Il paese delle meraviglie QUALE POSTO CONOSCI… SI’,MA… A – Quale posto conosci? B – Conosco tanti posti… […] — VIDEO Angola (Bernard Lavilliers & Bonga Kuenda) QUALE POSTO CONOSCI… A – Quale posto conosci? B – Conosco tanti posti… A – Sì, ma quale posto conosci? B – Conosco tanti posti! A – Sì, ma non quanti, QUALE posto conosci? Io conosco solo un posto… non è un posto comune. E’ un posto dove c’è musica che si perde nella sabbia e sembra una voce che lascia orme profonde… una voce solitaria che canta una canzone di sabbia umida di sogni e ricoperta di polvere B – Ci sei mai ritornato? A – Dovevo andarci qualche tempo fa, ma poi è arrivato l’inferno e tutti i mercenari che parlavano spediti spediti di nulla. Ma questo è un segreto: non lo dire a nessuno B – No, non…
Continua a leggere Quale posto conosci… Sì, ma…Categoria: Canzoni dal TARDIS
Mr. Jones? Piacere, è proprio un altro giorno
Il paese delle meraviglie MR. JONES? PIACERE, E’ PROPRIO UN ALTRO GIORNO “E’ lei, Mr. Jones? Piacere di conoscerla…”. Nell’ufficio le carte […] – VIDEO Ballad of a thin man (Bob Dylan’s movie-cover) MR. JONES? PIACERE, E’ PROPRIO UN ALTRO GIORNO “E’ lei, Mr. Jones? Piacere di conoscerla…”. Nell’ufficio le carte crescono: immobili, inseguono. E allora una pausa, un altro caffè per restare svegli. I calzini sono a posto, le scarpe sono comode: ci si può correre; l’asciugamano in testa e gli occhi aperti non danno poi fastidio. Le email vanno e vengono veloci, un rubinetto aperto che scorre notizie e curiosità; istigate dalla tastiera, nel monitor immagini e parole aprono e rimbalzano finestre sul mondo: c’è chi le fissa e chi sbadiglia, ancora in cerca di caffè. L’importante è restare svegli mentre si dorme. Solo così ci si può immergere nel mondo e collezionare informazioni, spalmare…
Continua a leggere Mr. Jones? Piacere, è proprio un altro giornoLa figlia di Joker e la storia che continua (ma niente di che, passe-temps)
Il paese delle meraviglie LA FIGLIA DI JOKER E LA STORIA CHE CONTINUA Qualcuno era comunista perché… Qualcuno voleva fare l’americano perché… Qualcuno voleva andare sulla luna perché… Qualcuno invece voleva scendere dalla luna perché… Qualcuno… io so testardo… perché… Qualcuno correva lungo the long and winding road perché… perché c’era il passo e c’era l’incanto… Qualcuno era like a rolling stone perché… Qualcuno era help me making through the night perché… perché girl, you’ll be a woman soon Qualcuno era here there and everywhere perché yestarday… Qualcuno cantava belli capelli perché… perché buonanotte, buonanotte fiorellino… Qualcuno voleva scendere dal mondo perché… perché… perché… … … … … … … … … … … … … … … … … … E la storia continua, continua… E allora? La aggiornerò? Può essere, perché no?…
Continua a leggere La figlia di Joker e la storia che continua (ma niente di che, passe-temps)… E le stelle stanno a guardare
Il paese delle meraviglie … E LE STELLE STANNO A GUARDARE… Quando si dice che gli occhi parlano… Ma qui cantano. E guardano le stelle che stanno a guardare… Strazio di un’anima? Provocazione pura? Peditempo? Ciascuno se la veda come vuole. Bando ai sentimentalismi filosofici o parolai. Una bella canzone, e un bel video. Punto. E’ più che sufficiente per farla viaggiare sul TARDIS. Il Dottore annuisce – con gli occhi, naturalmente… P.S.: Dopo l’ultimo ingombrante articolo sul senso di comunità era il caso di divagare un momento, con leggerezza, sì, con leggerezza. Pausa caffè, in un a lunga giornata di lavoro dedicata alla teoria politica, basta là… Ah, l’abbinamento con il romanzo di Cronin non è casuale, almeno nella mia testa… ma bisognerebbe rileggerlo con occhi nuovi, o ripuliti. Ma quali? A te che ti sei ritrovato qui, beh: buon ascolto! VIDEO Nothing compare 2 u (Sinéad O’Connor)…
Continua a leggere … E le stelle stanno a guardareAlla salute! Di chi? Il sorriso della dignità
Il paese delle meraviglie ALLA SALUTE! DI CHI? IL SORRISO DELLA DIGNITA’ A grande richiesta, riecco il Tardis! Dove basta anche solo una canzone per viaggiare nello spazio e nel tempo. Nello spazio-tempo, ovvio. Non conoscevo questo brano e tanto meno il video. E ora invece sì, grazie a una persona che mi è cara (in uno dei modi che una persona può essere cara). E così, viste le molte richieste (una, ma convincente) di rimettere il moto il Tardis, dopo averci brevemente pensato, lo faccio. E lo faccio per brindare alla salute di coloro a cui non è dato brindare e alzare il calice “Alla salute!”. Ma perché a costoro? E chi mai sono? Chi non ha motivo di brindare? Gli sfigati (quale che sia la loro sagomatura)? Coloro che non possono festeggiare la salute perché… Perché sono stupidi e non capiscono l’importanza della salute? Cioè quelli ai quali…
Continua a leggere Alla salute! Di chi? Il sorriso della dignitàRoll on. John Lennon (9 ottobre 1940-8 dicembre 1980)
