dice E questo lo sanno tutti Qualcuno dice che la barca imbarca acqua.  Qualcuno dice che i capitani hanno mentito Qualcuno parla di sentimenti strozzati, come se il padre o il cane fossero morti in quel momento E tutti parlano con le tasche E tutti vogliono la loro scatola di cioccolatini E una rosa…

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Una ‘guerra civile’ sottotraccia tra società dell’iper-fiducia e società dell’ipo-fiducia. Scienza, politica e media nella crisi covidiana

Una ‘guerra civile’ sottotraccia tra società dell’iper-fiducia e società dell’ipo-fiducia. Scienza, politica e media nella crisi covidiana   Dietro alle spalle un pescatore E la memoria è già dolore E’ già il rimpianto d’un aprile Giocato all’ombra di un cortile (F. De André)   I Lo scrivevo già tra l’inverno e la primavera del 2020. Quando stavamo entrando sotto il regno del Covid. Oggi ritorno su quella stagione, a proposito del ruolo della scienza e delle decisioni pubbliche, ammonendo gli esperti dei salotti televisivi, i politici alla “si salvi chi può” e i mass media all’arrembaggio. Ritorno su alcune delle considerazioni fatte all’epoca per due motivi principali: 1) perché tali considerazioni non erano (né sono) ispirate dalla fregola di partecipare alle contingenti polemiche di un momento, e tanto meno erano (e sono) il riflesso di una paura obnubilante o di una “crisi di nervi” dettate dal virus e foraggiatrici di…

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Tergicristalli e libertà

Il paese delle meraviglie Tergicristalli e libertà      “I tergicristalli del parabrezza schiaffeggiano il tempo… La libertà è solo una parola come le altre, se non è gratis…”. Così la canzone di Kris Kristefferson, così la cantava Janis Joplin. Forse non avevano torto… Erano altri tempi, e io ero troppo piccolo e giocavo agli indiani e cowboys… Ma poi, negli anni, qualcosa forse ho capito persino io… Ho capito che non si trattava (e non si tratta) solo di canzoni e fumetti, o, meglio, che di politica si tratta anche quando un ragazzino si perde nelle canzoni e nei fumetti, e semplicemente gioca con la “realtà” che lo circonda senza accorgersi che è pervasa da quella cosa che chiamiamo politica, che è poi è quella strambissima arte delle persone che con-vivono insieme tra diversi, ai piani alti, in quelli bassi o in quelli di mezzo, quelli dei tavoli con…

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