DIALOGO TRA POTERE E LIBERTA’ PERSONAGGI: l’Inquisitore, Lui, il potere, la libertà, la società degli uomini SI APRE IL SIPARIO Ecco. Entra in scena, uscendo dal buio. Si accompagna ad una lampada, si appoggia ad un bastone. I suoi occhi scorrono la stanza finché incrociano lo sguardo di Lui e si posano fissi sul suo volto. La mano sul tavolo, il tremolio delle dita non è teatrale. Di lui si scorge appena la sagoma, nella penombra. Siamo all’incontro tanto atteso tra il vecchio Inquisitore e Lui. INQUISITORE. Sei tu? Allora, sei tu? Sì, sei tu… Ma certo, non rispondi. Taci. Continui a tacere… Cos’altro potresti fare? Cosa mai potresti dire? So bene cosa potresti dire, se la rinuncia al silenzio fosse cosa tua! Ma tu non sai rinunciare… E poi, ascoltami: tu non hai neppure il diritto di aggiungere qualcosa a quello da te già detto la volta precedente. Chiaro?!…
Continua a leggere Dialogo tra Potere e Libertà. Lo sguardo del vecchio russo sui nostri tempiTag: pane e circo
Il decreto “Io sto a casa”, i “polli” e i veri stupidi. L’ora dei doveri verso la comunità
(Uscito, in versione diversa e con altro titolo, su “L’Adige” e “Alto Adige” del 17 marzo 2020 – Pubblicato su questo sito il 12 marzo 2020) – Italia inquieta, siamo al coprifuoco. È l’ora dei doveri morali e della responsabilità collettiva. Per proteggersi l’un l’altro, per proteggere gli altri oltre se stessi. Contro il diffondersi epidemico del virus, invisibile e minaccioso. Il buon senso cerca di accordarsi con la scienza sobria, onesta e forte della sua modestia, che nel riconosce i suoi limiti si rafforza. Il buon senso, seppur tardivamente, arriva pure alla politica. Guai tradire il buon senso, come troppi hanno fatto in ogni dove, esprimendo una cultura presuntuosa che schernisce la semplice ma legittima paura di qualcosa che non si conosce: la paura di un virus sfuggente, che non si lascia ingabbiare. Guai a tradire il buon senso quando si tratta di fare scelte difficilissime, costose su molti…
Continua a leggere Il decreto “Io sto a casa”, i “polli” e i veri stupidi. L’ora dei doveri verso la comunità