Il paese delle meraviglie Lacrime in paradiso. Orme su spiagge dimenticate Gelava il cuore la foto del bimbo siriano sulla spiaggia, lambito dalle onde… Pareva essersi addormentato sul bagnasciuga, calzoncini blu e maglietta rossa, scarpette senza calzini – come conviene d’estate… Un bimbo che abbiamo perso per sempre. Come altri con lui. Come altre persone che, un giorno, zainetto o no sulle spalle e passi sulle gambe, sono andate per un altro viaggio. Dalle foto, le linee di un viso che sfuma nelle ombre dei ricordi, che possiamo scuotere ma che non si ridesta, fisso nel sonno di sogni non più raccontati al mattino… Foto che forse turbano per un momento, ma la nostra coscienza ha bisogno di dormire pur essa, e resta paralizzata, stordita da pensiero di voler fare qualcosa: un gesto, una parola che riacciuffi il senso di una vita. Non a marzo o a novembre, come suggerirebbe…
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Dalle spiagge di Bodrum, lacrime in paradiso
(Uscito in versione leggermente diversa sul “Trentino”, 8 settembre 2015 – Pubblicato su questo sito il 27 giugno 2019) – Gela il cuore la foto del bimbo siriano sulla spiaggia, lambito dalle onde… pare essersi addormentato sul bagnasciuga, calzoncini blu e maglietta rossa, scarpette senza calzini – come conviene d’estate… ma è un bimbo che abbiamo perso per sempre. Tutti noi. Come altri con lui, a dormire per sempre… Ma forse dorme anche la nostra coscienza, o è paralizzata, come l’impulso che vorrebbe che facessimo qualcosa. Subito. Non a fine settembre, come dice l’ONU che per quel tempo ha annunciato, a fine agosto, un incontro, “data l’emergenza”. Non saranno i mercati o lo spread o il pil a dirci cosa e come fare, anche se i mercati, lo spread e il pil fanno parte di questa storia: sono una delle tante facce nascoste della foto scattata sulla sabbia di Bodrum,…
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