Alla salute! Di chi? Il sorriso della dignità

Il paese delle meraviglie

ALLA SALUTE! DI CHI? IL SORRISO DELLA DIGNITA’

A grande richiesta, riecco il Tardis! Dove basta anche solo una canzone per viaggiare nello spazio e nel tempo. Nello spazio-tempo, ovvio. Non conoscevo questo brano e tanto meno il video. E ora invece sì, grazie a una persona che mi è cara (in uno dei modi che una persona può essere cara). E così, viste le molte richieste (una, ma convincente) di rimettere il moto il Tardis, dopo averci brevemente pensato, lo faccio. E lo faccio per brindare alla salute di coloro a cui non è dato brindare e alzare il calice “Alla salute!”. Ma perché a costoro? E chi mai sono? Chi non ha motivo di brindare? Gli sfigati (quale che sia la loro sagomatura)? Coloro che non possono festeggiare la salute perché… Perché sono stupidi e non capiscono l’importanza della salute? Cioè quelli ai quali allora si è ben pensato di fare in modo di rovinargliela, e di proteggere tutti gli altri con un fantasmagorico e coercitivo elogio del Sommo Bene contro l’Invisibile (e a chi non conosce dati e situazione, basta un sentito dire proveniente dagli Altri e dalla loro Altezza Nobile e Solidale). Dopotutto, in democrazia è così che si fa, costituzioni alla mano. Quelli che dubitano della Verità così stabilita dalla Scienza-che-non-ha-dubbi-e-che-rassicura-seminando-paura… “e a culo tutto il resto” (virgoletto perché non è mia ma di un poeta canzonettaro – io sono refrattario al linguaggio volgare). Ho perso il filo del discorso, maledizione… Ah, dicevo, ma chi mai sono costoro… (vedi poche righe sopra, caro lettore, non ti spazientire). Sono anche coloro che lavorano dietro le quinte pure quando si destreggiano davanti alle quinte, che se sorridono, sorridono tristezza, fatica o frustrazione, perché sono dove non vorrebbero essere, che fanno cose per il nostro lieto, divertito o climbing vivere, in cambio di qualche euro… per un pugno di dollari che li sfigura nel viso e nell’anima. Grosso modo, sono queste le persone al centro della scena di Santé, di Stromae a cui si deve anche un altro brano-video che, se e quando mi gira, lo imbarcherò a viaggiare sul Tardis. Tutti novelli paria della società aperta, che brilla nelle vetrine colorate di sviluppo (economico e non), di istruzione, di progresso e benessere, tristi figure che non capiscono che viviamo nella società del progresso, e che se questo non è il panglossiano “migliore de’ mondi possibili”, poco ci manca e ci sta attrezzando. Tristi figure che attendono di poter ballare, cantare e sorridere di gusto…

Grazie al lettore che apprezzerà; pazienza per chi sarà infastidito o deluso di trovare cose simili in un sito solitamente sobriamente serio e composto. Ma, diomio, anche adesso sono serio, sobrio e composto… E in sintonia con lo spirito del Tardis. Per il resto, i gusti sono gusti e, sia come sia, me ne faccio una ragione. A breve un articolo, pesantissimo e noiosissimo. Di quelli che, accidenti!, stroncano sul nascere la voglia di leggerli. E cosa ci vogliamo fare? Basta.

VIDEO

Santé (Stromae)

À ceux qui n’en ont pasÀ ceux qui n’en ont pas
Rosa, rosaQuand on fout le bordel, tu nettoiesEt toi, AlbertQuand on trinque, tu ramasses les verresCéline, bataireToi, tu t’prends des vestes au vestiaireArlette, arrêteToi la fête tu la passes aux toilettes
Et si on célébrait ceux qui ne célèbrent pasPour une fois, j’aimerais lever mon verre à ceux qui n’en ont pasÀ ceux qui n’en ont pas
Quoi les bonnes manières?Pourquoi j’f’rais semblant?Toute façon elle est payée pour le faireTu t’prends pour ma mère?Dans une heure j’reviens, qu’ce soit propreQu’on puisse y manger par terreTrois heures que j’attends, franchementIl les fabrique ou quoi?Heureusement qu’c’est que deux verresAppelle-moi ton responsableEt fais vite, elle pourrait se finir comme ça ta carrière
Oui, célébrons ceux qui ne célèbrent pasEncore une fois, j’aimerais lever mon verre à ceux qui n’en ont pasÀ ceux qui n’en ont pas
À ceux qui n’en ont pas
Frotter, frotterMieux vaut ne pas s’yFrotter, frotterSi tu n’me connais pasBrosser, brosserTu pourras toujours teBrosser, brosserSi tu ne me respectes pas
Oui, célébrons ceux qui ne célèbrent pasEncore une fois, j’aimerais lever mon verre à ceux qui n’en ont pasÀ ceux qui n’en ont pas
Pilotes d’avion ou infirmièresChauffeurs de camion, hôtesses de l’airBoulangers ou marins-pêcheursUn verre aux champions des pires horairesAux jeunes parents bercés par les pleursAux insomniaques de professionEt tous ceux qui souffrent de peines de cœurQui n’ont pas le cœur aux célébrations
Qui n’ont pas le cœur aux célébrations

(Pubblicato su questo sito il 20 gennaio 2023)

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