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L’informazione è come il pane. Ultime notizie!

Il paese delle meraviglie L’informazione è come il pane. Ultime notizie   Ultime dal Tardis! L’informazione è come il pane…. Sì… Ah, lo sapete già! E allora… Sì bimbetta mia, sì gli ingredienti certo che contano… Perbacco, i tuoi zii seguono una dieta tutta-bio? Ma che bravi… Sì, l’impasto, sì, bel giovanotto, l’impasto! Eccome! Signora cara, no, non dimentico la cottura… sì, certo, sì… se mi lascia parlare, ma sì, stavo per dirlo. Santa pazienza… Questo mondo di umani non finisce mai di sorprendermi. Sono gli ingredienti, l’impasto e la cottura a farcelo piacere o no il pane. Sì, insomma, l’informazione. Ma dipende anche dalla fame, dalla sazietà e dalla delicatezza di stomaco di ciascuno. Come? Sapete anche questo? Oddio, ma del sapere non vi manca proprio niente… Sì, certo… No, volevo dire… Ironico? Ma no che non ero ironico… Sì, sono il Dottore, e allora? Mica sto sempre a…

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Prendere parola è libertà? Ma io dovevo fare del cinema…

Il paese delle meraviglie Prendere parola è libertà? Ma io dovevo fare del cinema…   L’industria culturale ha perfidamente realizzato l’uomo come essere generico. Ognuno è solo ciò per cui può sostituire ogni altro: fungibile… Egli stesso, come individuo, è l’assolutamente sostituibile, il puro nulla, ed è ciò che comincia a provare quando, col tempo, finisce per perdere la somiglianza (Max Horkheimer e Theodor Adorno, Dialettica dell’illuminismo, 1944). Vale anche per l’intellettuale? Lettore, non farmi questa domanda… Che poi, io dovevo fare del cinema… Massì, dovevo fare proprio del cinema… Per favore, signori, un po’ di attenzione… Il Signor Silenzio, nostro ospite d’onore, chiede ascolto… Dopotutto è quel che si fa quando si è al cinema… – VIDEO Dovevo fare del cinema (Gian Piero Alloisio)     (Pubblicato su questo sito il 24 maggio 2023)

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Immagina… una caverna e catene (1)

Il paese delle meraviglie Immagina… una caverna e catene (1)   Immagina una dimora sotterranea, insomma una caverna. L’entrata, ampia quanto tutta la larghezza della caverna, è aperta alla luce. Immagina degli uomini che vi stanno dentro da quando sono nati: sono incatenati gambe e collo, non possono muoversi, non possono girare la testa, possono vedere solo davanti a loro. Immagina che alle spalle di questi uomini brilli, alta e lontana, la luce di un fuoco, che essi non possono vedere. E immagina che tra il fuoco e i prigionieri corra una strada rialzata. Immagina un muretto costruito su quella strada, simile a quegli schermi dietro i quali si nascondono i burattinai per mostrare agli spettatori dei burattini. Proiettate dal fuoco, i prigionieri vedono solo ombre. Hanno solo e sempre visto solo ombre. Tali ombre sono la realtà. La sola, per loro, e unica realtà esistente. Essi vivono profondamente immersi…

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Immagina… una caverna e catene

Il paese delle meraviglie Immagina… una caverna e catene   Immagina una dimora sotterranea, insomma una caverna. L’entrata, ampia quanto tutta la larghezza della caverna, è aperta alla luce. Immagina degli uomini che vi stanno dentro da quando sono nati: sono incatenati gambe e collo, non possono muoversi, non possono girare la testa, possono vedere solo davanti a loro. Immagina che alle spalle di questi uomini brilli, alta e lontana, la luce di un fuoco, che essi non possono vedere. E immagina che tra il fuoco e i prigionieri corra una strada rialzata. Immagina un muretto costruito su quella strada, simile a quegli schermi dietro i quali si nascondono i burattinai per mostrare agli spettatori dei burattini. Proiettate dal fuoco, i prigionieri vedono solo ombre. Hanno solo e sempre visto solo ombre. Tali ombre sono la realtà. La sola, per loro, e unica realtà esistente. Essi vivono profondamente immersi in…

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Imparerai a volare

Il paese delle meraviglie   Imparerai a volare La stanza degli esami Interdetta: “Senza pass!” Cv decapitato, vita-chiusa-sul-muso… Ma era stanza tua. Occhi strabuzzanti Spaghetti-politics? Ma oui, bien sur “Sì, lei… alla lavagna…” – e ti vien da ridere. Immagine di vecchio specchio Come non sorridere e non abbracciare il sole? Ancora dopo un secolo ci son le stelle fuori e tutto un mare di colori E se non saprai correre e nemmeno camminare imparerai a volare imparerai a volare Se partirai per Itaca ti aspetta un lungo viaggio un mare che ti spazza via i remi del coraggio, la vela che si strappa e il cielo tutto un fragore ma per navigare può bastare il cuore: qui si tratta di vivere non di arrivare dove e al diavolo se piove E se non potrai correre e nemmeno camminare ti insegnerò a volare ti insegnerò a volare Mica si dice inferno se ghiaccio carezza…

