Il paese delle meraviglie
Per ogni cosa c’è il suo tempo, anche per il silenzio
Sotto il cielo c’è un tempo per ogni cosa.
C’è una stagione per seminare e una per raccogliere.
E c’è anche un tempo per restare in silenzio, a scrutare l’orizzonte.
Mentre tempeste di parole rabbuiano l’orizzonte e agitano il mare…
Viene in mente il “vuoto chiacchericcio” del filosofo di Francoforte.
Un chiacchericcio però gravido di conseguenze non edificanti.
Il silenzio in certi casi è una forma di igiene mentale che di tanto in tanto sarebbe da praticare.
Per dare senso al valore del parlare.
Le parole sono armi, scriveva un altro tedesco con folta barba bianca.
Ma anche gomme da masticare…
“Ai miei tre miliardi di lettori”*
(Messaggio ricevuto dal Doctor Who, appartato nel suo Tardis in viaggio e ad osservare da lontano)
* Miliardi?! Sì, è vero, tre sono meno della metà degli abitanti del pianeta. E il Dottore lo sa, ma dice che è non è un numero da sottovalutare… il 3.
Turn! Turn! Turn! (The Byrds)
Uno scrittore andino, Hernàn Huarache Mamami, diceva che bisogna dire qualcosa solo se quel qualcosa valga veramente la pena o almeno valga più del silenzio.
Bene, il dottor Who, che dall’alto vede ciò che noi non vediamo, si è fatto sentire. Quanto è saggio osservare e dire tacendo ! A presto, dottore e ogni tanto ci ricordi che giorno è.