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Lacrime in paradiso. Orme su spiagge dimenticate

Il paese delle meraviglie Lacrime in paradiso. Orme su spiagge dimenticate  Gelava il cuore la foto del bimbo siriano sulla spiaggia, lambito dalle onde… Pareva essersi addormentato sul bagnasciuga, calzoncini blu e maglietta rossa, scarpette senza calzini – come conviene d’estate… Un bimbo che abbiamo perso per sempre. Come altri con lui. Come altre persone che, un giorno, zainetto o no sulle spalle e passi sulle gambe, sono andate per un altro viaggio. Dalle foto, le linee di un viso che sfuma nelle ombre dei ricordi, che possiamo scuotere ma che non si ridesta, fisso nel sonno di sogni non più raccontati al mattino… Foto che forse turbano per un momento, ma la nostra coscienza ha bisogno di dormire pur essa, e resta paralizzata, stordita da pensiero di voler fare qualcosa: un gesto, una parola che riacciuffi il senso di una vita. Non a marzo o a novembre, come suggerirebbe…

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L’afonia di un disagio politico-esistenziale. Le società occidentali e la marginalità dell’intelligenza critica

L’afonia di un disagio politico-esistenziale. Le società occidentali e la marginalità dell’intelligenza critica Le società occidentali contemporanee racchiudono un disagio spesso afono. Un disagio che nasce dalla storia (anche solo quella recente) e da spinosi problemi irrisolti da una società a dominanza neoliberale che reagisce rimuovendoli, equivocandoli o (più o meno dolcemente) reprimendoli. Un’afonia figlia della marginalità sociale, politica e culturale dell’intelligenza critica. Di questo trattano le riflessioni che qui consegno al lettore.   Da dove veniamo? Su quale strada camminano le società occidentali? Quale cultura politica prevale nelle nostre liberaldemocrazie sotto tensione? A partire dagli anni ’70 dello scorso secolo, la cultura politica dominante tra le élites e, progressivamente, anche a livello di massa si è inchinata al modello di vita ispirato dal neoliberalismo. A ritmo incalzante, il neoliberalismo ha impresso il suo marchio al modo di concepire l’economia e la vita politica, il diritto e la cultura, le…

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Formidable. Tutti formidabili

Il paese delle meraviglie Fomidable. Tutti formidabili! Tutti formidabili. Qualcuno giusto un briciolo patetico. Ma ci sta. C’è del marcio in Danimarca? Non è possibile, se qualcuno lo disse, era fuori di testa. E fuori dalla Danimarca. E dall’Europa tutta e da tutti i continenti. Era un mentecatto nato principe. Dev’essere difficile essere principe, poveretto. Se qualcuno si sente escluso dal consorzio civile, e zavorrato dalla fatiche quotidiane che pesano sull’anima e sulle braccia, è perché ha bisogno di essere curato e rimesso in piedi, raddrizzato, sì che i suoi occhi possano vedere che tutt’intorno… tutti formidabili, s’informi. L’edicola è aperta, i giornali lo dicono: tutti formidabili (tolti i dettagli). La tv tutti i giorni ci istruisce contro la disinformazione. E tra poco arriva anche Sanremo… perché “Sanremo è Sanremo”, e via… Formidabile. Tutti formidabili. Formidabili e tesserati. In digitale, s’intende. Si può andare all’università, tutti (chi lo desidera): formidabile!…

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La chiave è perduta. Musicista, suona!

Il paese delle meraviglie LA E’ CHIAVE PERDUTA – MUSICISTA, SUONA! Musicista ascolta… la chiave è perduta… Che Dio salvi la ragazza! E’ una ragazza istruita. Se ispirata scrive, sa scrivere. E sa anche leggere, legge. Ora se ne sta vicino a un fiume, musica nelle orecchie. Qualcuno dice che sia in vacanza,  vorrebbe scrivere una lettera o un romanzo, improvvisando la punteggiatura, le frasi e gli a capo,  ma gli sbadigli e il compleanno la distraggono. E’ stata sulla luna. Ora prende a calci la luna. Musicista ascolta… la chiave è perduta.. Gli episodi di un tempo non bastano più. Né i fiori, né la palestra. Da qualche parte deve pur esserci dell’altro… un po’ d’aria, una pastasciutta, un cacciavite, un jet per volare, una fotografia nuova in bianco-e-nero, cioè a colori… E’ una ragazza istruita. Sa scrivere. E anche leggere. Le parole sono la sua guardia del corpo,…

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Democrazia oggi? Riprendere il discorso sui mezzi e sui fini

Democrazia oggi? Riprendere il discorso sui mezzi e sui fini  I. Mezzi e fini L’Unione Europea è un mezzo, non un fine. Così come sono mezzi il mercato o le istituzioni della democrazia. E poi ci sono i fini: le mete per cercare di raggiungere le quali una comunità politica predispone e maneggia i mezzi “del caso”: “del caso” nel senso che ritiene adatti e coerenti per muoversi verso i fini; “del caso” nel senso che talora l’individuazione e l’approntamento di tali mezzi procedono un po’ a tentoni, non guidati da una ferrea e univoca legge della storia, da leggi della meccanica umana e sociale, da alcuna provvidenza o “spirito assoluto”, da alcuna legge del progresso o della politica, bensì emergono dal “caos” degli eventi, dalla serendipity del cerca-trova-scopri-inventa, attraverso il mescolarsi di spinte e contro-spinte in una direzione o l’altra, in discesa o in salita, dove per alcuni il…

