La sfida tra Lega e Pd. Le linee bipolari della struttura del voto oggi

(Uscito, in versione e con titolo leggermente diversi,  su “L’Adige” e “Alto Adige del 19 ottobre 2020 – Pubblicato su questo sito il 20 ottobre 2020) – Al di là dei sondaggi, pieni di incognite, sono le tornate elettorali più recenti, quelle regionali, a dirci qualcosa sul quadro politico italiano di oggi. Senza essere oracolari, mostrano tendenze “reali”. Come ho scritto il 14 settembre (Un nuovo bipolarismo che avanza), la sfida sul consenso elettorale pare proprio tra Pd e Lega, alla guida di coalizioni di centro-sinistra (CSx) e centro-destra (CDx). Il quadro non è scolpito sul marmo, peserà il tipo di legge elettorale con cui si andrà al voto per il Parlamento. Ma l’acuta crisi del M5s, la sua metamorfosi politica e il suo aggrapparsi al rassicurante Pd di governo (peraltro anch’esso in affanno), da un lato, e la tenuta del patto tra Lega, FdI e FI e il riorientamento…

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Taglio dei parlamentari. Il referendum che imbarazza e la democrazia “oltre i partiti”

(Pubblicato su questo sito il 15 settembre 2020 – Uscito su “Alto Adige” del 14.9.2020, su “L’Adige” del 19.9.2020) – Tra molti tentennamenti e tensioni interne, i partiti hanno via via indicato le loro posizioni ufficiali sul referendum del 20-21 settembre, dove si chiede al cittadino di approvare o no la riforma costituzionale che riduce il numero dei parlamentari da 945 a 600. Qualcuno, il Pd, lo ha fatto solo a due settimane dal voto, di un voto che Zingaretti, il segretario dem, pur considera un momento cruciale per «la tenuta della Nazione nei prossimi anni», benché escluda ripercussioni sulla sopravvivenza del governo M5s-Pd. Il modo in cui i partiti hanno affrontato il referendum che modifica la Costituzione è però molto reprensibile quanto al lavoro che ci si aspetterebbe da loro di fronte a un cambiamento costituzionale: divisioni interne, scarso interesse a orientare l’opinione del cittadino comune, argomentazioni incerte o…

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Pescara, 8 agosto 2019: crisi di governo allo “Stadio del mare”. Ma quale è stato il grave errore di Salvini?

(Pubblicato su questo sito il 10 agosto 2020 – Uscito, in versione ridotta e con altro titolo, su “l’Adige”, 10 agosto 2020; “Alto Adige”, 10 agosto 2020) – Un anno fa, la sera dell’8 agosto si apre la crisi di governo M5s-Lega guidato da Conte: una crisi surreale, anche per la sua dinamica e il suo esito. In un comizio affollato di leghisti e di turisti al mare, sulla spiaggia di Pescara, da un palco allestito in quello che i locali chiamano “lo stadio del mare”, non lontano dal porto e dalla Nave di Cascella, Salvini dice: “Nel governo qualcosa si è rotto. Basta!”; scendendo tra i suoi pare che abbia detto: “Mi candido a premier”. È scontro aperto con Di Maio, alleato di governo, e con il premier di allora, sempre Conte. Salvini chiede elezioni anticipate. Si ritroverà con un governo Pd-M5s che lo manda all’opposizione e lo mette…

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Moderazione e radicalità in politica

(Uscito su “l’Adige”, 8 gennaio 2020; “Alto Adige”, 2 gennaio 20120 – Pubblicato su questo sito il l’11 gennaio 2020) – Oggi la politica confonde la necessità di moderare toni e linguaggio del discorso pubblico con la moderazione dei contenuti e delle scelte della politica. La prima cosa è segno di civiltà, del confronto e della tolleranza nell’arena della libertà e legittimità democratica; la seconda, invece, è cifra di una cultura politica che tende a chiudere o annullare il campo delle soluzioni alternative ai problemi della società. Un esempio, tra tanti, preso dalla cronaca politica italiana: nelle scorse settimane si è assistito a dure polemiche sulla riforma del Mes (l’accordo europeo “salva Stati) tra maggioranza (specie Pd) e opposizioni (Lega e Fratelli d’Italia in testa). Il ministro dell’Economia Gualtieri (Pd) ha accusato la Lega e Salvini di fare <<una campagna terroristica per spaventare le persone>>. Si riferisce ai toni o…

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Migrazioni, governi, Unione Europea. Attenzione alla democrazia guercia

(Uscito, con altro titolo e in versione leggermente diversa, su “l’Adige”, 2 settembre 2019 – Pubblicato su questo sito il 3 settembre 2019) – Traffico. Palazzo Chigi: Conte va e Conte viene. Governo: esce la Lega, entra il PD, resta il M5S. Conte II: «Un governo di discontinuità», parola di Zingaretti; «Non rinneghiamo il lavoro fatto», parola di Di Maio. Quanto valgono le parole di politici e governi in tempi di rocamboleschi, repentini e indigesti voltafaccia? Ad esempio, sulla questione migratoria. Traffico di barconi e navi. Scomparso dalle prime pagine, nel Mediterraneo è invece sempre intenso: centinaia di persone recuperate e trasportate dalle imbarcazioni Ong; decine i morti e dispersi; i ministri 5 Stelle ora firmano i divieti di sbarco voluti da Salvini; Paesi europei più disponibili ad accogliere migranti; navi Ong pronte a fare rotta su porti ieri irraggiungibili, come se oggi la Germania fosse meno distante da Lampedusa.…

