Green pass: Lettera aperta degli studenti dell’Università di Bergamo

Vaccino, “green pass” e università. E democrazia Come contributo all’informazione e al confronto pubblico in merito a quanto accade sotto il nostro cielo, riporto di seguito la “Lettera degli studenti dell’Università di Bergamo al rettore, ai professori e alla comunità universitaria”, resa nota il 1° settembre 2021. Assumo che la lettera sia autentica, che la mano e la testa siano quelle degli studenti dell’Università di Bergamo (che dopotutto esistono). Ma qualora le cose non dovessero rispondere a quanto assumo, poco o punto cambia: tutto è verosimile, quindi degno di nota, per quanto mi interessa (Manzoni docet). Credo che l’iniziativa, il suo metodo e il suo merito, possano contribuire ad un discorso pubblico più aperto, senza streghe, eretici e crociati, senza caccia e cacciatori di streghe, senza roghi, che anche se virtuali, reali sono nelle loro conseguenze per la vita civile; un discorso pubblico dove possano e debbano trovare ascolto e…

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Pomponio, scolaro di Aberlardo. A proposito di coprifuoco, virus e dissenso

A proposito di virus, coprifuoco e dissenso. Si può dissentire contro l’utilità e il diritto del coprifuoco anti-virus? È legittimo aspettarsi che tale dissenso si manifesti e sia affrontato in una pubblica discussione “ragionevole” e “critica” anziché essere tacciato di negazionismo, ignoranza o di attentato al bene comune della salute? Libertà di pensiero: cosa può dirci uno studente di 4 secoli fa, che si era laureato a Padova il 24 ottobre del 1552, sulla nostra cultura politica, sulla paura di dire come la si pensa e sul conformismo che ne discende? Roma, 19 agosto 1556. A piazza Navona fa molto caldo, ma è accesa una catasta: sopra, un calderone di olio, pece e trementina bollenti, vi si immerge un condannato che muore invocando Dio, senza lamenti, dopo indicibili sofferenze. I romani assistono commossi, la piazza è stupita, meravigliata dal fiero e sereno coraggio del condannato; molti ne conoscono la vicenda,…

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Oxfam, Davos e i don Chisciotte

(Uscito, in versioni leggermente diverse, su “Alto Adige” del 24 gennaio 2020 e “l’Adige” del 25.gennaio 2020 – Pubblicato su questo sito il 25 gennaio 2020) – Scena 1. Il nuovo Rapporto Oxfam, appena uscito, dice che le diseguaglianze galoppano. Nel 2019, poco più di 2000 “Paperoni” possiedono un patrimonio che supera quello di 4 mld e mezzo di persone: la concentrazione della ricchezza acuisce il divario tra ricchi e poveri a livello mondiale, che è aumentato rispetto al 2018. La situazione non è diversa in Italia, dove nell’ultimo ventennio la ricchezza dei più ricchi (1% della popolazione) è cresciuta di quasi 8 punti percentuali, mentre quella del 50% dei più poveri è diminuita di oltre 35 punti. Scena 2. Dal 21 al 24 gennaio a Davos (Svizzera) si terrà la 50° edizione del World Economic Forum (WEF). I grandi della terra, della finanza e dell’economia, della politica e della…

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Frammenti di un discorso politico-culturale. Il 68 nel 2018, tra democrazia di qualità e politica anti-sistema

(Uscito su “Società Mutamento Politica. Rivista Italiana di Sociologia”, vol. 9, n. 18, 2018 – Pubblicato su questo sito il 25 agosto 2019) – Il 1968 è una data simbolica che si riferisce a uno specifico anno ma anche, e soprattutto, ad un intero periodo storico. I caratteri identitari di questa stagione storica cambiano a seconda degli aspetti o dei contesti nazionali, politici e culturali che decidiamo di ricostruire o di ricordare. La fenomenologia del “lungo 68” si disloca su una sorprendente molteplicità di livelli: generazionale e valoriale, della mentalità e dei costumi, dell’economia, della politica e dell’ideologia. Ma dell’ultimo mezzo secolo osserviamo anche cambiamenti nella cultura politica che ha “processato” la «memoria pubblica del 68». La storiografia, la scienza politica e la sociologia non sono riuscite ad offrire letture stabili del 68. Perché? Per cercare di rispondere, in questo saggio riteniamo necessario storicizzare e periodizzare, occupandoci in particolare del…

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Pluriverso 68. Un cambiamento d’epoca che ci interroga ancora

(Uscito su “UniTrentoMag”, 12 novembre 2018 – Pubblicato su questo sito il 10 giugno 2019) – Il movimento del 68 ha segnato per tutto il mondo una fase di profondo mutamento: un rivolgimento di equilibri stabilizzatisi progressivamente a partire dal secondo dopoguerra, l’espressione di una crisi di identità epocale. Una stagione di crisi che, ad esempio in Italia, vede combinarsi fine del boom economico e lotte politiche e sindacali, tensioni internazionali e guerre (fredde e calde), battaglie culturali e per i diritti civili, attori collettivi organizzati gerarchicamente o più “fluidi” e a “legame debole”, studenti di scuola e di università, cittadini in piazza. Comunque la si pensi, è anche da questa camaleontica stagione, da questo coacervo di soggetti individuali e collettivi, dalle loro imprese riuscite o fallite, che ha preso forma un mondo nuovo. Un mondo diverso da quello di oggi, che pure a suo modo lo ha incorporato.      A…

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