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El silencio de Beethoven

Il paese delle meraviglie   El silencio de Beethoven (Ernesto Cortazar, pianoforte) – (Pubblicato su questo sito il 9 marzo 2023)

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Astolfo sulla luna

Il paese delle meraviglie Astolfo sulla luna    (Atto unico. Scena unica – Anonimo XXI secolo)   CARLO MAGNO: E Astolfo…? ARIOSTO: È rimasto sulla luna! CARLO MAGNO: Ma guarda un po’… Però… già che è lì potrebbe cercare Europa, cosa ne dici? ARIOSTO: Certo, Maestà… Sempre che ne abbia voglia… Sai come sono fatti i cavalieri… CARLO MAGNO: Lo farà. Il mio è un ordine, gentile, ma sempre un ordine. E tu, o mio poeta, ben sai che sotto il mio Impero, pontificato in San Pietro, agli Dei è riservato un occhio di riguardo… e, non dimentichiamolo, Europa è cara assai agli Dei… (Una voce da lontano) ASTOLFO:  Sì… potrei anche cercarla, visto che gironzolo senza missione… Ma qui ci sono tante altre cose grandi e piccole, e meritevoli… Maestà, non mi chiedi cosa facile… Ma poi, Maestà, in tutta confidenza… cercare Europa sarebbe davvero un’impresa degna delle mie…

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Abigail e la bolla. Ma prima fiato alle trombe

Il paese delle meraviglie Abigail e la bolla. Ma prima fiato alle trombe Questa è una storia di uomini e di donne, e di bambini. Di comunità e di singoli. Di dignità e di orgoglio. Di menti ristrette e nasi larghi. Di presenti amari e di domani dorati. Storia di vita e di morte. E allora si prende carta e penna, e si va all’inseguimento… Di cosa? Questo spetta a ciascuno stabilirlo, miei cari. Ciascuno affronti la sua bolla. La storia che fa da sfondo è storia di ingratitudine, di mancata reciprocità, e di preparativi di vendetta, di spargimento di sangue e di sofferenze a causa di un governante potente, stolto e piccolo-piccolo. E di una donna. Apparentemente umile e succube, che assurge a “eroina” di saggezza, accolta in un sogno. Un sogno infantile di struggente felicità perduta-e-ripescata? Forse. Un sogno che è solo camiciola di rimpianti? Forse. Sia come…

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Tergicristalli e libertà

Il paese delle meraviglie Tergicristalli e libertà      “I tergicristalli del parabrezza schiaffeggiano il tempo… La libertà è solo una parola come le altre, se non è gratis…”. Così la canzone di Kris Kristefferson, così la cantava Janis Joplin. Forse non avevano torto… Erano altri tempi, e io ero troppo piccolo e giocavo agli indiani e cowboys… Ma poi, negli anni, qualcosa forse ho capito persino io… Ho capito che non si trattava (e non si tratta) solo di canzoni e fumetti, o, meglio, che di politica si tratta anche quando un ragazzino si perde nelle canzoni e nei fumetti, e semplicemente gioca con la “realtà” che lo circonda senza accorgersi che è pervasa da quella cosa che chiamiamo politica, che è poi è quella strambissima arte delle persone che con-vivono insieme tra diversi, ai piani alti, in quelli bassi o in quelli di mezzo, quelli dei tavoli con…

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Ai principianti assoluti, esclusivamente

Il paese delle meraviglie   Ai principianti assoluti, esclusivamente  E una mattina d’estate, ecco che un bimbo sotto il sole, tra le ondine del bagnasciuga, fisso, guarda una conchiglia verdastro striata, rilucente di mare, che gli sta innanzi. Dolce. “Ma quanto poteva essere dolce dopo… dopo cent’anni di cammino vai e vieni dal porto, quel bimbo immobile incantato e culetto a terra?” – fu il pensiero di un uomo finito lì per caso, sotto le larghe tese di un cappello che lo faceva stanco cowboy senza prateria. “Ma diavolo d’un bambino, che ci fai con sto sguardo smarrito e tentacolare su queste conchigliette perdute dal tempo?”. Il bambino con capiva, o forse le parole non gli arrivavano sommerse com’erano dai risciacqui di un mare che andava agitandosi. Ma lo smarrimento era del cowboy. Ad esempio quando gli occhi del pensiero gli cadevano su una chitarra intrespolata in un angolo, scordata…

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