(Uscito, con altro titolo, su “l’Adige”, 28 giugno 2019; “Alto Adige”, 29 giugno 2019 – Pubblicato su questo sito il 30 giugno 2019) – La cultura politica dei ceti dirigenti si concentra sulle sfide delle forze dette populiste, nazionaliste o sovraniste: le considera minacce per la democrazia (liberale), che viene a coincidere con l’Unione Europea e la politica che essa definisce e difende. Questa cultura alligna anche in ambienti meno elitari, nel “ceto medio riflessivo”, dotato di credenziali educative (laureati) e socializzato attraverso i circuiti comunicativi più accreditati (come la grande stampa). Il suo linguaggio per qualificare gli opposti schieramenti non convince: è troppo di parte e interessato, offre spiegazioni distorsive che aiutano poco a comprendere l’odierno rifacimento della democrazia. Penso si debba cambiare paradigma interpretativo e lessico. Perciò preferisco definire gli schieramenti in campo nel modo più neutro possibile: forze politiche a difesa del sistema costituito o di sue…
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