(Pubblicato su questo sito l’8 dicembre 2020) – VIDEO Roll on, John (Bob Dylan) Il paese delle meraviglie A le volte un viaggio finisce. A le volte?! La barca che si arena. Il marinaio è colpito alla schiena. Un’imboscata? Un errore di manovra. È il Dottore che pensa. Rispunta e scambia qualche parola con Dylan il poeta, a rimestare ricordi tra polvere e scartoffie. A cercare una luce che brilla. Al Dottore si chiede l’ora e il giorno, sempre. Perché il Dottore sa. Ma sa pure quando la bottiglia è vuota. E allora vuole che sia il poeta a cantare Shine your light, move on. È una notizia di quaranta anni fa. Niente più che un improvviso ricordo di una barca che si è arenata. Di un marinaio colpito alla schiena? Un’imboscata? Un errore di manovra? Un viaggio che improvvisamente finisce, out the blue avrebbe detto John… “Shine your light,…
Continua a leggere Roll on. John Lennon (9 ottobre 1940-8 dicembre 1980)La prima rosa di primavera. In memoria di… (O del saluto del Dottore)
(Pubblicato su questo sito il 21 agosto 2020) – Il paese delle meraviglie LA PRIMA ROSA DI PRIMAVERA. IN MEMORIA DI… (O DEL SALUTO DEL DOTTORE) Erano giorni di fine inverno, stava arrivando la primavera. Erano giorni in cui molti vecchi furono abbandonati dalla vita e dal mondo che trattenevano tra le dita, a volte annegati in una pioggia dal cielo, invisibile, che danzava nell’aria. E chi l’avrebbe detto. Erano i giorni dei ragazzi spazientiti, sbruffoni il giusto, che si guardavano l’ombelico più di quanto fosse ragionevole a farsi a quella età e in quel momento: “Cazzo, io sono giovane! Mi devo divertire!” Taciamo dei politici e degli esperti mediatici. Taciamo dei “ristoranti cinesi” di un razzismo che non c’era, almeno lì. Taciamo. Ne abbiamo da tacere… E ora? Ora non si capisce bene. Sembrava tutto sotto controllo, tutto più calmo… via con l’aperitivo e anche con i ristoranti cinesi……
Continua a leggere La prima rosa di primavera. In memoria di… (O del saluto del Dottore)Estate al mare. Il tempo, le conchiglie e i bambini
(Pubblicato su questo sito il 22 luglio 2020) – Il paese delle meraviglie ESTATE AL MARE. IL TEMPO, LE CONCHIGLIE E I BAMBINI Tutti al mare! Tutti al mare! Frugali e spendaccioni di tutta Europa unita, unitevi!. Sarà la politica del dopo lockdown, poi pagheremo all’Europa, all’UE con il recovery fund. Sereni… Tutti al mare! Beh tutti… non proprio tutti. Si fa per dire. C’è chi va in montagna e chi in campagna, chi a visitar città d’arte o storiche, o dove si mangia bene (perché non è che si mangi bene dappertutto, cari miei). Ma insomma, finalmente vacanza! Poi, però, ci sono anche quelli, che per una ragione o l’altra, in vacanza non ci vanno: né mare né montagna, né città d’arte né campagna. Stanno tra le pareti di casa. Ci sono, ci sono. E poi ci sono i bambini, che fanno storia a sé. I fanciulli, per meglio…
Continua a leggere Estate al mare. Il tempo, le conchiglie e i bambiniIl capitano, un uomo e il poeta. Per chi vuole, per gli altri il recovery fund
(Pubblicato su questo sito il 18 luglio 2020) – Il paese delle meraviglie IL CAPITANO, UN UOMO E IL POETA. PER CHI VUOLE, PER GLI ALTRI IL RECOVERY FUND Sono venuto a trovarti, capitano; voglio svegliarti, capitano. E mettiamo da parte il tuo valore, che se la veda con le onde del mare, che se la rida delle seppie e dei calamari, che forzi le correnti a fissare il naufragio a un’ora prima che la nave affondi, sempre a un’ora prima… mentre gli dèi si confondono, non si capisce se offesi o ammirati. Raccontami la tua canzone marina, quella che solca la tua testa e il tuo cuore, che sembra una ballerina che ti guarda, stella su di un cubo, muta, dai confini della terra, dalla pubblicità del mondo, mentre il mondo continua a giocare con le carte. E’ il capitano che si mostra ma che è ben nascosto nella…
Continua a leggere Il capitano, un uomo e il poeta. Per chi vuole, per gli altri il recovery fund“Chiamatemi Ismaele”. Intorno a Moby Dick
(Pubblicato su questo sito il 27 giugno 2020) – Il paese delle meraviglie «Chiamatemi Ismaele”, dice. E la testa a Moby Dick Dice: «Chiamatemi Ismaele». E chiamiamolo Ismaele, allora. È il nome che gli ha dato il padre? (e la madre non conta? Beh, questa è un’altra storia). O forse il nome se l’è dato lui? Può essere. Chiamiamolo comunque con il “suo” nome. Lo faccia anche chi dissente, o chi gli disconosce il nome e gliene dà un altro, un nome che vede in lui un eroe oppure che lo disprezzi come “mala erba”, che gli susciti infinito smarrimento, sentimenti di compassionevole o, perché no?, colpevole perdizione. Un disadattato? Un fallito? Il destino, più o meno “cinico e baro” ma tremendo quando ci si mette? Scegliamone pure noi il nome, se è ciò che vogliamo, ma questo sarà il “nostro” nome. Non il “suo”. Ma ascoltiamolo… Dice della terra,…
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