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Re-inquadrare. Funzione intellettuale, cornice e istigazione (in una società di like e influencer) (Prima parte)

Re-inquadrare. Funzione intellettuale, cornice e istigazione (in una società di like e influencer) (Prima parte)   (IN SALA IL BRUSIO E’ ANDATO CRESCENDO…) Mmm… Siate comprensivi, per favore, un po’ di silenzio. Diamo subito la parola a George Orwell. Grazie. GEORGE ORWELL PRENDE LA PAROLA…  (SIAMO NEL 1948  – No, ma se volete divertitevi pure a invertire gli ultimi due numeri o a immaginare di essere nel 2023).   Gentili signore e gentili signori… Voglio solo sottolineare che il tipo di Stato che ci governa dipende necessariamente, almeno in parte, dall’atmosfera intellettuale dominante… Sono interessato all’effetto che le idee politiche e la necessità di schierarsi politicamente producono sulle persone di buona volontà. Questa è un’età politica… L’autentica reazione a un libro, ammesso che ci sia una reazione, di solito è “questo libro mi piace” oppure “non mi piace”… “questo libro sta dalla mia parte, quindi devo trovarci dei pregi”. Naturalmente,…

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Democrazia oggi? Riprendere il discorso sui mezzi e sui fini

Democrazia oggi? Riprendere il discorso sui mezzi e sui fini  I. Mezzi e fini L’Unione Europea è un mezzo, non un fine. Così come sono mezzi il mercato o le istituzioni della democrazia. E poi ci sono i fini: le mete per cercare di raggiungere le quali una comunità politica predispone e maneggia i mezzi “del caso”: “del caso” nel senso che ritiene adatti e coerenti per muoversi verso i fini; “del caso” nel senso che talora l’individuazione e l’approntamento di tali mezzi procedono un po’ a tentoni, non guidati da una ferrea e univoca legge della storia, da leggi della meccanica umana e sociale, da alcuna provvidenza o “spirito assoluto”, da alcuna legge del progresso o della politica, bensì emergono dal “caos” degli eventi, dalla serendipity del cerca-trova-scopri-inventa, attraverso il mescolarsi di spinte e contro-spinte in una direzione o l’altra, in discesa o in salita, dove per alcuni il…

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Cosa significa la competenza in politica. Democrazia, governo misto e il partito di Draghi

(Pubblicato su questo sito il 4 marzo 2021 – Uscito, con altro titolo, su “Alto Adige”, 8 marzo 2021; “l’Adige”, 12 marzo 2021 ) – Molti han tirato sospiri di sollievo con l’arrivo di Draghi al governo. Draghi e i suoi uomini rappresentano, finalmente, l’ingresso della razionalità e della competenza alla guida del Paese, l’avvio di un approccio scientifico ai problemi, una politica affidata all’analisi dei dati e agli esperti. Forte e trasversale è il plauso con cui l’opinione pubblica ha accolto il “terremoto Draghi”, il “Draghi taumaturgo”, il “governo dei migliori”, il “partito di Draghi”, almeno nella parte più vocale della società, che nell’ascesa di Draghi e dei Draghi boys vede “una rivoluzione contro la dittatura dell’ignoranza”. I partiti, più e meno confusi o irritati, fan buon viso a cattivo gioco, ma, variamente deboli, giocano la loro piccola partita sul campo, in ossequio a una logica di sistema fatta…

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La crisi, il governo Conte e due passi con Aristotele

