Regno del Covid, paradossi della paura

Viviamo sotto il regno del Covid. Un virus è diventato il sinistro fantasma che, leggero, volteggia nell’aria e, invisibile, accompagna la vita quotidiana. Ha sfigurato le nostre abitudini. Con le sue scorribande ha rimescolato i nostri interessi e le percezioni del mondo, il senso delle cose che facciamo noi e di quelle che fanno gli altri, le priorità e i valori un po’ di tutti. Ormai da oltre un anno. Il virus è il convitato di pietra del discorso pubblico, sui media vecchi e nuovi, e pure nelle piazze nonostante tutto. Sotto il suo regno scopriamo che chi fino a ieri era liberale, libertario e garantista ora abbraccia con disinvoltura securitarismo, autoritarismo, giustizialismo e “pieni poteri” al governo. E viceversa. Con le sue scorribande, il virus infetta corpi, semina morti, minaccia la salute. Lo spettro di un’estensione incontrollabile del contagio detta la sua legge in economia, nel lavoro e nella…

Continua a leggere Regno del Covid, paradossi della paura

Il “mio” Weber, e i nostri tempi

(Uscito, in versione e con titolo parzialmente diversi, su “l’Adige”, 23 giugno 2020; “Alto Adige”, 24 giugno 2020 – Pubblicato su questo sito il 24 giugno 2020) – Il 14 giugno del 1920 muore Max Weber, all’età di 56 anni. È una delle vittime della “spagnola”, la virulenta pandemia influenzale che colpì il mondo tra 1918 e 1920 e provocò milioni di morti (da 20 a 100, secondo le difficili stime che da allora sono state fatte). In questi giorni sono stati numerosi i profili che sono apparsi sui giornali per ricordarne la figura, profili ora più scolastici ora più riusciti. Qui vorrei ricordare il “mio” Weber, e perché aiuta a comprendere la modernità e il mondo contemporaneo. Weber lascia incompiuta parte cospicua della sua opera, e il suo pensiero ci è giunto più erratico di quanto riesca a restituirci ogni tentativo di sistematizzarlo e di congedarlo, sia quando lo…

Continua a leggere Il “mio” Weber, e i nostri tempi