La nostra ricca e civile società, gli inclusi e gli esclusi. Dove chi non serve o perde è da scartare I Personaggi che si addensano nella modernità della società del progresso, opulenta e civile. In una società liberale che ha messo al centro l’individuo e il suo legittimo utilitarismo degli interessi, affidandoli alla magica “mano invisibile” del mercato (che se poi tanto invisibile non è, pazienza). Una società globalizzata eppure frammentata. Ma non vivono lo scintillio dei rotocalchi, degli spot pubblicitari o della tv, l’iper-attivismo patinato e climbing delle professioni post-industriali, le colline splendidamente fotografate per i turisti fichi, le grazie dei cibi biologi, i salotti che paiono disegnati per essere immortalati in un museo. Sono l’ombra di un fantasma che s’aggira nei quartieri o nelle teste, o che vi si intrufola. Ma sono anche persone in carne, ossa e sentimenti, che vagano o “freneticano” quasi invisibili in molti paesaggi…
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Io accuso… sì, j’accuse!
Io accuso… Esercizio civile e spirituale, fuori dal tempo. Ma non dalla storia Con la debita deferenza che devo alle istituzioni. Ma anche con il rispetto che devo a tutti coloro che non trovano ascolto e a me stesso… Io accuso… sì, j’accuse! Accuso le classi dirigenti nazionali, ma anche quelle europee ed internazionali. Accuso governo e parlamento, corte costituzionale, corti giudiziarie e magistratura. Accuso le istituzioni sanitarie e quelle della scienza. Accuso mezzi di comunicazione di massa e intellettuali. E accuso anche i cittadini, tanti e troppi, sostenitori o facilitatori, più o meno fervidi miopi o passivi, del corso delle cose. E seminatori di odio sociale. Si poteva evitare. Già si aveva molto da fare e da pensare con un malefico virus che tutt’ora non è dato sapere come e da dove ci sia precipitato addosso. Già si aveva molto da fare e da pensare con…
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