(Uscito, in versioni leggermente diverse e con altri titoli,  su “Alto Adige”, 30 maggio 2020; “L’Adige”, 4 giugno 2020 – Pubblicato su questo sito il 30 maggio 2020) – In un’ampia intervista apparsa qualche giorno fa su un quotidiano nazionale, il premier Conte ha affrontato i temi dell’Italia del dopo lock-down. Con orgoglio, ribadisce che la salute pubblica è «valore supremo» della nostra società. Ma si sofferma soprattutto sulla necessità di fare «whatever it takes» per evitare che il Paese collassi nella crisi economica annunciata da numeri e previsioni preoccupanti. Si tratta di numeri e stime discutibili per molte buone ragioni, ma che comunque allarmano. Riguardano Pil, debito pubblico, disoccupazione, condizioni per i finanziamenti europei. Il premier rilancia misure per l’economia già annunciate e più volte ripetute ai tempi del Conte 1, quello del “contratto” politico tra M5S guidato da Di Maio e Lega di Salvini, nato all’indomani del voto…

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L’Europa della paura e l’Europa della sussidiarietà

(Uscito, in versione leggermente diversa e con altro titolo, su “Alto Adige” e “Trentino” del 27 luglio 2015 – Pubblicato su questo sito il 9 ottobre 2019) – E’ la paura che ha portato all’accordo tra UE e Grecia, la paura del peggio dietro l’angolo. Così dichiarò Juncker, l’allora presidente della Commissione Europea, in un’intervista, quattro anni fa, ai tempi della “crisi greca”. Juncker ammetteva che in Europa si era arrivati ad una “rottura di fatto dei legami di solidarietà”. Sulla Grecia, con una disinvoltura che pare disarmante candore, il navigato politico notava: “ho sempre parlato della Grecia con tenerezza”, “bisogna lasciare a questa nazione uno spazio di autodeterminazione”. Parole sintomatiche: ritraggono i rapporti politici come questioni di “tenerezza” o meno, mentre l’autodeterminazione democratica viene ridotta a qualcosa a cui si può eventualmente “lasciare” qualche spazio. Un singolare linguaggio politico: difficile da immaginare che a un presidente della Commissione Ue…

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Venti di guerra culturale, guerra civile strisciante. Abbassare il tono delle “verità”

(Uscito in versione leggermente diversa e con altro titolo su “l’Adige”, 4 aprile 2019; – Pubblicato su questo sito il 14 luglio 2019) – Il dibattito politico-culturale è desolante. La serenità del confronto laico è alle corde. Estremizzazioni e fanatismi impediscono il “dialogo tra diversi”. Ovunque. Specie su questioni da prendere con le molle poiché toccano l’identità di ciascuno, riguardano come vediamo e giudichiamo noi stessi e gli altri, la società cui vogliamo vivere, sensibilità personali e tabù collettivi. Come fare di fronte all’immigrazione?  Cosa comporta avere fedi religiose o credo ideologici? Cosa è “famiglia” o coppia? Maschi e femmina sono identità definite o “fluide”? Eguaglianza tra donna e uomo significa essere uguali o no, e perché? Temi difficili, controversi. Le idee sono in contrasto, ma ciò di per sé non disturba. A preoccuparmi è il modo in cui i loro sostenitori si pongono l’un l’altro. Nel discorso pubblico, e…

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Un voto per l’Europa

(Uscito su “l’Adige”, 23 marzo 2019 – Pubblicato su questo sito il 24 maggio 2019) I Capi di Stato di 21 Paesi membri dell’Ue, compreso Mattarella, han lanciato un appello in vista del voto europeo. La politica è da tempo in movimento, e uno dei temi che la scalda è l’Europa. Per quale Europa vale la pena impegnarsi e battersi? La contrapposizione tra europeisti e populisti o sovranisti, che tanta eco trova, può essere retoricamente efficace, ma è fuorviante. La frattura che spiega i termini della lotta politica vede, piuttosto, da una parte chi continua a difendere l’Europa neoliberale disegnata a Maastricht e affidata alla regia “germanocentrica” di Bruxellese, dall’altra chi la mette in discussione e intercetta il diffuso disagio popolare. I critici riscuotono consensi nel nome di un’Europa che affronti i problemi in modo più solidale e rispondente alle frustrazioni del ceto medio, al senso di insicurezza economica o…

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