Fondi Ue, ma quale Europa? Ossigeno, condizioni e tossine per la “ricostruzione”

(Pubblicato su questo sito il 26 agosto 2020 – Uscito, con altro titolo, su “Alto Adige” e “L’Adige”, il 24 agosto 2020) – Immagino l’agosto di Conte e del suo governo. Impegnato a definire i programmi di spesa dei fondi europei stanziati al vertice di luglio, la loro tempistica e una cabina di regia che se ne occupi: in ottobre dovranno essere inviati alla Commissione Ue, e magari già prima in bozza, per l’approvazione o per discuterne eventuali problemi. Immagino il governo al lavoro, lontano dai riflettori mediatici: un lavoro delicato, poiché l’erogazione dei fondi è sottoposta a condizioni complesse e stringenti. I piani di spesa rafforzerebbero l’Italia nei negoziati europei se fossero condivisi tra governo e opposizione, se esprimessero progetti e volontà convergenti tra le forze politiche e un Paese unito: è così che funziona nei rapporti internazionali e pure in ambito europeo; così dovrebbe accadere nei “tempi di…

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