Luci e ombre di una democrazia antifascista: di questo qui trattiamo. Tra le contorsioni della gestione della crisi pandemica e quelle odierne delle reazioni al conflitto russo-ukraino che ormai hanno cancellato dall’attenzione pubblica la vita sotto il Regno del Covid e ogni faticoso tentativo di riflettere seriamente e con senso critico sui danni che il “governo pandemico” ha recato alla qualità del vivere sociale, alla cultura politica, al senso e alle procedure liberaldemocratiche, al diritto e alla stessa Costituzione… si avvicina la ricorrenza del 25 aprile. La Festa della Liberazione: quella che per eccellenza è la celebrazione dell’antifascismo e dei valori fondativi della Repubblica democratica italiana. Vale quindi la pena riflettere sulla nostra democrazia antifascista e sull’eredità politica, culturale e sociale dell’antifascismo. A ragionarci sopra con sobrietà, si possono cogliere elementi di fondo della nostra cultura politica e del suo deficit democratico, che i nostri tempi hanno solo reso più…
Continua a leggere Luci e ombre di una democrazia antifascistaTag: riforma costituzionale
Le ferite del referendum
(Pubblicato su questo sito il 26 settembre 2020; Uscito su “Alto Adige” del 26.9.2020, su “L’Adige” del 27.9.2020) – In questi giorni post-elettorali il Presidente Mattarella dovrà tenere le fila di un broglio politico fitto di nodi, visibili e non. I risvolti della vittoria del Sì al referendum e dei risultati del voto amministrativo hanno innescato dinamiche inter e intra partitiche poco rassicuranti per il Colle, specie nelle forze di maggioranza, per la tenuta e per la capacità di azione del governo Conte 2, mentre si avvicinano scadenze importanti (invio all’Ue del piano per avere per avere i fondi anti-crisi, legge di bilancio). È improbabile una crisi di governo traumatica e non “vigilata”, tanto più uno scioglimento anticipato delle Camere. Ma il clima politico è più teso di quanto sembri. E paralizzante, dati i timori e le debolezze dei partiti. Eppure, la “spallata” non c’è stata, a sentire le dichiarazioni…
Continua a leggere Le ferite del referendumReferendum, democrazia e numero di parlamentari. I partiti fanno il loro lavoro?
(Pubblicato su questo sito il 19 settembre 2020) – Sì o no? Alla riforma costituzionale varata dal parlamento, che riduce il numero di deputati e di senatori da 945 a 600. Questo si chiede ai cittadini con il referendum del 20-21 settembre. Varie sono le ragioni per cui questa riforma e questo referendum non mi appassionano e anzi mi preoccupano. Sono ragioni che non riguardano tanto il numero in sé di coloro che dovrebbero rappresentare i cittadini a Montecitorio e a Palazzo Madama. Sono piuttosto ragioni inerenti: 1) il contenuto specifico della riforma (“taglio lineare”, forfettario direi, dei parlamentari); 2) le motivazioni che l’hanno ispirata (di netto, ma fortemente fuorviante, sapore “anti-politico”, anti-casta, tutte concentrate sui “costi e l’efficienza della politica, con colpevole disinteresse verso la qualità e la razionalità delle rappresentanza democratica, verso le effettive strutture e dinamiche di potere che corrodono principi e regole del potere democratico e…
Continua a leggere Referendum, democrazia e numero di parlamentari. I partiti fanno il loro lavoro?Taglio dei parlamentari. Il referendum che imbarazza e la democrazia “oltre i partiti”
(Pubblicato su questo sito il 15 settembre 2020 – Uscito su “Alto Adige” del 14.9.2020, su “L’Adige” del 19.9.2020) – Tra molti tentennamenti e tensioni interne, i partiti hanno via via indicato le loro posizioni ufficiali sul referendum del 20-21 settembre, dove si chiede al cittadino di approvare o no la riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari da 945 a 600. Qualcuno, il Pd, lo ha fatto solo a due settimane dal voto, di un voto che Zingaretti, il segretario dem, pur considera un momento cruciale per «la tenuta della Nazione nei prossimi anni», benché escluda ripercussioni sulla sopravvivenza del governo M5s-Pd. Il modo in cui i partiti hanno affrontato il referendum che modifica la Costituzione è però molto reprensibile quanto al lavoro che ci si aspetterebbe da loro di fronte a un cambiamento costituzionale: divisioni interne, scarso interesse a orientare l’opinione del cittadino comune, argomentazioni incerte o…
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