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Quale posto conosci… Sì, ma…

Il paese delle meraviglie   QUALE POSTO CONOSCI… SI’,MA… A – Quale posto conosci? B – Conosco tanti posti… […] — VIDEO Angola (Bernard Lavilliers & Bonga Kuenda)   QUALE POSTO CONOSCI… A – Quale posto conosci? B – Conosco tanti posti… A – Sì, ma quale posto conosci? B – Conosco tanti posti! A – Sì, ma non quanti, QUALE posto conosci? Io conosco solo un posto… non è un posto comune. E’ un posto dove c’è musica che si perde nella sabbia e sembra una voce che lascia orme profonde… una voce solitaria che canta una canzone di sabbia umida di sogni e ricoperta di polvere B – Ci sei mai ritornato? A – Dovevo andarci qualche tempo fa, ma poi è arrivato l’inferno e tutti i mercenari che parlavano spediti spediti di nulla. Ma questo è un segreto: non lo dire a nessuno B – No, non…

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Mr. Jones? Piacere, è proprio un altro giorno

Il paese delle meraviglie   MR. JONES? PIACERE, E’ PROPRIO UN ALTRO GIORNO   “E’ lei, Mr. Jones? Piacere di conoscerla…”. Nell’ufficio le carte […] – VIDEO Ballad of a thin man (Bob Dylan’s movie-cover)   MR. JONES? PIACERE, E’ PROPRIO UN ALTRO GIORNO “E’ lei, Mr. Jones? Piacere di conoscerla…”. Nell’ufficio le carte crescono: immobili, inseguono. E allora una pausa, un altro caffè per restare svegli. I calzini sono a posto, le scarpe sono comode: ci si può correre; l’asciugamano in testa e gli occhi aperti non danno poi fastidio. Le email vanno e vengono veloci, un rubinetto aperto che scorre notizie e curiosità; istigate dalla tastiera, nel monitor immagini e parole aprono e rimbalzano finestre sul mondo: c’è chi le fissa e chi sbadiglia, ancora in cerca di caffè. L’importante è restare svegli mentre si dorme. Solo così ci si può immergere nel mondo e collezionare informazioni, spalmare…

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Sulla comunità nell’epoca liberal-democratica (Quarta e ultima parte)

Sulla comunità nell’epoca liberal-democratica. Elementi di teoria politica comunitaria (TERZA E ULTIMA PARTE)  – QUARTA E ULTIMA PARTE Modernità e democrazia. Lanternini, lanternoni e caverne.  Una conclusione   Premessa Storicamente, la tradizione politica liberale, da quando si è affermata, è sempre stata in tensione con quella democratica, pure quando le due tradizioni si sono incontrate e sposate, generando le società e i regimi politici degli ultimi due-tre secoli che, sebbene molto mutati continuiamo a chiamare con un singolo e medesimo nome: democrazia[1]. Le ragioni di tale tensione sono state molteplici e differenti, ma una cruciale, e forse mai seriamente analizzata, attiene al tema della comunità di cui qui mi sto occupando. Del resto il pensiero politico liberale ha abbracciato quello democratico nello stesso momento in cui, in nome della modernità politica ha negato salienza e dignità democratica alla dimensione comunitaria del vivere individuale, collettivo e pubblico, affossando così il “senso…

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La figlia di Joker e la storia che continua (ma niente di che, passe-temps)

Il paese delle meraviglie LA FIGLIA DI JOKER E LA STORIA CHE CONTINUA Qualcuno era comunista perché… Qualcuno voleva fare l’americano perché… Qualcuno voleva andare sulla luna perché… Qualcuno invece voleva scendere dalla luna perché… Qualcuno… io so testardo… perché… Qualcuno correva lungo the long and winding road perché… perché c’era il passo e c’era l’incanto… Qualcuno era like a rolling stone perché… Qualcuno era help me making through the night perché… perché girl, you’ll be a woman soon Qualcuno era here there and everywhere perché yestarday… Qualcuno cantava belli capelli perché… perché buonanotte, buonanotte fiorellino… Qualcuno voleva scendere dal mondo perché… perché… perché… …    …    …    …    …    …    …    …    …     …     …     …     …     …     …     …     … E la storia continua, continua… E allora? La aggiornerò? Può essere, perché no?…

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… E le stelle stanno a guardare

Il paese delle meraviglie … E LE STELLE STANNO A GUARDARE… Quando si dice che gli occhi parlano… Ma qui cantano. E guardano le stelle che stanno a guardare… Strazio di un’anima? Provocazione pura? Peditempo? Ciascuno se la veda come vuole. Bando ai sentimentalismi filosofici o parolai. Una bella canzone, e un bel video. Punto. E’ più che sufficiente per farla viaggiare sul TARDIS. Il Dottore annuisce – con gli occhi, naturalmente… P.S.: Dopo l’ultimo ingombrante articolo sul senso di comunità era il caso di divagare un momento, con leggerezza, sì, con leggerezza. Pausa caffè, in un a lunga giornata di lavoro dedicata alla teoria politica, basta là… Ah, l’abbinamento con il romanzo di Cronin non è casuale, almeno nella mia testa… ma bisognerebbe rileggerlo con occhi nuovi, o ripuliti. Ma quali? A te che ti sei ritrovato qui, beh: buon ascolto!   VIDEO Nothing compare 2 u (Sinéad O’Connor)…

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