C’è vita oltre la legalità? Senso civico, senso critico, disobbedienza nella “democrazia rigida” Introduzione Secondo la teoria della scelta pubblica[1] gli uomini politici tendono a usare strategie manipolatorie nei confronti dei cittadini-elettori: li corrompono durante le campagne elettorali facendo le promesse più seducenti[2]; è prassi consueta che nel loro lavoro i politici siano generosi nell’appoggiare gli uni gli intrighi degli altri, con la conseguenza di favorire interessi particolari a danno dei cittadini che non giocano a questo tavolo. Un messaggio importante della teoria della scelta pubblica dice, sostanzialmente, che politici, burocrati e lobbisti vari si comportano in maniere opportunistica e/o particolaristico-utilitaristica, perseguendo i propri interessi e quelli dei gruppi di coloro con cui fanno “i loro affari”. Si tratta di un’immagine talmente cinica della politica, che invero non caratterizza nemmeno il pensiero del realista Machiavelli, bensì quello del machiavellismo dominante, di maniera e spicciolo a cui si rifanno coloro…
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