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Crisi di governo di mezz’estate e potere. Una partita a scacchi con tanti errori, dall’inizio alla fine

(Uscito, con titolo e in versione leggermente diversa, su “l’Adige” e “Alto Adige”, 26 agosto 2019 – Pubblicato su questo sito il 26 agosto 2019) – Cominciata all’indomani del voto europeo di maggio, la crisi del governo Conte esplode l’8 agosto. Durante il suo tour vacanziero elettoralistico per le spiagge d’Italia, Salvini, il vice-premier leghista, chiede con impeto elezioni anticipate a ottobre; la sua motivazione è l’impossibilità per la Lega di continuare con un “governo dei noi” alimentato dal M5S e avallato del premier Conte. La richiesta, piaccia o meno, è politicamente legittima, anche secondo le regole di una democrazia parlamentare come la nostra: se pure incongrua con il dettato costituzionale, non sfugga quante volte la Costituzione è stata rimodellata dalla vita politica e dalle interpretazioni, a destra e a manca, giocando la “lettera” contro lo spirito della Costituzione e viceversa. La motivazione salviniana, invece, è grossolana nella forma e…

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Popolo contro democrazia? Cronaca semiseria dell’arrivo dei barbari

(Uscito in versione e con titolo leggermente diversi su “Trentino” e “Alto Adige”, 8 maggio 2018 – Pubblicato su questo sito il 19 maggio 2019) – In un recente libro, The People vs. Democracy del politologo americano Yascha Mounk, viene rilanciata la tesi secondo la quale il problema della politica oggi sarebbe: il popolo opposto alla democrazia, ovvero «popolo contro democrazia». Come si traduce questo problema nella congiuntura politica italiana innescata dal voto del 4 marzo del 2018? Quale immagine proietta per la democrazia dei nostri tempi, quale immagine della società aperta, delle alternative tra cui i cittadini possono scegliere a chi affidare la guida del Paese? Quale ritratto di un mondo che arranca e di un mondo che avanza? Ci siamo nel bel mezzo, ed è difficile vedere bene, capire come andrà. Ma possiamo sempre riflettere. In Italia, in queste settimane post-elettorali e di formazione del nuovo governo, per…

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Il governo Conte, la scienza politica e il cantastorie. Una crisi tra spiagge, Parlamento e potere *

(Pubblicato su questo sito il 16 agosto 2019) – Crisi del (singolare) governo pentastellato-leghista guidato da Giuseppe Conte. Di più: fine (forse) del “governo del cambiamento”. Siamo anche, come sostiene importante parte del mondo politico e degli analisti, al tramonto definitivo della politica anti-sistema che in questi anni è emersa come alternativa di governo alle forze pro-sistema? Difficile a dirsi. Un conto sono gli auspici che ciascuno può legittimamente nutrire, altro conto è cercare di capire cosa sta accadendo nella politica di oggi, non solo in Italia, che pure è, sotto questo profilo, un caso da copertina. Ciò che possiamo dire, e lo diciamo da tempo, è che quella tra politica pro-sistema e politica anti-sistema è una vera e propria lotta per il potere e per l’egemonia politica, ancora aperta, dove gli schieramenti dei due campi sono frastagliati e misurano la loro forza: capacità di persuasione dell’elettorato e di raccolta…

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Il puzzle migratorio e l’uomo “animale politico”. Convivenza, numeri piccoli e grandi, diritto

(Uscito con titolo leggermente diverso su “l’Adige”, 12 agosto 2019; “Alto Adige”, 10 agosto 2019 – Pubblicato su questo sito il 13 agosto 2019) – Fortemente voluto dal vicepremier Salvini, il “decreto sicurezza bis” è passato anche al Senato, dove il paventato dissenso del M5S è sostanzialmente rientrato. Dai banchi del PD un cartello tuona: «La disumanità non può diventare legge!». L’understatement non gode di buona salute, di questi tempi. E sia: questione migratoria. Ma prendiamola alla larga (apparentemente). L’uomo è un animale “politico”. Per sua natura vive in società con altri uomini, “vive insieme” nella polis, in uno spazio pubblico condiviso. Questa è l’antica sentenza di Aristotele, che in qualche modo si rinnova ogni giorno. Per vivere insieme, però, in quanto uomini abbiamo bisogno di regole e norme, di principi che convincano e soddisfino i singoli individui e le collettività ora più ora meno eterogenei per credenze e culture,…

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Russiagate e accountability democratica. Perché il ministro Salvini deve riferire in Parlamento

(Uscito, con altro titolo e in versione leggermente diversa, su “Alto Adige”, 20 luglio 2019; “l’Adige”, 21 luglio 2019 – Pubblicato su questo sito il 22 luglio 2019) – Tante parole e tanta confusione sormontano la vicenda degli incontri tra la Lega di Salvini e la Russia di Putin. In verità sappiamo ancora poco e niente a proposito di un supposto accordo tra il vice-premier italiano e il governo russo su una compravendita di petrolio che – si dice – avrebbe previsto un finanziamento occulto (una tangente?) a favore della Lega, che peraltro non sarebbe andato in porto. Troppi “si dice che…” circolano sui mass media. Ma anche troppi fumi e silenzi da parte leghista, mentre il premier Conte, dopo giorni di imbarazzo, mette in agenda un suo intervento al Senato, rendendosi conto di quanto risulterebbe grave la situazione di un Presidente del Consiglio non al corrente di una trattativa…

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